Tre spie in fabbrica a caccia di progetti

Tre spie in fabbrica a caccia di progetti Leinì, erano riusciti a fotografarli: arrestati Tre spie in fabbrica a caccia di progetti Erano tre strani ladri quelli che, armati di due macchine fotografiche, nella notte fra il 30 e il 31 si sono introdotti nei locali di una ditta di componenti elettronici a Leinì: non volevano rubare materiale, ma solo fotografare dei progetti. E' certo che non erano molto informati sui sistemi di sicurezza dell'azienza, agendo con una tale faciloneria da finire subito in manette. Protagonisti di quella che sembra una vicenda di spionaggio industriale, due periti elettronici e un piccolo pregiudicato di Torino: particolare curioso, hanno agito servendosi di un'auto noleggiata dall'azienda (anche questa di componenti elettronici) dove uno dei tre lavora come impiegato. Il loro maldestro piano è scattato poco dopo la mezzanotte, in strada Caselle 69, alla periferia di Leinì. A forzare la finestra del pianoterra della Special Electronic Costruzione, che si affaccia sul laboratorio elettronico, saarebbe stato probabilmente Maurizio Gurera, 26 anni, residente in via delle Orfane 17, a Torino, conosciuto dai carabinieri. I tre, evidentemente, non sapevano che alle finestre era collegato un impianto di allarme: dopo 15 minuti, alla Special Electronic hanno fatto irruzione i militari della Radiomobile di Venaria. All'arrivo dei carabinieri, nella sala mensa c'erano, con Gurera, due fratelli, entrambi periti elettronici, Erminio e Giovanni Palazzo, di 41 e 37 anni: il primo abita in via Canova 9 e lavora alla ditta Primaindustria Corrente di Collegno. Il secondo è un fotografo d'esperienza, residente in via Segantini ma di fatto domiciliato in via Quincinetto 23. Che cosa i tre abbiano fotografato, ancora non si sa: i rallini non sono stati ancora sviluppati, e sono stati messi a disposizione della magistratura. Certo i tre, che comunque non hanno avuto il tempo materiale di fare molto, avevano preso da un ufficio un paio di faldoni con gli ordini di acquisto del 1990, quando l'azienda aveva fatto alcune forniture per l'Aeritalia. In un cestino per la spazzatura, due schede elettroniche e un'apparecchiatura per robot che i tre hanno detto che si erano portati appresso. «Volevo copiare qualcosa da rivendere poi sotto banco» ha ammesso uno dei due fratelli. Ma perché utilizzare l'auto noleggiata dall'azienda di Collegno? Al momento i carabinieri del capitano Bonacci escludono che i due periti fossero vere e proprie spie. Giovanna Favro

Persone citate: Bonacci, Giovanna Favro, Giovanni Palazzo, Maurizio Gurera

Luoghi citati: Collegno, Torino, Venaria