Nuovo look in Borsa di Zeni

Nuovo look in Borsa Archiviato un 1991 nero (due liquidazioni slittate e 7 crack) Nuovo look in Borsa Agenti addio, oggi partono le Sim MILANO. «Anno bisesto, mi rimetto in sesto». Nato un po' per scherzo e un po' per esorcizzare i rischi dell'anno bisestile, il proverbio adattato è subito piaciuto in Piazza Affari. E così ecco bell'e pronto anche lo slogan ufficiale di questo 1992 della Borsa che oggi si apre con il via ufficiale delle Società d'intermediazione mobiliare, meglio note come Sim, e con una gran voglia di dimenticare in fretta il nerissimo 1991, Anno nuovo, Borsa nuova: si ricomincia con un indice Mib che azzera in un sol colpo la perdita dell' 1,9% dei dodici mesi precedenti e riparte da mille. Soprattutto si ricomincia con una riforma del mercato che si traduce, oggi, con la piena operatività delle Sim: oltre 350 quelle iscritte all'albo dalla Consob, ma poco più di una sessantina (per ora) quelle che contano per la Borsa e cioè le Sim di negoziazione. E si ricomincia con un mercato telematico che ha una gran voglia di accelerare l'immissione sul circuito di nuovi titoli dopo i cinque trattati in continua da un mese e i cinque che lo saranno dal prossimo 16 gennaio. «Una legge che ha fornito nuove regole e una maggior tra¬ sparenza, che contribuirà a un miglioramento tecnico del mercato». Questa, in sintesi, la legge sulle Sim, vista da Isidoro Albertini, buon interprete di quanto pensa il mondo degli operatori. Un miglioramento, è la conclusione, che potrà forse portare quella solidità del mercato che finora è mancata alla Borsa italiana e quelle garanzie (di trasparenza ma anche di solvibilità) che all'investitore non guastano. Un avvio tutto all'insegna del toro? Le ultime sedute di fine anno (compreso il + 0,64% del giorno di San Silvestro) sembrerebbero anticipare questa tendenza, tanto più che, si spera, le nuove Sim vorranno dare il la al loro sistema con una partenza più che positiva. Insomma, al di là dell'inevitabile routine e delle altrettanto inevitabili disfunzioni iniziali (in Piazza Affari non sono ancora tutti pronti i tesserini di riconoscimento, indispensabili per accedere in Borsa), tutto lascia presagire un buon avvio d'anno. Si vedrà. Di sicuro, Sim o non Sim, per Piazza Affari non tutti i problemi sono stati rimossi. Anzi. Mandato in soffitta un sistema tutto centrato sulla figura pro¬ fessionale dell'agente di cambio, ne subentra oggi uno più solido (le Sim avranno un patrimonio più consistente, una struttura professionale più ampia, nel loro capitale vedranno soci importanti come tutti i maggiori gruppi bancari) che adegua la piccola Borsa italiana ai regolamenti e alle strutture delle Borse maggiori. Ma restano i guai del mercato e, con questi, i problemi derivanti da un'economia segnata dalla crisi e da un quadro politico confuso e instabile. Per questo le prossime mosse saranno decisive: la Borsa, spiegano gli operatori, «aspetta segnali concreti dal mondo dell'economia e della politica». Come dire che, con prezzi che hanno già scontato l'effetto recessione, Piazza Affari è pronta a «rimettersi in sesto» purché chi di dovere faccia la sua parte, magari mettendo in moto quel meccanismo delle privatizzazioni che potrebbe fare da moltiplicatore per il mercato come è successo, in passato, a Londra e a Parigi. Quel che conta, è il contemporaneo messaggio che viene dalla Borsa, «è far presto». Per dare un senso e un significato quantitativo e qualitativo al mercato mobiliare italiano il 1992 sarà l'anno determinante: o nel '92 si riuscirà a fare questo salto oppure, è il giudizio comune che associa il singolo operatore ai commissari della Consob, «per Piazza Affari non ci sarà più gara nei confronti di un Seaq e della City londinese». Vietato, dunque, ripetere un altro 1991 che più nero di quel che è stato era impossibile. Riepilogando: due liquidazioni slittate; sette agenti di cambio dichiarati insolventi; scambi crollati di un terzo abbondante (da 15,6 miliardi di azioni trattate nel 1990 a 9,9 miliardi nel '91) con controvalori giornalieri scesi del 38,5% all'irrisoria quota di 125,8 miliardi; richiesta di denaro in Borsa precipitata dai quasi 10 mila miliardi dell'anno precedente a meno di 5 mila del 1991. Il tutto con prezzi delle maggiori società a picco: -11,9% la Fiat, -21,9% l'Olivetti, -31,8% le Cir, -25,5% le Ferfin, -36,3% le Pirelli spa, meno 10,2% le Montedison. E qualche piacevole eccezione: le solite Generali superstar (+12,2%), ma anche Sip (+17%)eStet(+16,9%). Armando Zeni L'ANNO DE110 GRANDI GRUPPI [CAPITALIZZAZIONE IN MILIARDI DI LIRE] | DATI DEL 2/1/1991 iDATI DEL 27/12/1991 36.494

Persone citate: Isidoro Albertini

Luoghi citati: Londra, Milano, Parigi