Eppur si sente...

L'ORECCHIO L'ORECCHIO Eppur si sente.,. Lì E onde sonore sono vibrazioni che si propagano nell'aria alla velocità di 340 metri al secondo (velocità superata dagli aerei supersonici, che oltrepassano la barriera del suono). Lo stimolo acustico è dunque una vibrazione molecolare la cui energia è captata dall'orecchio. L'orecchio trasforma tale informazione e la trasmette a particolari zone della corteccia cerebrale, i centri uditivi, dove diventa un suono. E' ancora un mistero il meccanismo fisio-psichicoper cui un impulso nervoso si traduce nel tono e nel timbro dei suoni che sentiamo in un 'orchestra Affinché sia udibile, lo stimolo deve avere certe caratteristiche fisiche, variabili da una specie animale all'altra. La frequenza dello stimolo vibratorio è la chiave del messaggio sonoro. Nell'uomo la frequenza deve essere compresa fra 20 e 20 mila Hz al secondo. Al di sotto di 20 non udiamo nulla, ma non udiamo nulla neppure quando le vibrazioni sono al di sopra di 20 mila. Gli «ultrasuoni», che hanno oggi molte applicazioni in medicina, non ci danno sensazioni di rombi o di scrosci come si potrebbe supporre, ma sono del tutto silenziosi. Li odono invece alcuni animali, ad esempio i pipistrelli. In concomitanza con le vibrazioni dell'aria, vibra al fondo del condotto uditivo la membrana del timpano, e al di là del timpano oscula la catena degli ossicini nell'orecchio medio, una cameretta di un centimetro cubo scavata nell'osso temporale del cranio, una specie di cassaforte contenente le più piccole ossa del nostro corpo, chiamate martello, incudine e staffa perché ricordano in maniera singolare questi oggetti. Gli ossicini costituiscono una catena, un insieme meccanico complesso che riceve gli stimoli acustici, ma non solo passivamente poiché è regolato da muscoli. Gli stimoli pervengono così all'orecchio interno, la stazione d'arrivo, la parte veramente specifica dell'apparato uditivo: una serie di cavità ossee fra loro comunicanti, situate nello spessore dell'osso. Qui si trova l'apparato di trasduzione dell'energia meccanica in energia nervosa, ossia l'organo sensoriale propriamente detto, scoperto verso il 1850 dal ventottenne italiano Alfonso Corti nel laboratorio d'un famoso anatomico svizzero, Rudolf von Kòlliker. Caso più unico che raro, dopo questo folgorante debutto scientifico Corti tornò alla sua tenuta di Casteggio, che aveva bisogno di lui dopo la morte del marchese padre, e dello scienziato Corti non si sentì più parlare. Nell'organo di Corti vi sono le cellule acustiche, oltre 20 mila, dotate di ciglia. Le onde acustiche, giunte qui alla fine del loro viaggio, si trasmettono a un liquido incolore e trasparente, l'edolinfa, e ne deriva, a seconda della conseguente iperpressione o depressione, un'inclinazione delle ciglia in un senso o nell'altro. I movimenti ciliari sono l'ultimo fenomeno propriamente meccanico dell'udito. E' verosimile che i movimenti delle ciglia si traducano in variazioni della permeabilità delle cellule del Corti ai vari ioni lì presenti, e che i flussi ioni¬ ci risultati provochino la liberazione d'un neurotrasmettitore, forse un aminoacido, che va ad agire sui terminali delle fibre del nervo acustico collegate con le cellule. Il neurotrasmettitore dà origine a un potenziale d'azione che si propaga lungo le fibre nervose. L'energia meccanica diventa energia bioelettrica. Stanno per nascere i suoni. I suoni nascono in una zona della corteccia cerebrale principalmente localizzata sulla superficie superiore del lobo temporale, forse anche in due zone ai lati della precedente, e ancora in area situata posteriormente. Le esperienze sugli animali non aiutano molto poiché fra tutti i mammiferi l'uomo fa il massimo uso dei suoni a fini di comunicazione, per cui è

Persone citate: Caso, Rudolf Von Kòlliker

Luoghi citati: Casteggio