A caccia di candidati eccellenti di Angela Buttiglione

A caccia di candidati eccellenti Elezioni alle porte: i leader si contendono i collegi sicuri e i partiti fanno i conti con la preferenza unica A caccia di candidati eccellenti Angela Buttiglione capolista de a Roma? ROMA. Alla Curia l'idea piace, al Grande centro democristiano non dispiace: lanciare in cima alla lista democristiana per Roma Angela Buttiglione, l'anchorwoman regina del Tgl. Nella città del Papa, nella città di Giulio Andreotti - il Papa democristiano che stavolta non correrà - la de potrebbe giocare una carta speciale: un capolista donna, dalla faccia pulita, una cattolica a tutto tondo. Per ora è soltanto un'ipotesi, sussurrata tra le due sponde del Tevere e che dovrà essere verificata con la diretta interessata, che tornerà in Rai lunedì. Ma soprattutto è un'ipotesi che dovrà strappare il placet più importante: quello del conclave democristiano. Per la de quel posto di capolista all'ombra del Cupolone è il più delicato e prestigioso, ma dalla sua la quarantaquattrenne giornalista del Tgl, sorella del filosofo Rocco Buttiglione, ha molti assi. Una popolarità giocata sul mix affidabilità e sicurezza di sé, la Buttiglione è molto stimata in Vaticano e non è certo un caso che sia stata proprio lei ad intervistare il Papa. E poi la sua candidatura potrebbe allentare - e concludere salomonicamente - il braccio di ferro che si profila a Roma tra Franco Marini, una vita da sindacalista, e Vittorio Sbardella, il leader andreottiano romano che non vede di buon occhio l'arrivo in paracadute del ministro. Anche se, quando Forlani prima di Natale, gli ha parlato di Marini capolista, Sbardella non ha detto di no. E soltanto quando il segretario gli ha detto «ma gli darai una mano?», Sbardella, ridendo, ha risposto: «Ma quanti cavoli...». Con le elezioni alle porte, i partiti hanno quasi un unico argomento di discussione: la formazione delle liste. Con una paura in più: quella bestia strana e sconosciuta che si chiama preferenza unica. E stavolta hanno paura anche i leader. Arnaldo Forlani, che è uno degli uomini che più può in questo Paese e che nella de è pur sempre il numero uno, ormai ha deciso: alle prossime elezioni se ne resterà rintanato nel suo collegio di sempre, il quadrilatero dell'Adriatico di mezzo, l'Ancona-Pesaro-MacerataAscoli. L'ultima volta, nel 1987, il prudente Arnaldo non si era risparmiato: oltreché nelle amate terre marchigiane, aveva fatto il capolista a Firenze ed era stato eletto senatore a Macerata. Ma stavolta, senza portatori di voti e senza cordate, anche i leader diffidano delle candidature multiple. Pure il presidente della de, Ciriaco De Mita, che 5 anni fa capeggiò la lista de anche a Genova, stavol¬ ta preferirà le terre natie. E se i capi della de vanno sul sicuro, c'è qualche segretario di partito che suda freddo. Per esempio il socialdemocratico Antonio Carigli a: cinque anni fa fu eletto senatore, grazie ad un accordo col psi e i radicali, in un collegio - Massa Carrara tradizionalmente socialista e che stavolta tornerà al Garofano. Dove emigrerà il senatore segretario? Alla direzione del sole nascente sussurrano che per Cariglia la terra promessa potrebbero essere le Puglie. E il segretario liberale Renato Altissimo? Nelle elezioni del 1987, nel collegio di Torino, il segretario ebbe 15.276 preferenze, Valerio Zanone 1271 in meno e fu eletto alla Camera con i resti. Ma stavolta con l'effetto-Lega, il pli può ragionevolmente ambire ad un unico eletto: dove si candideranno i due contendenti? Una sola cosa è quasi certa: per tutti e due sarà diffìcile cercar gloria in più di un collegio. E Bettino Craxi, da anni l'appeal elettorale più convincente per il psi? Il segretario non ha ancora deciso, ma pare certo che sarà capolista in tre città diverse (Milano e, forse, Roma e Napoli) proprio per garantire al psi l'effetto-traino. Ma Craxi punta anche ad un'elezione gratificante e proprio per questo, nel psi milanese si sussurra che uno dei due «uomini d'oro» delle preferenze (Carlo Tognoli e Aldo Aniasi) potrebbero candidarsi al Senato, in modo da riversare su Craxi, ed eventualmente su Pillitteri, i propri voti. E ad un'elezione brillante non possono rinunciare gli uomini che hanno l'ambizione di restare in alto e, se possibile, salire ancora: è il caso dei tre «viceré» di Napoli: Antonio Gava, Paolo Cirino Pomicino e Vincenzo Scotti. L'ultima volta fu uno scontro pirotecnico: mezzo milione di preferenze in tre. Stavolta si sussurra di un'intesa: o Gava o Scotti si candidano al Senato e riversano sull'altro il pacchetto delle proprie preferenze, in modo da sbarrare il passo al fortissimo Pomicino. Nella ricerca dei candidati eccellenti, i colpi migliori finora li ha messi a segno il pri di La Malfa: oltre all'ex presidente della Corte Costituzionale Ettore Gallo, potrebbero finire in lista l'ex sindaco di Palermo Elda Pucci, il magistrato Giuseppe Ayala e il rettore dell'Università di Bologna Fabio Roversi Monaco. La Rete di Orlano avrà in lista l'ex magistrato Carlo Palermo: potrebbe candidarsi a Trento, la città dove ha iniziato le indagini più controverse della sua carriera. Fabio Martini Ci i ta Craxi si presenta in tre grandi città Forlani si rifugia nel collegio natio Da sinistra, Angela Buttiglione, probabile capolista a Roma per la democrazia cristiana, e l'ex magistrato Carlo Palermo, che potrebbe presentarsi a Trento nella lista della «Rete»