Troppo soli tentano il suicidio

Troppo soli, tentano il suicidio Lui, 80 anni, gravemente malato, lei scossa anche per la morte del suo yorkshire Troppo soli, tentano il suicidio Con un tubo avevano portato il gas in camera La donna dall'ospedale: avessi almeno un cane Tenta di morire, insieme con il marito gravemente malato. Li salvano. Ora sono alle Molinette: l'uomo dovrà restarci a lungo, la donna potrebbe invece essere già dimessa. Ma non vuole tornare a casa «dove sarei sola, senza nemmeno la Lilla, la mia cagnolina che un veterinario mi ha ammazzato». Protagonisti due anziani coniugi: Ida De Piccoli, 77 anni, e Maurizio De Marchi, 80 anni. La donna non vuole saperne di tornare in corso Giambone 46/17. «Vorrei tanto uno yorkshire femmina, taglia piccola, proprio uguale alla mia Lilla. Mi darebbe la forza per ricominciare». Nel repartino gli infermieri parlano di Ida come di «una persona anziana perfettamente a posto, tutt'altro che malata mentale, soltanto molto scossa dalla malattia del marito e dalla morte della cagnolina». E' una donna incerta, stupita dell'attenzione che la circonda, eppure piena di voglia di raccontare la sua storia. «Prima è morta Lilla. Non mangiava più, l'ho portata da un veterinario di corso Traiano, che prima ha detto che era malata di reni, poi gli ha fatto dei buchi sul collo per le flebo. Ma qualcosa non è andato per il verso giusto ed è morta, dopo un'agonia straziante. A me è rimasta solo una salata parcella da pagare: più di 200 mila lire». Nella casa dei coniugi De Marchi piomba la solitudine. I due pensionati pensano di comprare un altro cagnolino, uguale a Lilla: «Ma ci sarebbe voluta una gran fetta dei nostri miseri risparmi. Non potevamo, anche perché mio marito ha bisogno di cure, che costano». Il 13 dicembre, l'uomo - che non usciva di casa da settimane - si alza e, nonostante l'opposizione della moglie, va alla Fiat, in via Settembrini, a ritirare il panettone per gli ex dipendenti. Torna a casa allegro, ma poco dopo peggiora: «Era duro, bagnato, tremante. Il medico mi ha detto che poteva anche essere una crisi mortale. Mi sono spaventata, ho pensato che non avrei potuto sopravvivere così sola. Non ho figli, ed i nipoti sono spariti: i vecchi non li vuole nessuno. Ho deciso di farla finita, saremmo morti insieme». Scende in cantina, prende un tubo, lo adatta («con il coltello del pane») al beccuccio del metano, poi lo srotola sino alla camera da letto. Prima di sdraiarsi accanto al marito, per aspettare la morte, compie ancora due gesti: stacca la luce («non avrei mai voluto che qualcun altro restasse ferito in una esplosione»), poi chiama il titolare di un'impresa di pompe funebri di corso Traiano. «Con lui ci siamo accordati per i funerali. Gli ho spiegato dove erano i vestiti e l'ho pregato di farci cremare». L'allarme arriva alla polizia proprio da lui. I vigili del fuoco sfondano la porta, soccorrono i coniugi, ormai ad un passo dalla morte: «Li ho visti arrivare come nella nebbia. Mi sembrava di essere già fuori dal corpo. Poi, piano, piano ci sono rientrata». Angelo Conti Ida De Piccoli, 77 anni, non vuole tornare a casa da sola, in corso Giambone 46/17. «Vorrei tanto uno yorkshire femmina, taglia piccola, uguale alla mia Lilla. Mi darebbe la forza per ricominciare»

Persone citate: Angelo Conti Ida, De Marchi, Ida De Piccoli, Maurizio De Marchi

Luoghi citati: Lilla