«Ho sperato dormissero poi ho capito il dramma»

«Ho sperato dormissero poi ho capito il dramma» «Ho sperato dormissero poi ho capito il dramma» MANTOVA DAL NOSTRO INVIATO Don Giovanni Sanfelici, il parroco di Bozzolo, ci riceve nel corridoio semibuio della canonica, nel tardo pomeriggio, quando in chiesa si sono consumate le funzioni. E' stato lui a scoprire la tragedia nella casa dei Tininini, quei morti durante la veglia funebre, per il gas. «La signora Renata aspettava con ansia il Natale, perché venivano a trovarla i parenti. Era contenta, venerdì, nell'andare a risistemare la casa. E poche ore dopo me la son trovata morta». Racconta a fatica, don Giovanni Sanfelici: «L'altra mattina sono andato alla villetta, per visitare la salma. E poi volevo prendere accordi con i familiari, per il funerale. Ho premuto il pulsante del campanello, diverse volte. Ma nessuno veniva ad aprire. Però c'erano le luci accese. Si saranno addormentati, mi sono detto. Erano stravolti, quando erano arrivati». Il cancello era aperto, la porta, su al secondo piano, non era chiusa con la serratura. Così il parroco ha potuto entrare. «Nella camera, il corpo della signora Renata. Attraverso la porta a vetri, ho visto che nell'altra stanza le luci erano accese. E quando sono entrato mi son trovato davanti a Claudia, a Rossella e a suo marito. Hanno ceduto al sonno, mi sono ripe- tuto. Ma mi sono domandato perché nessuno si fosse svegliato alle scampanellate. Non ho avuto il coraggio di andare avanti. Così ho chiamato la signora del piano di sotto. Anche a lei è venuto un terribile sospetto. Semtivamo un certo odore. Siamo corsi ad aprire le finestre, ma erano morti tutti e tre. Quando è arrivata la dottoressa Finetto, ci ha detto che era già venuta, alle quattro di notte, e che aveva fatto un paio di iniezioni. Niente di grave, comunque. Ci ha detto anche che li avaeva consigliati di andare a riposare, ma che loro non avevano voluto saperne. Si è capito tutto dopo, purtroppo. Credo che non fosse facile, sulle prime, stabilire se la signora Renata era morta per un infarto o per asfissia». Flora Finetto, la dottoressa che ha ricevuto un avviso di garanzia per omicidio colposo, si difende: «Quando sono andata la prima volta in quella casa, c'erano una decina di persone. Mancava un po' l'aria, ma era un fatto comprensibile, dato l'affollamento. Dopo le quattro del mattino, in quell'appartamento sono rimasti in tre. Si sentiva ancora che l'aria era pesante. Allora ho detto loro di aprire le finestre, e di sospendere la veglia funebre. Loro non hanno voluto ascoltarmi». Il parroco allarga le braccia e ripete: «Che fatalità». [g. m.] E la dottoressa si difende «Avevo detto loro di non restare lì» IL PRETE RACCONTA Don Giovanni Sanfelici, il parroco di Bozzolo

Persone citate: Finetto, Flora Finetto, Giovanni Sanfelici

Luoghi citati: Bozzolo, Mantova