Su Marocchi l'ombra di Conte di Franco Badolato

Su Marocchi l'ombra di Conte Nella Juve anti-Paraia tornano Schillaci e De Agostini; al tecnico resta il dubbio per il vice di Reuter Su Marocchi l'ombra di Conte Trap guarda indietro: manca qualche gol TORINO. Schillaci è pronto al rientro, così come De Agostini, e già si era intuito l'altro pomeriggio: ieri mattina la conferma. Potrebbe invece non esserci Marocchj e questo sarebbe un bel colpo di scena. La Juventus anti-Parma è ormai fatta nella mente di Trapattoni che, però, ha ancora un dubbio. Chi al posto del tedesco Reuter? Premesso che Galia in questo momento è inamovibile, «non ne possiamo fare a meno», il Trap aggiunge: «Vedo bene Marocchi ma non posso dimenticare Conte, uno che smania dalla voglia di giocare». Nelle ultime giornate Marocchi era rimasto fuori, fino all'incontro di Genova con la Samp. Un infortunio aveva costretto il centrocampista a farsi da parte. Ora la scelta di escluderlo sarebbe solamente un fatto tecnico. Trapattoni ha provato il centrocampista nel ruolo di terzino sinistro sia nell'amichevole di Livorno prima di Natale sia nel torneo di Capodanno a Palermo. Sta nascendo nel tecnico la convinzione che in prospettiva Marocchi possa alternarsi con De Agostini sulla fascia? La designazione di Conte fa riflettere. L'ex leccese si sarebbe guadagnato la fiducia dell'allenatore proprio nei 45' contro il Cska Mosca. Resta però un interrogativo. Conte esordirebbe in campionato, con la maglia della Ju¬ ventus, nella partita più difficile del trittico che conclude il girone di andata, quella che in caso di vittoria potrebbe portare la Juventus a ridosso del Milan, impegnato dal Napoli. Per questo, alla fine, Marocchi potrebbe essere preferito e l'uscita di ieri del Trap altro non potrebbe essere se non l'intenzione di tenore desta l'attenzione del centrocampista titolare. Dice Trapattoni: «Affrontiamo il Parma e sulla carta dovremmo approfittare della forza dimostrata finora nelle partite interne. Ma per vincere la sfida bisognerà ripetere la partita con l'Inter oppure anche quella con la Samp dove, risultato a parte, ho visto una Juve che ha imparato a soffrire, a reagire. Occorre essere al meglio. Ho notato in questi giorni attenzione e voglia di fare da parte dei ragazzi, può essere una garanzia». Secondo Trapattoni il Parma è con Lazio e Atalanta la squadra più imprevedibile. «Ha un organico molto equilibrato spiega il tecnico bianconero - e come le compagini di Zoff e Giorgi, quella di Scala sa farsi valere in contropiede. Melli e Osio valgono Sosa e Riedle, o Caniggia e Bianchezi, tutte punte che sanno farsi temere negli spazi larghi». La Juve, al contrario, sembra non riuscire a tramutare in altrettanti gol tutto l'enorme la¬ voro fatto in fase di preparazione della manovra: «E' vero ammette il Trap - se ci fossimo aiutati meglio, a vicenda, avremmo realizzato qualche rete in più, diciamo due o tre. Non sarebbe cambiata la nostra posizione in classifica, ma forse ci saremmo sbloccati prima. Invece il processo di maturazione, che procede bene, non è ancora del tutto completato. Mi viene in mente, comunque, che proprio tra i nostri avversari c'è un tale Osio che a vent'anni non sapeva rendere quanto oggi, segno che alla gioventù bisogna sempre unire l'esperienza». Da qui all'incontro con il Milan, terza di ritorno, ci sono cinque giornate. Bianconeri e rossoneri, tra l'altro, incontreranno, in ordine sparso, tre stesse avversarie: Verona, Cagliari, Foggia. Si può stilare una tabella? «Diciamo che per noi è più importante verificare come arriveremo alla fine del girone di andata - conclude il Trap -. Solo allora potremo tirare le prime somme. Sei punti con Parma, Cagliari, Verona, vorrebbero dire en plein. Ma cinque potrebbero bastare tenendo conto del calendario del Milan. A volte è meglio accontentarsi. Il caso emblematico è quello di Marassi con il Genoa: avremmo dovuto capire che un pareggio sarebbe stato d'oro». Franco Badolato