Sul terzo

Sul secondo Sul terzo E9 in arrivo Placido in duo con Montanelli ROMA. Tutto facilissimo su Raitre, che ha ancora il celeberrimo Angelo Guglielmi alla direzione, l'uomo convinto che in tv non ci siano «generi» e «fasce» ma esista solo lo specifico televisivo e a questo occorra adeguarsi. Niente divisioni per competenze, come su Raidue, o per orario, come su Raiuno, tra i sei signori chiamati a capeggiare la rete, tra cui sono appena arrivati, in sostituzione dei transfughi, Paolo Gazzara e Adriano Catani. Raitre, quindi, stavolta propone solo aggiustamenti. Dopo l'addio di Augias, scappato a Tmc, nasce la nuova «Babele», forse con Alberto Arbasino, forse col duo inedito formato da Alessandro Baricco, l'uomo della musica di «L'amore è un dardo» che tanto piace alle signore, e Annamaria Testa, scrittrice e pubblicitaria assai telegenica; forse chissà con chi, quali conigli hanno sotto al cappello Guglielmi e Voglino. E dopo l'addio alla critica televisiva militante, rispunta Beniamino Placido, che in coppia con Indro Montanelli dovrebbe condurre otto o dieci grandi serate di lunedì sull'attualità, vista da destra e da sinistra, se ancora queste categorie hanno un senso. Enrico Deaglio sostituisce Riotta che sostituiva Lerner a «Milano, Italia» almeno fino alla fine della stagione: poi la night-line dovrebbe andare a Michele Santoro che la chiede imperiosamente da un anno. Serena Dandini e «La tv delle ragazze» stanno lavorando per una nuova serie che dovrebbe essere completamente diversa da ((Avanzi» ma finirà invece per assomigliargli perché loro sono sempre loro. Antonio Lubrano, architrave di rete, è così che lo definiscono a Raitre, non dovrebbe passar neanche d'estate a lavorare su Raiuno, perché: «Se ha energie da spendere è meglio le spenda con noi». E Piero Chiambretti? Che farà l'intrepido Chiambretti, afflitto dal fuoco di sant'Antonio per cui ha interrotto «Servizi segreti»? E' vero che si sta cercando un angolo tranquillo dove diventare finalmente grande? Stefano Balassone, l'alter-ego di Guglielmi, nega. «Piero vede il suo avvenire come una Svizzera ordinata, fingendo di ignorare che il suo vero ruolo è quello di mettere disordine in Svizzera».

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