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Dopo 34 anni Dopo 34 anni P. Gheddo lascia la rivista CITTA' DEL VATICANO. Padre Piero Gheddo, direttore di «Mondo e Missione», giornalista famoso e prolifico, ripone la penna nell'astuccio, o quasi: in obbedienza ai suoi superiori del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) lascia la direzione della rivista in cui lavorava da oltre trentaquattro anni, e va a Roma, a creare «l'Ufficio Ricerche Storiche» del Pime. Con rimpianto, nostalgia e perché no? - con dolore, ma senza polemiche. Anche perché la decisione non è «politica». Lo «strappo» di padre Gheddo dalla sua creatura prediletta rientra nella logica-illogica degli ordini religiosi. «Vengo rimosso e mandato a Roma. Non c'è un cambiamento di linea. Ma dopo quarant'anni che si è in un posto i superiori dicono: lascia spazio ai più giovani. Normale avvicendamento», ci ha detto ieri padre Gheddo. «Questa è la normalità nella Chiesa. Ti dicono: hai raggiunto il punto massimo, ora fatti in disparte e incomincia una cosa nuova». Padre Gheddo ha 64 anni e un ricco curriculum professionale. Ha cominciato a lavorare nel 1953 a «Italia Missionaria», nel '59 è stato nominato direttore di «Le missioni cattoliche», trasformato dieci anni più tardi in «Mondo e Missione». Ha al suo attivo quaranta libri, di cui il recente «Otto minuti di Vangelo in tv» riporta a un'altra attività, quella radiofonica e televisiva, che l'ha messo in contatto con un pubblico ancora più vasto. «Abbandono con rimpianto ha scritto padre Gheddo nel suo ultimo editoriale -, In quarantanni ho visitato più di cento Paesi, attraversato guerre, rivoluzioni, dittature, carestie, pestilenze, cicloni, sempre e solo per visitare le Chiese locali e i missionari. Ma quando l'Istituto propone e dispone, non resta che obbedire, in uno spirito di fede che rende liberi e sereni: Dio scrive dritto anche su righe storte. Mi dispiace sì, certo, ma quando obbedisci sei sereno e tranquillo». Come direttore di «Mondo e Missione» gli succede padre Giancarlo Politi. [m. tos.)