La Cinzano diventa inglese Ora il padrone è Grand Met

La Cinzano diventa inglese Ora il padrone è Grand Met La famiglia e l'Ifìnt cedono le quote alla multinazionale di Londra che subito guadagna terreno in Borsa La Cinzano diventa inglese Ora il padrone è Grand Met TORINO. E' fatta, la Cinzano ha cambiato bandiera ed è passata dall'ombra del tricolore a quella dell'«union jack». La cosa era in aria da tempo, ma la conferma ufficiale è arrivata ieri dalla sede londinese della International distillers and vintners ltd. (divisione alcolici della Grand Metropolitan) più brevemente Idv, con uno stringato comunicato che annunciava l'avvenuto accordo per l'acquisto delle quote finora in possesso della famiglia Marone Cinzano (pari al 50%) e della Ifint, Gruppo Agnelli (25%). La Idv, che era già proprietaria del 25% delle azioni, arriva così al cento per cento del pacchetto Cinzano e acquisisce automaticamente il marchio, le linee di produzione e la rete distributiva della Cinzano nel mondo. Le condizioni dell'operazione non sono state comunicate nei dettagli, così come non è stato reso noto il prezzo della transazione, che la Grand Met si limita ad indicare genericamente come «non rilevante». Da fonti attendibili si sa però che il conte Francesco Marone Cinzano manterrà la carica di presidente non esecutivo della compagnia; sull'ammontare finanziario dell'operazione c'è invece una stima degli analisti londinesi, che lo collocano tra i 75 e i 100 milioni di sterline, pari, in lire, a una cifra che si aggira tra i 160 e i 210 miliardi. La Borsa della «City» ha reagito bene alla notizia dell'operazione, facendo salire di 20 pence il titolo del gruppo Grand Metropolitan. Questa la cronaca delle ultime battute di una vicenda iniziata a livello «diplomatico» qualche mese fa e quindi ricca di fughe di notizie che consentono di ricostruire, almeno con buona approssimazione, quali saranno le prossime strategie che si giocheranno attorno all'antica Casa piemontese di vini e vermuth. La prima cosa che, probabilmente, farà Alan Sheppard (l'uomo che guida la Idv) sarà provvedere alla ristrutturazione del capitale della Cin- zano International, la holding con sede legale a Lussemburgo e quartier generale a Ginevra che pilota una trentina di società sparse dall'Europa alle Antille. Fino a ieri il capitale della holding era per il 50 per cento intestato ad alcune società personali della famiglia Marone Cinzano e l'altro 50 per cento all'Ic Group, un pool di tre società con sede nelle Antille olandesi e possedute pariteticamente da Idv e Ifint, la holding lussemburghese della famiglia Agnelli. Nel capitolo degli interrogativi restano almeno due grosse incognite: la prima relativa al verdetto della commissione an¬ titrust della Cee, a cui l'operazione deve essere notificata; l'altra (a meno che in qualche, protocollo dell'accordo siglato ieri il nodo non sia già stato sciolto) concerne il futuro di due aziende vinicole di prò-, prietà della Francesco Cinzano! & Cia. (capogruppo italiana): la Col d'Orcia e la Argiano di Montalcino, che la famiglia Marone Cinzano si sarebbe riservata il, diritto di cedere insieme al pacchetto del gruppo o di escludere dall'operazione. I primi commenti a caldo sul passaggio di mano della Cinzano vengono da Colin Gordon, presidente dell'Idv Europa, e dal conte Francesco Marone Cinzano. «L'acquisizione della Cinzano - ha detto Gordon - è il naturale matrimonio fra due ditte che hanno lavorato insieme fin dal 1985, quando la multinazionale britannica Grandmet attraverso la sua divisione vini e alcolici Idv, acquistò il 25% dell'antica azienda piemontese». Francesco Marone Cinzano ha invece voluto ricordare che i rapporti tra i due gruppi risalgono a oltre 50 anni fa: «Quest'ultimo passo verso l'integrazione della Cinzano con la struttura Idv - ha detto il conte - è finalizzato ad assicurare la crescita e lo sviluppo del marchio». Vanni Cornerò

Luoghi citati: Antille, Europa, Ginevra, Londra, Lussemburgo, Montalcino, Torino