«E7 davvero un affare, parola di galeotto» di Franco Pantarelli

«E' davvero un affare, parola di galeotto» USA L'iniziativa in una quindicina di Stati, anche la prigione ha una percentuale sulle chiamate «E' davvero un affare, parola di galeotto» Società americane utilizzano i detenuti per le vendite telefoniche NEW YORK NOSTRO SERVIZIO «Buona sera. Mi scusi se la dusturbo mentre forse sta mangiando, ma l'offerta che ho da farle è proprio eccezionale», e via con la decantazione dei meriti di un saldatore, di una carrozzina per bambini o di un'acqua minerale, con la stoccata finale che il prezzo normale sarebbe tot, mentre se ordini l'articolo ora, al telefono, ti costerà la metà. Gli americani le chiamano le «dinner calls», perché arrivano sempre all'ora di cena, e dato il fastidio che provocano hanno imparato a considerare quei disturbatori senza volto delle persone ostili. E infatti, gli autori di quelle chiamate vengono chiamati «con men», cioè uomini contro. Bene, ora si scopre che in qualche modo quegli uomini lo sono davvero, contro, nel senso che sovente sono detenuti, gente che, rispetto al bravo cit¬ tadino che rispetta le leggi, sta dall'altra parte della barricata. Dato il grande ritorno di Rossella O' Hara, grazie alla pubblicazione del seguito di «Via col Vento», il paragone con lei e la sua scandalosa decisione di assumere dei detenuti per portare avanti i lavori della casa di Tara è d'obbligo, e pochi di quelli che parlano di questo nuovo fenomeno americano lo hanno evitato. Ma il programma cui la novità fa capo è un po' più studiato di quello del post guerra civile sfruttato dal Rossella. Cominciato nel Nebraska, questo programma è stato poi imitato in 15 altri Stati. Al momento i detenuti adibiti alle «dinner calisi' sono alcune centinaia. Sono pagati come i loro colleghi «normali», cioè con il 17,5 per cento del valore degli articoli che vendono. Ma non tutto finisce in tasca a loro. La direzione del carcere si prende un dollaro e 25 centesimi per ogni ora passata al telefono e il 5 per cento del guadagno va al fondo dello Stato per le vittime del crimine. A loro restano dai 50 ai 100 dollari la settimana, che vengono accumulati durante la detenzione e che poi utilizzeranno per affrontare le difficoltà del ritorno alia vita libera. La diffusione di questa pratica è ormai consistente. Le migliaia di medici che sono stati chiamati in tutto il paese per sentirsi offrire l'assicurazione Midwest Medicai, non sospettavano affattoche dall'altra parte del filo ci fossero i detenuti di Limo, nel Minnesota. E chissà quanta gente, in California, ha prenotato voli sulla TWA senza sapere che chi registrava il suo nome era una delle 70 ragazze di un riformatorio vicino a San Diego. Anche quelli che prenotano una stanza in qualche albergo della catena Best Western, hanno buone probabilità di essere stati convinti a scegliere quello («le nostre stanze sono pulitissime e il servizio impeccabile, non si faccia fuorviare dal prezzo conveniente»), da qualche detenuta dell'Arizona e del South Dakota, gli Stati con cui la Best Western ha firmato una «co wenzione». Poiché l'alternativa è l'ozio abbrutente, i detenuti si lanciano con foga. Il loro campione, una specie di «venditore scelto», si chiama Kim Britt. Mette insieme una media di 140 dollari la settimana (una volta e mezza il guadagno dei suoi colleghi) vendendo articoli di ferramenta dalla prigione di Omaha. Ogni volta che conclude un affare alza il pugno e i suoi colleghi muoiono di invidia. «Il segreto sta nel far credere sempre al cliente che stai facendo qualcosa di speciale per lui», spiega, e non ha difficoltà ad ammettere che la sua attuale abilità l'ha affinata durante l'attività che svolgeva prima: lo spacciatore di droga. Franco Pantarelli

Persone citate: Kim Britt, Limo, Vento

Luoghi citati: Arizona, California, Minnesota, Nebraska, New York, San Diego, South Dakota