«E' un dittatore voleva addomesticare un'indagine» di Fulvio Milone
Napoli, rivolta dei gip contro il capo Sedici dei 20 giudici hanno chiesto il trasferimento «per incompatibilità» Napoli, rivolta dei gip contro il capo «E' un dittatore, voleva addomesticare un'indagine» NAPOLI. La rivolta è scoppiata nella tarda mattinata, quando la stampante di un computer nell'ufficio dei gip, nel vecchio palazzo di giustizia, ha sfornato tre pagine indirizzate al presidente del tribunale, al Csm, al presidente della corte di appello e al ministro Conso. Con quel documento, sedici dei venti giudici per le indagini preliminari di Napoli hanno dichiarato formalmente guerra al loro capo, Vittorio Cugnin. Lo hanno fatto nel modo più duro, chiedendo di essere trasferiti ad altro incarico «per incompatibilità e incomunicabilità» con il responsabile dell'ufficio. Cosa è accaduto di tanto grave da indurre i magistrati all'esodo di massa? Cugnin è accusato di avere affidato fascicoli riguardanti indagini delicate a un collega piuttosto che ad un altro, con una serie di iniziative «arbitrarie e non sufficientemente motivate». «E' stata violata la regola dell'assegnazione automatica dei procedimenti», spiegano in sostanza i ribelli. Al centro della contestazione ci sono soprattutto due vi¬ cende: il coinvolgimento di un giudice napoletano accusato di irregolarità nel colossale crack finanziario della flotta Lauro, e un'indagine sul conto dell'ex sindaco del pei Maurizio Valenzi, sospettato di concussione e poi prosciolto con formula piena. «In discussione non è tanto la corettezza dei risultati delle inchieste, quanto la procedura anomala seguita dal dirigente dell'ufficio nell'assegnazione del lavoro», precisano gli autori della protesta. A sentir loro, il capo dei gip di Napoli è una sorta di dittatore. «Dopo aver violato i criteri dell'attribuzione delle indagini, non ha neppure sentito il bisogno di di spiegare le ragioni delle sue decisioni». Non basta: u dirigente avrebbe risposto picche alla richiesta di convocare una riunione chiarificatrice. I giudici si soffermano a lungo sui due episodi più significativi. Il primo riguarda un processo a carico dell'ex giudice istruttore Vittorio Scarpetta, accusato di avere tentato di «addomesticare» un'indagine sulle irregolarità commesse nella liquidazione della flotta Lauro. Per lui il pubblico ministero chiese l'arresto. I gip sostengono che per ben due volte Cugnin sottrasse il procedimento al giudice naturale, per affidarlo ad altri colleghi. Per quanto riguarda la storia che ha per protagonista l'ex sindaco Valenzi, il fascicolo sarebbe stato assegnato ad un magistrato scelto direttamente da Cugnin piuttosto che a due giudici di turno. Ora che è scattata la protesta dei gip, il palazzo di giustizia di Napoli rischia davvero il collasso. L'attività è pressocchè paralizzata da circa un mese, da quando cioè è stato proclamato uno sciopero degli avvocati penalisti. Motivo della protesta: il divieto sancito dal capo della procura della repubblica di Napoli di visionare il registro sul quale vengono annotati i nomi delle persone sottoposte a indagini. La giunta distrettuale dell'Associazione dei magistrati ha invitato gli avvocati a sospendere lo sciopero. Fulvio Milone
Persone citate: Conso, Maurizio Valenzi, Valenzi, Vittorio Scarpetta
Luoghi citati: Napoli
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