Nel mondo circolano 600 milioni di veicoli

Non bastano i progressi delle vetture: decisivo il comportamento al volante «Automobile in cifre», dati e curiosità Nel mondo circolano 600 milioni di veicoli La più popolata è risola di Guam Italia: densità record per km/strada Sulla Terra circolano 600 milioni di autoveicoli ma è curioso che, seconda al mondo per densità, sia la Repubblica di San Marino con una vettura ogni 1,1 abitante preceduta non da un grande Paese industrializzato, ma dalla piccola isola di Guam, in Oceania, dove le vetture sono esattamente uguali al numero degli isolani, vecchi e bambini compresi. Invece in Italia, con oltre 31 milioni di veicoli, si registra la maggior densità per chilometro di strada (102,8 contro 74,5 del Regno Unito, 67,4 della Germania, 45,4 della Spagna, 35,6 della Francia). Sono queste alcune fra le tante curiosità che si trovano nell'edizione 1993 di «Automobile in cifre», la pubblicazione curata dall'Ufficio studi dell'Anfia, in vendita a 70.000 lire. In 338 pagine contiene un condensato di statistiche di ogni tipo sull'andamento dell'industria autoveicolistica nazionale e mondiale, con tabelle, serie storiche, informazioni, commenti su tutto ciò che riguarda il settore. Per la prima volta in questa edizione viene anche riportata la traduzione in inglese della nota congiunturale e la titolatura bilingue delle tabelle. Sono proprio le prime venti pagine della pubblicazione a dare un quadro dettagliato sull'andamento dell'industria mondiale nel 1993 con previsioni sul 1994 e proiezioni da qui al Duemila. Il Giappone - riporta la nota - chiuderà il 1993 con la terza flessione annuale consecutiva nella vendita di auto, fatto mai successo nella storia deSol Levante. Il bilancio sarà, invece, positivo per gli Stati Unitche nel '93 hanno rafforzato la timida ripresa cominciata nello scorso anno. In Europa le consegne di vetture sono state quest'anno in forte diminuzione «e le stimesulla base della involuzione degli indicatori economici, sono attorno a 11,3 milioni di unità con una perdita, rispetto al 1992, d2,2 milioni di auto», pari alla produzione di un grande gruppo mondiale. Per il 1994 è previsto un leggero miglioramento rispetto ai bassi livelli del '93, anche per gli effetti trainanti della ripresa statunitense, ma con volumi ancora molto lontani da quelli del '92. Il 1993 è stato il più difficile della storia automobilistica italiana con una domanda che dovrebbe posizionarsi tra 1.850.000 e 1.900.000 unità. Rispetto allo scorso anno si registra una perdita di 500.000 pezCAGLI1 TORIN' MILANGEN0VROMABOLOGNAP0LPALERfai 31 AUTO CIRCOLANTI NELLE PRINCIPALI CITTA1 RI zi, ossia l'equivalente circa della produzione di Case come la Bmw e la Mercedes. Per il 1994 «il clima congiunturale - riporta "Automobile in cifre" - dovrebbe essere meno incerto e per il mercato è atteso un livello stazionario o un lieve miglioramento della domanda». Migliori le proiezioni a più lungo termine. «La richiesta di automobili, alle porte del Duemila, dovrebbe attestarsi, nel nostro Paese, su livelli più adeguati alla potenzialità del mercato, anche in considerazione del forte invecchiamento del nostro parco (14 anni di vita media, contro 12 dell'Inghilterra, 11,8 della Germania e 11,7 della Francia). In Europa si dovrebbe arrivare a 15 milioni di unità.» «In ogni caso - precisa la nota - il superamento della fase più critica del mercato dipenderà, in Italia, sia da quanto il governo saprà fare per una crescita economica del Paese, sia dal lancio di nuovi prodotti», come la Lancia Delta, la Punto e il Coupé Fiat avvenuti a fine anno e da quelli che saranno presentati nel '94. Anche per le vendite di veicoli industriali il 1993 è stato difficile: la perdita in Europa si stima in un 25% rispetto al 1992, anno già molto debole e in Italia le previsioni sono di oltre il 15% complessivamente. Per gli autobus l'andamento è stato negativo nel Continente e quasi tragico nel nostro Paese, tanto da far temere la sospensione delle attività da parte delle aziende del settore. E questo - fa notare la pubblicazione dell'Anfia - «a fronte di una grande potenzialità della domanda che, se decollasse, porterebbe a un deciso miglioramento della mobilità urbana, alla diminuzione dell'inquinamento, al rinnovo di 10.000 autobus in circolazione da oltre 15 anni con conseguente riduzione dei costi». In questa negativa situazione a peggiorare ulteriormente la situazione ci pensa il governo con una pressione fiscale sull'automobile sicuramente fra le più elevate al mondo e che non si arresta mai, come dimostra l'aumento della benzina varato ieri. Nel '92 gli italiani avevano versato in tasse automobilistiche 70.000 miliardi, quest'anno sono diventati 83.000, pari a più del 18% dell'intero gettito. Un continuo «abuso» fiscale in un settore che in Italia dà lavoro a oltre 2 milioni di persone, oltre il 10% dell'occupazione totale. Renzo Vi ilare 610.000 922.000 324.000 1.721.000 A 243.000 471.000 O 335.000 120.000 a cembre 1990] AUTO CIRCOLANTI NELLE PRINCIPALI CITTA1 CAGLIARI 1 TORINO 610.000 ' MILAN0 922.000 GEN0VA 324.000 ROMA 1.721.000 BOLOGNA 243.000 NAP0LI 471.000 PALERMO 335.000 120.000 a fai 31 dicembre 1990]