Maledizione sui figli del Golfo

La sindrome causata da agenti chimici sconosciuti usati durante la guerra contro Saddam La sindrome causata da agenti chimici sconosciuti usati durante la guerra contro Saddam Maledizione sui figli del Golfo / veterani americani hanno bambini deformi I MISTERI DI «I STORIA» WASHINGTON IFETTI congeniti, malformazioni fisiche, gravissimi problemi di salute: è una sorta di epidemia quella che si sta diffondendo tra i figli dei veterani americani della guerra del Golfo che - si sospetta - sarebbero stati esposti ad agenti chimici e biologici durante il conflitto contro Saddam Hussein per la liberazione del Kuwait. I casi sempre più frequenti di bambini malati stanno diffondendo la paura che la «sindrome del Golfo» - un'inspiegabile malattia cronica che ha già colpito 4 mila soldati statunitensi e 500 britannici possa provocare danni genetici oppure che abbia un'origine virale. Secondo i dati raccolti dall'amministrazione e secondo una ricerca condotta dal Congresso di Washington, molti bambini «figli del Golfo» sono affetti da malattie del sangue, problemi respiratori, organi abnormi o sottosviluppati, piedi torti e dita fuse. Quasi sempre, non c'è traccia di queste anomalie nei componenti delle famiglie che li hanno dati alla luce e come se non bastasse - i bambini concepiti prima della guerra sono perfettamente normali. II maggior numero di casi è stato registrato a Waynesboro, una cittadina del Sud dello Stato del Mississippi: come ha confermato il dipartimento per i veterani, 13 dei 15 bambini nati dopo il conflitto e figli di soldati di un'unità della Guardia Nazionale schierata nel Golfo hanno avuto seri e spesso inspiegabili problemi di salute. La 624a compagnia ha combat tuto in Arabia Saudita e in .Iraq dal gennaio 1991.iino ad aprile e per due volte è stata sottoposta ad attacchi con ar mi chimiche. Uno dei soldati, John Ellis, dice per esempio di ricordare una grande esplosione vicino alla «King Khaled Military City», dove la sua unità era schierata. «Sem brava distante sei o sette miglia da noi, ma ci frastornò tutti. Fummo subito allertati per un attacco chimico». L'allarme fu uno dei tanti che, più tardi, gli ufficiali minimizzarono, definendoli semplici falsi allarmi. Ma il sergente Dennis West racconta di uno «Scud» iracheno abbattuto da un «Patriot», i cui frammenti caddero sul campo dove la compagnia era acquartierata. Secondo il sergente era - come si dice in gergo nell'esercito - un «milkshake»: vale a dire portava gas nervini e agenti biologici. Ellis e West sono tutti e due vittime della «sindrome del Golfo» ed entrambi hanno avuto un figlio al ritorno a casa. Jonathan Ellis, che adesso ha un anno, è nato con i polmoni insufficientemente sviluppati. Anche Reed West, L'alla«Ci h che ha quasi due anni, è venuta alla luce con lo stesso problema e da allora soffre di bronchiti croniche. Le due madri hanno avuto gravidanze apparentemente normali e né l'una né l'altra hanno mai registrato casi di gravi malattie nelle loro famiglie d'origine. Tracey West, la moglie di un altro veterano, spiega che suo figlio Jeremy, nato a luglio, soffre di un raro caso di «disordine» sanguigno. Suo marito, Jamie, non sta bene da quando è tornato dal Golfo. I medici le hanno spiegato che subito dopo la gravidanza il suo sangue è cambiato: da 0 Rh negativo è improvvisamente diventato 0 Rh positivo. «Dicono che si tratta di un fatto senza precedenti, praticamente impossibile». A Tracey e Jamie West è stato consigliato di non avere altri figli- Il bambino di Suzy McCarthy, moglie di un altro soldato, è nata con un cordone ombelicale deforme che ha causato una malformazione al fegato del feto. Un'altra donna, che ha accettato di parlare della tragedia che l'ha colpita a condizione di non essere citata, ha spiegato che suo figlio ha un difetto al sangue sin dalla nascita. In entrambi i casi - è il verdetto dei medici - si tratta di malformazioni rarissime. Ron Kirkpatrick e gli altri esperti del centro medico per i veterani di Jackson, Mississippi, si rifiutano di commentare i casi inquietanti di Wa- ynesboro e si limitano a sostenere che sono in corso degli accertamenti. Al Congresso di Washington spiegano che è stato deciso di dare il via a un'indagine perché il collegio elettorale del presidente della Commissione per i veterani, Sonny Montgomery, confina proprio con Waynesboro. Montgomery ammette che in questo mese il tasso di nascite «sospette» nella cittadina del Mississippi à stato particolarmente alto e ha reso noto di aver chiesto al «Centro per il controllo delle malattie» di Atlanta di «analizzare e controllare i problemi di salute dei veterani del Golfo e dei loro figli». Ma, mentre alcuni soldati sono già stati sottoposti a test clinici e, a volte, sono stati curati per alleviare i sintomi della «sindrome del Golfo» di cui soffrono, il governo non fornisce alcuna assistenza per le loro famiglie. E, intanto, le famiglie di Waynesboro confessano che le spese mediche stanno salendo vertiginosamente, a colpi di migliaia di dollari, e non poche famiglie si sono indebitate per fare fronte a una spirale senza fine di controlli e ricoveri. Proprio la scorsa settimana, Bill Clinton ha firmato una nuova legge che impone al dipartimento per i veterani di assistere «coloro che posso essere stati esposti durante la guerra del Golfo a sostanze tossiche o a emergenze ambientali». La decisione del Presidente è stata una vittoria per tutti gli esperti e per gli stessi soldati che sostengono