Era già tutto IMPREVISTO

Era già tutto IMPREVISTO Il 1991 doveva essere un anno tranquillo, niente guerre, attesa la morte di Saddam: quanti errori, che ne dicono i maghi? Era già tutto IMPREVISTO T*]ORBACIOV è stato cacI ' ; ciato dal Cremlino, ma I non è diventato segreta- II rio generale dell'Onu. " I Saddam Hussein non è morto nell'esplosione di un impianto atomico. Kim Basinger non è stata arrestata mentre nuotava nuda a mezzanotte in una fontana di Roma. La Casa Bianca non ha rivelato contatti con gli alieni. Per fortuna non c'è stato nessun disastro aereo a marzo sulla rotta delle Hawaii, ma sciaguratamente non si è avuta neppure la ripresa dell'economia, l'indice Dow Jones non è decollato, la recessione è arrivata e già qualcuno ne parla come della più grave dopo quella del '29. Il 1991 ha portato qualche motivo di soddisfazione e molte angosce, ma per i maghi d'America consultati un anno fa dalla rivista National Enquirer ha portato solo spine: se si eccettua - in parte - quella sull'ex leader dell'ex Urss, nessuna delle loro previsioni si è avverata. Ma i maghi d'Oltreoceano sono in buona compagnia. Gli italiani predicevano un anno di assestamento, privo di clamorosi eventi: è «solo» finito il comunismo, probabilmente con i fatti dei giorni scorsi si è concluso il XX secolo. Il '91 doveva portarci la pace e la distensione internazionale, non dovevano esserci spargimenti di sangue: guerra del Golfo, con un numero imprecisato di vittime, forse 100 mila, forse di più; guerra in Jugoslavia; botte da orbi e morti un po' ovunque, dai Paesi baltici alla Georgia, dal Corno d'Africa al l'Albania, per non dire della tragedia curda. Si paventavano rallentamenti nel processo di unità europea: invece c'è stata l'accelerazione di Maastricht. In politica interna era prevista una crisi di governo: bella forza, si dirà, il gabinetto Andreotti era già incredibilmente longevo. Ma non c'è stato alcun cambiamento al vertice e non è stato favorito «un ben noto uomo politico milanese». Niente elezioni anticipate, ma se ci fossero state - considerando l'esito dei test amministrativi - non è così probabile che avrebbero premiato il psi; avrebbero penalizzato il pds (bella forza), ma il fenomeno delle Leghe non pare destinato a sgonfiarsi. Come si discolpano i maghi, che ogni anno, di questi tempi, imperversano sui giornali e alla tv? Gennaro Brianti, presidente dell'Albo professionale europeo (Ape), se l'aspettava: «Io sono contrario alle profezie di fine anno, questa volta ho chiesto ai miei colleghi di astenersi. Le previsioni vanno bene quando ci vengono spontanee. Ma spesso le tiriamo fuori a forza, perché ce lo chiedono i giornali: allora prevale la fantasia. Però io un anno fa l'avevo detto che Gorbaciov sarebbe stato messo da parte». Molti sbagli e qualche previsione riuscita: è sufficiente per accreditarsi come maghi? Guido Ceronetti, scrittore eccentrico, conoscitore di Nostradamus, è sibillino: «Cercare di sapere prima quel che avverrà - nonostante il celebre monito oraziano - è un bisogno insopprimibile umano di cui i giornali sgangheratamente approfittano ogni anno per riempire pagine di previsioni, affidate a brillanti ostetrici del futuro ormai maturo. LAngelo di Dio le scaccia tutte come mosche, e lacera le pagine che le contengono, ma a volte accoglie qualche suggerimento». In effetti le profezie dell'Ape prevedevano un anno difficile per Gorbaciov. Ma lo stesso presidente periodicamente lanciava l'allarme, proprio dodici mesi fa il dimissionario Shevardnadze metteva in guardia da un possibile golpe, e fosche previsioni avanzavano gli analisti occidentali: sono tutti maghi? «Queste i b persone si basano sulla conoscenza che hanno delle cose - ribatte Brianti -, noi seguiamo altre strade. E poi, chi può dire che non possiedano anche loro delle facoltà paranormali?». Sarà forse così. O forse sono i maghi che talvolta hanno facoltà degne di un commentatore, e non lo sanno. Grazia Mirti è un'ex insegnante di ragioneria che ha lasciato la scuol ha lasciato la scuola per amore degli astri. Le sue previsioni finanziarie, pubblicate sul Sole-24 Ore, si sono (purtroppo) avverate, ma lei esclude che ciò sia dovuto alla sua particolare competenza in materia: «Gli analisti si basano sui dati attuali, io parto dalla data di nascita della Borsa italiana, il 6 febbraio 1808, e la confronto con i dati astrali». Pur credendo nelle relazioni fra movimento degli astri e eventi terreni («Il cielo del 15 gennaio, giorno in cui scadeva l'ultimatum di Bush a Saddam, indicava un così forte accumulo di pianeti in Capricorno da far pensare alla possibilità di una conflagrazione»), la Mirti non ama troppo le profezie: «Per l'astrologia sono una corda al collo. Io la considero una "psicoanalisi stellare", imo strumento per conoscersi più a fondo. In questo senso Jung diceva che ben presto l'astrologia avrebbe di nuovo bussato a quell'università da cui era stata scacciata da Colbert». Serena Foglia, tre lauree, studiosa di astrologia (non astrologa) concorda: «E' normale che i veggenti sbaglino, le previsioni sono sempre assolutamente inaf¬ fidabili. Corrispondono soltanto al bisogno ancestrale di indagare il futuro per trovare motivi di rassicurazione. L'astrologia conserva ancora oggi la sua dignità solo come indagine psicologica». Chi invece si dissocia garbatamente è la direttrice di Astra Rudy Stauder: non potrebbe essere altrimenti, dato che' il suo mensile astrologico è il più diffuso in Italia con un picco di 500 mila copie a gennaio: «Gli astrologi dovrebbero essere in grado di fare previsioni. Ma pochi sanno esprimersi sul destino del mondo, i più sono specializzati nel "conosci te stesso". E poi le previsioni indicano una semplice possibilità, non una necessità: se in un dato momento i pianeti saranno in quella certa disposizione, è possibile che un evento si verifichi; ma nessuno è predestinato, noi diamo solo elementi su cui basarsi per vivere meglio». Maurizio Assalto ctrdpel'NriqloM i Kim Basinger le avevano predetto che sarebbe stata arrestata a Roma per un bagno nuda in una fontana. In basso, Gorbaciov: doveva diventare segretario dell'Onu; a fianco, ui. pilota impegnato nella guerra del Golfo. Sotto, Atlante i il mondo in un'antica incisione

Luoghi citati: Albania, America, Georgia, Hawaii, Italia, Jugoslavia, Roma, Urss