Pioggia di ricorsi contro i Mullah

Pioggia di ricorsi contro i Mullah ALGERIA Contestata la regolarità dei risultati di 341 seggi assegnati al Fronte islamico Pioggia di ricorsi contro i Mullah E'possibile l'annullamento del voto per brogli ALGERI. Si profila una clamorosa svolta nell'agitato panorama politico algerino. Alla luce dei numerosi ricorsi presentati contro il Fronte Islamico di Salvezza (Fis), che ha fatto man bassa di seggi nella tornata elettorale del 26 dicembre, il Consiglio costituzionale algerino potrebbe dichiarare nulli i risultati della consultazione. Secondo notizie ufficiali, sono almeno 341 i seggi che sarebbero stati assegnati in maniera irregolare. Se i ricorsi dovessero essere accolti, il massimo organo costituzionale potrebbe decidere l'annullamento in parte o in toto dei risultati. Nel qual caso il voto potrebbe essere ripetuto entro uno spazio di tre mesi, ma una simile eventualità non impedirebbe lo svolgimento del ballottaggio, già fissato per il 16 gennaio per assegnare altri 199 seggi. Nella prima tornata elettorale il Fis ha debellato sia il Fronte delle Forze Socialiste, cui so no andati appena 25 seggi, sia il Fronte di Liberazione Nazionale, con 15 seggi, che ha gover¬ nato ininterrottamente il Paese come partito unico per 29 anni. Il movimento integralista si è aggiudicato 188 seggi, per cui gliene mancano 28 per arrivare alla maggioranza assoluta (l'assemblea nazionale conta 430 deputati), un vuoto facilmente colmabile nella seconda tornata del 16 gennaio. Se il Consiglio Costituzionale, che dovrà pronunciarsi entro la fine della settimana prossima, dovesse decidere l'annullamento parziale o totale del voto del 26 dicembre, per il Fis sarebbe un duro colpo. I suoi attivisti sono stati accusati di aver falsato l'esito della consultazione con pratiche intimidatorie e il raggiro di elettori analfabeti. Ma secondo la legge algerina «tutti gli elettori hanno il diritto di contestare la regolarità delle operazioni di voto», inviando un ricorso al Consiglio Costituzionale, che deve avvisare il deputato la cui elezione è nessa in dubbio. Questi ha quattro giorni per presentare a sua volta una nota. Dopo tre giorni il Consiglio prende una decisione. Se il ricorso è ritenuto motivato, il Consiglio, mediante una sentenza, può sia annullare l'elezione contestata, sia proclamare il candidato eletto. Per contro, l'accoglimento di ricorsi da parte del Consiglio andrebbe a beneficio di quelle forze politiche che sono uscite con le ossa rotte dalla consultazione, e che giovedì hanno dato vita a un'imponente manifestazione popolare di piazza, decisa a richiamare l'attenzione sui rischi che la democrazia può correre a seguito dell'instaurazione di un regime integralista musulmano. Nelle strade di Algeri si è riversata una folla enorme: secondo alcune stime da trecentomila a ottocentomila persone, con una folta rappresentanza di sindacalisti, femministe e appartenenti ai ceti medi. Si sono mobilitati per gridare il loro dissenso dalla linea degli integralisti, che prevede severe restrizioni per le libertà individuali. La risposta del Fis non è tardata. Ieri i leader del movimento, Abdelkader Hachani e l'imam Abdelkader Moghni, durante i riti religiosi del venerdì, alla moschea di Bab El Oued, hanno riaffermato dinanzi a 30 mila fedeli il proposito di costituire una repubblica islamica, sostenendo «che lo stato islamico non è un orco» e «intende trattare le donne come perle e non come giocattoli, come invece avviene oggi». |Agi-Ansa] Il presidente algerino Chadli

Persone citate: Abdelkader Hachani, Abdelkader Moghni, Chadli

Luoghi citati: Algeri, Algeria, Bab El Oued