Del Turco di Flavia Amabile

Del Turco Del Turco «Il governo non esiste tocca a noi lavorare» ROMA. Il '92? «Peggio di così non si può andare, per cui sono tendenzialmente ottimista». Il peggio è passato secondo Ottaviano Del Turco, numero due della Cgil, anche se esistono ancora grossi problemi: «C'è da rinnovare Parlamento, presidenza del Consiglio e della Repubblica nel giro di tre mesi: il sistema politico verrà sottoposto a pressioni molto consistenti». Sarà in grado di assorbirle? Il governo finora è stato inesistente. Qualcuno dovrà assumersi il compito di essere più responsabile degli altri. Sono le parti sociali che devono svolgere questo ruolo e che dovranno ricostruire, supplendo alle carenze dell'esecutivo. La Cgil, poi, dovrà evitare che con il dissolversi delle forze di sinistra si arrivi ad una vera e propria Caporetto. Il sindacato ha anche una scadenza importante: la trattativa sul costo del lavoro... Tre sono i segnali che deve inviare con questo negoziato. Innanzitutto, un segnale di democrazia: bisogna arrivare alla massima trasparenza nell'elezione dei rappresentanti sindacali. E' necessario poi raggiungere l'accordo partendo dai risultati di questi mesi, come la progressiva fiscalizzazione del carico sanitario. Infine, è indispensabile rinnovare il sistema di governo del salario. Proviamo, invece, a fare un bilancio del '91. Un anno da dimenticare: ha risentito dei problemi elettorali. Ad aprile si è consumato il delitto politi co di non andare alle urne e in seguito ne abbiamo pagato le conseguenze. Dal punto di vista sindacale come è andata? Il sindacato sta all'economia come il termometro alla febbre. Siamo la spia dello stato febbricitante dell'Italia. Abbiamo fatto dei grossi passi avanti: il congresso della Cgil ne è un esempio. Ma il vero problema è che siamo senza interlocutori. INTERVISTE DI Flavia Amabile

Persone citate: Del Turco, Ottaviano Del Turco

Luoghi citati: Caporetto, Italia, Roma