che la «sindrome del Golfo» sia stata causata da armi chimiche o biologiche o da altri agenti tossici, ma non prevede alcun tipo di aiuto per le mogli e per i figli. Il dramma dei «bimbi del Golfo», comunque, si estende ben al di là dei confini della piccola Waynesboro. Ron Kirkpatrick del centro medico di Jackson ha ammesso che si sta indagando sui membri di altre tre unità che hanno combattuto nel deserto e sui loro figli per scoprire l'eventuale esistenza di sindromi comuni. «Su 285 uomini e donne appartenenti alle quattro unità del Mississippi, 54 hanno dichiarato di aver avuto dei bambini dopo l'operazione "Desert Storm"», spiega Kirkpatrick. «Di questi 54, 36 hanno dichiarato che i loro figli hanno problemi di salute». Allarmi simili si stanno moltiplicando un po' dovunque negli Stati Uniti, anche se - perlopiù - non sono diventati oggetto di indagini approfondite. In Alabama, per esempio, 28 dei 33 membri di un'unità della Marina sostengono di essere vittima della «sindrome del Golfo», i cui sintomi sono eczemi, nausea, diarrea, crampi, dolori di testa, perdita della memoria e stanchezza cronica. Secondo uno dei militari, Nick Roberts, cinque mogli di suoi commilitoni e alcuni dei loro figli sono soggetti a «strane» malattie non meglio identificate. E l'elenco si allunga di giorno in giorno: anche in Te¬ xas, Iowa e California si sono registrati casi in cui i neonati hanno ereditato - non si sa ancora se geneticamente o per effetto di un virus - i disturbi dei loro genitori. A Waynesboro, intanto, Tracey West elenca i casi di almeno una decina di mogli di veterani del Golfo che hanno avuto degli aborti spontanei, spesso negli ultimi mesi, nonostante non avessero mai avuto problemi nelle precedenti gravidanze. Si tratta spiega - di donne giovani, quasi tutte ventenni: qualcuna di loro ha avuto bambini affetti dalla «sindrome di Down», un fatto davvero difficile da spiegare. Tracey West si è data molto da fare e, il mese scorso, è riuscita a ottenere un incontro con gli esperti del centro medico per i veterani di Jackson. «Volevamo discutere dei nostri problemi», dice. «Ma loro la pensavano diversamente da noi e così ci hanno parlato di un nuovo programma per ottenere prestiti per la casa. Eravamo in 250 e il meeting si è rivelato un fallimento. Il giorno dopo, si sono scusati». Tracey West confessa che, finora, per curare il figlio Reed ha già speso 40 mila dollari e adesso la sua assicurazione sanitaria non vuole più rimborsare nulla. Ripete di non avere idea di ciò che possa aver causato la «sindrome del Golfo» e i disturbi di cui soffre Reed, ma sostiene che «quello che sta capitando è davvero molto strano»: «I dottori ci hanno detto che se una persona rimane esposta a delle tossine chimiche, queste possono alterare il codice genetico. Se invece si tratta di sostanze biologiche, la causa E il Ci fon è probabilmente un virus. Ma, francamente, non lo so. Io lavoro in banca!». E aggiunge: «I politici pensano di poter ignorare gli uomini. Ma quando si tratta di bambini, non possono fare finta di niente. Non possono permettersi di fare del male a loro e alle loro madri». E in effetti, le tante mamme di Waynesboro affermano di non aver alcuna fiducia nel governo e si dicono sicure che solo una parte della verità sia stata resa nota. Resta il fatto che le cause della sindrome possono essere numerose. Oltre alle anni biologiche e chimiche e agli agenti tossici lanciati dagli americani sull'Iraq, alla base dell'«epidemia del Golfo» potrebbero esserci le tossine rilasciate dal gigantesco rogo dei pozzi di petrolio kuwaitiani, le coperture in uranio utilizzate per molti tipi di munizioni, i numerosi parassiti del deserto oppure le pastiglie per combattere gli effetti dei gas nervini distribuite dal Pentagono ai militari americani. Ufficialmente, però, il Pentagono non riconosce l'esistenza della «sindrome del Golfo». Solo poche settimane fa, le autorità militari si sono decise a confermare i rapporti cechi e francesi secondo i quali concentrazioni di agenti chimici - in primo luogo gas nervini e gas mostarda - sono stati individuate nella regione del Golfo. Ma poi il Pentagono ha puntualizzato che le piccole quantità individuate non possono essere state provocate dall'uso di armi e che, comunque, sono troppo basse per essere considerate pericolose. Il Congresso di Washington, intanto, ha ritagliato uno stanziamoli to per la ricerca sulla «sindrome del Golfo» dal bilancio del Pentagono del prossimo anno. Ma tre quarti dei fondi - meno di tre milioni di dollari - sono stati successivamante tagliati nel corso di una lunga battaglia, svoltasi a porte chiuse. Adesso, Sonny Montgomery, la cui Commissione congressuale per i veterani deve tenere alcune audizioni pubbliche sulla misteriosa sindrome e sulla tragedia di Waynesboro, sta tentando di ottenere la revoca dei tagli sui fondi. La battaglia si annuncia difficile, anche se la cifra in gioco è davvero minima se paragonata al budget annuale del Pentagono che è di ben 360 miliardi di dollari. Simon Tisdall Copyright «The Guardian» e per l'Italia «La Stampa» Decine di casi di neonati colpiti da malformazioni e da gravi malattie L'allarme delle madri «Ci hanno abbandonate» I padri sono soggetti a disturbi inspiegabili che provocano eczemi, diarrea crampi mal di testa vuoti di memoria e stanchezza cronica E il Congresso taglia i fondi per l'assistenza I soldati americani abbracciano le famiglie dopo la guerra del Golfo. In basso, truppe schierate nel deserto saudita