Matarrese perdona Boban

Matarrese perdona Boban Due storie all'alba del nuovo anno: protagonisti lo jugoslavo del Milan in prestito a Bari e il cecoslovacco in rossoblu Matarrese perdona Boban Arriva stamane dopo una notte in treno BARI. Zvonimir Boban è tornato in Puglia solo stamane all'alba lasciandosi alle spalle la sua Croazia disastrata. Un lungo raid da Zagabria facendo tappa a Trieste, poi a Bergamo (per via della nebbia che spadroneggiava su Linate), quindi la snervante attesa per raggiungere Bari (dalla Centrale di Milano) in vagone letto. Boban era partito 13 giorni fa per partecipare al matrimonio del fratello Drazen e trascorrere il Natale in famiglia. Un doppio evento che aveva indotto Boniek a risparmiargli il ritiro alla Borghesiana. «Mister, ci vedremo il 27», erano state le sue ultime parole. Poi una serie di intoppi alla Maradona lo portavano a prolungare la manciata di giorni di ferie. Da Zagabria rimbalzavano notizie che facevano andare su tutte le furie il presidente Vincenzo Matarrese, a cominciare da quella riguardante la notte trascorsa in discoteca. Il giallo si complicava quando saltava fuori anche la voce di un possibile richiamo in divisa nell'esercito croato. Ma soprattutto stupiva il lungo silenzio del giocatore. Anche il Milan si rendeva conto che Boban stava correndo un grosso rischio: quello di venire etichettato come un genio sregolato, alla Maradona; un marchio pericoloso. Poi l'improvvisa apparizione a Milano insieme con il padre Marenko, maggiore dell'esercito croato, per spiegare a Braida tutta la verità sul «giallo» politico-economico che lo ha visto coinvolto, suo malgrado. Una storia di soldi e di transfert, ma anche di italica leggerezza. Verissimo che Boban ha rischiato di essere mandato in guerra, ma altrettanto vero che ha vissuto in Italia da clandestino per oltre sei mesi. Una storia saltata fuori subito dopo l'incidente che ha visto coinvolto il giocatore alla periferia di Zagabria; è bastato, infatti, che un pignolo funzionario di polizia esaminasse i documenti di Boban per rendersi conto che non aveva il permesso di soggiorno in Italia. Non ci aveva pensato il Milan e neppure il Bari che aveva avuto in prestito il giocatore della società rossonera. E così mentre Boban faceva rientro a Zagabria, il Bari spediva i necessari fax per le autorità croate. Il resto della documentazione sarà inviata in mattinata non appena Boban passerà dagli uffici della questura barese per sottoscrivere gli appositi moduli. Top secret, invece, sulle richieste economiche avanzate dalle autorità sportive croate per concedere il transfert definitivo. Si parla di un miliardo che il Milan dovrebbe versare nelle casse croate, ma sono aspetti che al Bari non interessano. Matarrese appariva ieri rinfrancato dopo il lungo colloquio telefonico avuto con Boban che 10 aveva chiamato da Zagabria: 11 presidente ha deciso di non deferire il suo giocatore alla Disciplinare. E Boban aveva smentito tutte le storielle rimbalzate in Italia sulle sue notti brave riaffermando che il ritardato rientro a Bari era dipeso unicamente dal ritiro del passaporto da parte delle autorità militari. Matarrese si è dichiarato soddisfatto e d'altra parte si era già sentito con i vertici del Milan, preoccupatissimi di ricucire un eventuale strappo. Non ha voluto invece fare commenti Boniek limitandosi ad affermare che non è sua abitudine intromettersi nelle questioni private dei giocatori. D'altra parte Boniek deve pensare a preparare la squadra in vista del prossimo, impegnativo match: domenica non si scherza, c'è Bari-Cagliari che è davvero una gara da ultima spiaggia per le speranze dei biancorossi. Antonio Guido Nell'avventura di Zvonimir Boban ieri anche l'ostacolo della nebbia che gli ha impedito di raggiungere Milano per poi volare a Bari: ' ha dovuto attraversare l'Italia in treno