ex Jugoslavia Milosevic favorito mentre l'economia crolla di I. B.

In nome dello Grande Serbia sette milioni vanno alle urne ex Jugoslavia wMmmmmmmmmwmmwMmwMi^m, Milosevic favorito mentre l'economia crolla In nome dello Grande Serbia sette milioni vanno alle urne ZAGABRIA. Tutti i serbi devono vivere in uno Stato unico. Su questo punto non ci sono dubbi: sia il partito socialista al potere, guidato dal presidente Milosevic, che l'opposizione sono d'accordo. La grande Serbia la vogliono tutti quanti. Le differenze riguardano solo i modi per raggiungere lo scopo. Ecco perché il voto odierno non cambierà più di tanto il futuro di Belgrado. Anche perché le previsioni della vigilia danno ancora una volta vincente lo stesso Milosevic. E se i suoi socialisti non dovessero racimolare abbastanza voti hanno sempre la possibilità di entrare in coalizione con qualche altro gruppo nazionalista. Sicuro della propria vittoria il leader serbo ha indetto le elezioni anticipate presentandosi ancora una volta come il padre della patria, l'uomo che ha ridato ai serbi la loro iden¬ tità nazionale. E non importa se nel frattempo il Paese è sprofondato nel totale disastro economico. La gran parte dei serbi non ritiene che la colpa sia da imputare a Milosevic ed alla sua politica espansionistica e guerrafondaia, ma al complotto internazionale contro la Serbia culminato nelle sanzioni ingiuste imposte a Belgrado. Tutti i leader politici continuano a giocare la carta del nazionalismo e con grande successo. Oltre ai socialisti di Milosevic, alle elezioni parlamentari di oggi, si presentano il Partito dell'Unione Serba guidato dal famigerato Arkan, ex bandito ricercato dall'Interpol; il Partito del Rinnovamento di Vuk Draskovic, il più noto leader dell'opposizione, e il Partito Democratico di Micunovic. Sette milioni di elettori dovrebbero votare per i 250 seggi del Parlamento. [i. b.]

Persone citate: Micunovic, Milosevic, Vuk Draskovic

Luoghi citati: Belgrado, Jugoslavia, Serbia, Zagabria