Los Angeles e Detroit danno il via al 1992 di Piero Casucci

Los Angeles e Detroit danno il via al 1992 Si apre negli Usa la stagione dei saloni Los Angeles e Detroit danno il via al 1992 E la General Motors si interroga sul futuro della Saturn anti-Tokyo Gli Usa aprono la stagione dei saloni con le rassegne di Los Angeles (da oggi al 12 gennaio) e di Detroit (11-19 gennaio) dove si annunciano varie novità, da quelle americane e giapponesi alla Ferrari 512 TR, al coupé Mercedes 500/600 SEC e a un ulteriore sviluppo - la E2 - del prototipo presentato dalla Bmw a Francoforte. Parte così il '92 dell'auto e gli Usa si interrogano anche sul futuro e sulla crisi dei tre grandi, minacciati dalla recessione e dall'attacco di Tokyo. Gli interrogativi sono tanti e uno tra questi si chiama Saturn, il progetto varato nell'ottobre '90 dalla General Motors. Nell'ottobre '91 i concessionari della Saturn in America (circa 140) hanno singolarmente consegnato più auto di quelli Honda. E' stato un bel modo di festeggiare il primo anniversario della marca, ma le previsioni di vendita non sono state interamente rispettate perché inferiori all'obiettivo che ci si era proposto. Fondata nel 1985 dalla GM come sesta Divisione del gruppo dopo Cadillac, Chevrolet, Buick, Oldsmobile e Pontiac, la Saturn ha ottenuto un certo successo nei confronti delle auto giapponesi. Come la General Motors sperava. Nei primi 11 mesi 1991 ne sono state vendute 66.650, un risultato non esaltante sul piano commerciale ma valido su quello dell'immagine. E' infatti importante che un buon numero di acquirenti della nuova vettura (il 43%) fossero in precedenza utenti di vetture giapponesi. Si è pertanto registrata un'interessante inversione di tendenza. Ed è significativo che il 50% degli acquirenti Saturn, nel primo anno della sua esistenza, avrebbero orientato la loro scelta su una giapponese se la nuova marca non fosse esistita. In ogni caso le stime della Saturn nel futuro immediato sono piuttosto caute. Quest'anno (gli impianti saranno in grado di raggiungere il livello produttivo massimo) ci si propone di costruire 184 mila unità, 20 mila in meno sui piani iniziali, di cui 15 mila riguarderanno la versione coupé (46 mila in tutto) e 5 mila la berlina (138 mila). Si procederà in sostanza al ritmo di 68 pezzi l'ora su due turni di dieci ore ciascuno, quattro giorni la settimana, contro le 45 vetture l'ora sin qui prodotte. In partenza si voleva toccare quota 240 mila, corrispondenti a 1250 al giorno, cioè 62,5 l'ora. Più che sulle vendite, asserisce però la GM, l'obiettivo principale della Saturn è di puntare sulla qualità. Costruita a Spring Hill nel Tennessee, in una zona eminentemente agricola fino al recente passato, la Saturn ha impegnato Detroit in un costosissimo sforzo volto a riguadagnare la fiducia del pubblico e a colmare il gap tecnologico che divide i costruttori americani dai giapponesi. La Saturn, una trazione anteriore a motore trasversale, corrisponde a una vettura media euro-asiatica. E' lunga metri 4,47, larga 1,71, alta 1,33. Il 4 cilindri di cui è dotata ha una cilidrata di 1900 ce e una potenza di 85 Cv a 5000 giri (123 Cv a 6000 giri nella berlina sport e nel coupé). Il cambio è a 5 rapporti se manuale e a 4 se automatico. Pesa 1049 kg (1077 nel coupé). La velocità massima sfiora i 180 km/h ma ufficialmente non viene indicata perché interessa solo marginalmente l'utente americano. Gli automobilisti sono costretti a osservare rigidissimi limiti che nella maggior parte degli Usa pongono la barriera degli 85 km/h. Ma il requisito veramente seducente della Saturn è il prezzo. Nella versione più economica, viene venduta a 7995 dollari (meno di 10 milioni di lire). La Saturn sport coupé costa 11.775 dollari (13 milioni 550.000).. La modicità del prezzo - ottenuta grazie alla modernità degli impianti ampiamente automatizzati e a una politica sociale tra le più innovative - era il solo mezzo per offrire un prodotto concorrenziale con quello proposto dalle Case giapponesi. I modelli di Tokyo in media - a parità di caratteristiche - costano più della Saturn, anche se costruiti nei «transplant» realizzati in America. E' chiaro che il successo della Saturn, qualora si realizzasse nella misura auspicata, avrebbe anche un risvolto materiale importante per la General Motors perché le consentirebbe di aumentare del 2 per cento la sua presenza sul mercato. Piero Casucci Ecco la Saturn della General Motors nella elegante versione coupé

Persone citate: Buick, Spring Hill