A Dortmund
A Dortmund A Dortmund Michael Ende riscrive Mozart BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Papageno scopre l'inquinamento e i boschi moribondi. S'inquieta, protesta, vorrebbe intervenire, chiede aiuto al pubblico. A convincerlo alla svolta è Michael Ende, l'autore della Storia infinita e Momo, che ha «rinfrescato» il libretto del Flauto Magico di Mozart, scritto duecento anni fa da Johann Emanuel Schikaneder. Nella nuova edizione, in prima stasera al Teatro dell'Opera di Dortmund, ci saranno «molte sorprese», avverte il regista Heinz Lukas-Kindermann. Nel primo atto, per esempio, Papageno entrerà in scena con un lamento inedito e aggiornato: «Perdonami, mio pubblico, / se adesso 10 improvviso. / Sono un uomo dei boschi e uno sciocco, dunque, / eppure mi faccio una domanda: / la chimica e le chiassose auto / rovinano i boschi e i pascoli. / Vorrei avere una risposta, e in fretta: / che cosa fa l'uomo del bosco, senza più il suo bosco?». Nell'aggiornamento di Ende, Papageno si trasforma in uno scettico pennuto alle prese con 11 problema della sopravvivenza; la propria e quella dei boschi ai quali appartiene. Ma, sostiene il regista, l'operazione non sarebbe dispiaciuta allo stesso Schikaneder, primo interprete di Papageno oltre che autore del libretto: era nella tradizione dell'antico teatro popolare viennese inserirsi nel testo preesistente, mutarlo a seconda delle necessità e delle combinazioni. Soprattutto da personaggi tragicomici come Papageno, il pubblico si aspettava novità, esperimenti, improvvisazioni sulla scena. Schikaneder lo faceva spesso, non sempre senza conseguenza; e come lui i successivi interpreti del Flauto. Ci fu anche chi - come Nestroy, nel 1835 - ebbe una condanna a cinque giorni di prigione per improvvisazioni non gradite dalla censura reale. le. n.l
Persone citate: Ende, Heinz Lukas-kindermann, Johann Emanuel Schikaneder, Michael Ende, Mozart, Schikaneder
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