Truffa in diretta Enrica furiosa di Simonetta Robiony

Truffa in diretta, Enrica furiosa «Non è la Rai», il concorrente risponde al quiz prima di ascoltare la domanda Truffa in diretta, Enrica furiosa Chi ha rubato le soluzioni del cruciverbone? ROMA. Enrica Bonaccorti è indignata. Stravolta per essere stata in video tanto le mattine del 31 dicembre e dell' 1 gennaio quanto la notte intera compresa fra queste due date per lo speciale di Capodanno di Canale 5, ma, nonostante la stanchezza, ancora indignata per aver scoperto in diretta come nello studio di «Non è la Rai» si nasconda una «talpa» capace di svelare a un complice esterno i segreti del «cruciverbone». Ecco la storia. L'altro giorno, ultima puntata di «Non è la Rai» dell'anno '91, telefona in studio per giocare con lei una signora bravissima. Talmente brava che risponde senza esitare addirittura alle prime quattro domande meritandosi i complimenti della Bonaccorti che arriva addirittura a definirla, per gioco, la figlia di Einstein. Non solo ma alla quinta prova, invece di scegliere tra le caselle già cominciate, punta direttamente su una totalmente vergine e quindi più difficile. E mentre la Bonaccorti apre bocca per chiedere allo studio di far silenzio, scodella in risposta la magica parola «Eternit», prima ancora che le sia stata rivolta alcuna domanda. Un errore fatale che svela immediatamente ad Enrica Bonaccorti di essere vittima di un imbroglio, un imbroglio che la manda su tutte le furie. «I miei occhi lampeggiavano fulmini di ira mentre le chiedevo di spiegarmi come facesse a sapere la definizione da sistemare sul cartellone prima ancora che io avessi potuto chiederla. Dal telefono ho sentito uno schiamazzo di risate, poi il farfugliare di alcune scuse, infine un debole tentativo di arrampicarsi sugli specchi. Allora le ho sbattutto il telefono in faccia e mi sono sfogata con il pubblico, in diretta». Frodare una trasmissione che deve gran parte del suo successo proprio ai giochi telefonici significa infatti metterne in dubbio l'attendibilità, discuterne il meccanismo, disilludere il pubblico. Quello che ha turbato Enrica Bonaccorti non è il tentativo di portarsi via pochi soldi, pochissimi nel caso in questione che vedeva un monte-premi di neanche due milioni, ma l'essere stata presa per i fondelli da una interlocutrice che fondava sulla sua buona fede. «Soprattutto, come ho detto anche ieri in trasmissione, mi sono sentita addolarata per quei tanti che campano con modeste pensioni e che ogni giorni provano a giocare con noi onestamente, nella speranza di poter guadagnare qualche lira in più rispondendo, come sanno e possono, alle nostre domande. Non è giusto mancare di rispetto a questo pubblico. E' per loro che occorre trovare subito i colpevoli e smascherarli davanti a tutti». Le indagini sono già cominciate e non dovrebbero essere difficili. Della signora che ha telefo- nato, una certa Maria Grazia della provincia di Viterbo, la redazione dovrebbe avere generalità e indirizzo. Chi vuol concorrere, infatti, lascia in redazione il proprio recapito durante un determinato orario e un notaio poi estrae a sorte i numeri telefonici che ogni giornio potranno partecipare al gioco. Sconosciuta invece, per ora, è l'identità del «basista», colui il quale dall'in¬ terno del programma ha dettato le risposte alla sua complice. Scoprirlo sarà più arduo perché, se è vero che a compilare i quiz è ima ditta di Milano, è anche vero che chiunque andando dietro il tabellone può leggervi le risposte che sono stampate nel rovescio delle caselle. E poi uno studio televisivo è come un porto di mare: c'è gente che entra ed esce di continuo, si può sbirciare nel¬ le cartelline con le risposte, fotocopiare le informazioni, curiosare in redazione. Se il clima di fiducia che deve, necessariamente, regnare in una di queste trasmissioni a premi viene incrinato, va all'aria tutto il programma. Ammette Enrica Bonaccorti. «E' la prima volta che mi capita ima cosa del genere e voglio assolutamente che sia anche l'ultima. Sono dieci anni che conduco trasmissioni quotidiane televisive con giochi e giochetti e non intendo perdere la mia credibilità professionale per un imbroglione. Andrò fino in fondo». Il pubblico è con lei. Subito dopo la trasmissione del 31, alle 14,30, i telefoni della Fininvest alla Safa Palatino hanno cominciato a squillare per esprimerle solidarietà. Tutti lodavano il tempismo con cui aveva sbugiardato la truffatrice e la sincerità della sua rabbia. Anche gli amici, con i quali, finito il suo lavoro in video, ha festeggiato l'anno nuovo in nottata, l'hanno invitata a non soprassedere ma a pretendere una indagine accurata per identificare l'ideatore della truffa. Enrica Bonnaccorti è convinta di farcela. «E' stato l'ultimo episodio sgradevole di questo 1991 tanto difficile sul piano pubblico e su quello privato per la maggior parte di noi. Sono davvero contenta di aver cominciato un anno nuovo». Simonetta Robiony Enrica Bonaccorti: «Voglio andare a fondo in questa storia e trovare il colpevole»

Persone citate: Bonaccorti, Einstein, Enrica Bonaccorti, Enrica Bonnaccorti, Maria Grazia

Luoghi citati: Milano, Roma, Viterbo