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La donna può essere carnefice, e Gesù può nascere in autunno RISPONDE O.d.B. Facciamo almeno un po' il nostro dovere GENTILE signorina Caputi, come ho pubblicato le lettere degli accusatori, pubblico la sua. Nonostante l'inesperienza che dichiara, lei, in realtà, non è sfiorata dal minimo dubbio su quanto sostiene: «11 presidente Scalfaro ha sempre dato prova di non cercare il suo tornaconto, forte di valori che non sono quelli di chi urla tanto e questi valori sono la vita, la fedeltà e soprattutto l'Amore. Le mie parole possono essere considerate dei vaneggiamenti adolescenziali, delle belle parole di chi non sa nulla della vita. Assisto allo sfascio dell'Italia con la speranza cheognuno di noi si faccia costruttore di pace e non pacifista che urla slogan, che ognuno di noi si guardi dentro e si chieda se è davvero così pulito e onesto per gettare la prima pietra. Credo nel- Faccalmenoil nostro amo un po' dovere l'Italia e sono certa che questo "venerdì santo" che stiamo vivendo lascerà lo spazio a una nuova Pasqua. Grazie dell'attenzione e perdoni la grafia...». La sua grafia è una calligrafìa rispetto a quella di tanti che mi scrivono e a cui finisco per non rispondere non riuscendo a capire. Non mi sogno neppure di pensare a quanto mi scrive come a «dei vaneggiamenti adolescenziali» e tanto meno discuto le idee che lei afferma. E' il suo convincimento ed è giusto che lo esprima, lo propagandi e che, quindi, appaia qui. L'unica cosa su cui mi sento di obiettare è la sua dichiarazione di essere pressoché digiuna di politica. Se fosse pressoché digiuna di politica non avrebbe mai usato la formula: «Ognuno di noi si faccia costruttore di pace e non pacifista che urla slogan». Intendiamoci, per me non c'è nulla di male nell'appartenere a uno schieramento piuttosto che ad un altro. Basta che lo si sia con il cuore. Lei fa politica come e, forse, più di me. Per il resto, le auguro, e mi auguro, che le cose vadano bene e che tutti facciano il proprio dovere. Non pretendo tutto il proprio dovere. Almeno un poco. Oreste del Buono Egr. sig. Del Buono, sono una ragazza di 25 anni, pochi per fare delle «prediche», ma sufficienti per difendere chi stimo. Parlo del nostro Presidente che nella sua bella rubrica - aperta e provocatoria - è stato accusato da alcuni lettori. Sono pressoché digiuna di politica ma sto assistendo, non indifferente, al caos che c'è in Italia. Tanti hanno sbagliato, ma quando i vari Bossi del momento, beffardi e maleducati, accusano uno dei pochi che si sono elevati per modestia e onestà, non posso non pensare che hanno solo l'arma della calunnia per colpire... Giovanna Caputi, Acqui Terme