RUSSIA NERA Il sogno dell'Apocalisse

L'Occidente come Anticristo, Mosca come «terza Roma»: il ritorno di una destra ^^che viene da lontano L'Occidente come Anticristo, Mosca come «terza Roma»: il ritorno di una destra ^^che viene da lontano RUSSIA NERA // sogno dellApocalisse m -fi ON stupisce che Vladimir R Zhirinovskij, ancor pri• ma di assaporare la vitto■ ria elettorale, abbia mi±-W nacciato Germania e Giappone con l'apocalisse nucleare. Il capo dell'estrema destra russa si agita come un clown scomposto di fronte allo sbigottito Occidente, ma solo apparentemente dice la prima cosa che gli passa per la mente, solo apparentemente parla a vanvera. Si presenta come un homo novus, spuntato dal nulla, ma in realtà viene da molto lontano. Ogni parola che dice viene da lontano, ogni suo gesto ha una genealogia, e per questo tanti milioni di russi lo hanno votato: perché sembrava nuovo e però aveva la forza dell'antico, dell'imperituro. Perché risvegliava memorie primigenie, e dava a queste memorie una parvenza di realtà. Zhirinovskij gioca con le parole ma le sue parole non sono un gioco: la Russia nera è di ritorno, la Russia che non ha nulla da apprendere, da importare, nulla da rimproverarsi perché è l'eletta fra le nazioni, e come tale non è fallibile ma santa, non è mortale ma eterna. Questa Russia è sempre stata schiavizzata da popoli stranieri, prima dai Tartari poi dagli occidentali in particolar modo. E fra gli occidentali dalla Germania, la colonizzatrice fin dai primordi, penetrata a Mosca attraverso i Paesi baltici, che Zhirinovskij vuol affamare, e riconquistare. D'altronde furono i germani a dare ai russi i nomi di slavi: schiavi, e questi trasformarono la schiavitù in promessa messianica, e chiamarono muti i tedeschi, niemtzy. Altro Paese esecrato è la Polonia, che Zhirinovskij e i suoi elettori militari minacciano di continuo. La Polonia cattolica e latina è un altro incubo nella storia della destra russa. E' la nazione eletta in concorrenza, come gli ebrei. Nell'età dei torbidi, quattro secoli fa, quando si spense la dinastia di Ivan il Terribile e morì Boris Godunov che si era fatto eleggere zar, i polacchi presero il controllo di Mosca, e del trono. I polacchi hanno sempre incarnato quello che la Russia nazionalista ha esecrato: la latinità, il diritto romano, l'Occidente, l'Anticristo. Anche la Germania, erede dell'impero romano universale, ha incarnato l'Anticristo. Ogni volta che la Russia millenarista è stata incapace di vivere l'umiliazione di una sconfitta è contro lo spirito di Roma antica che si è ribellata, opponendole la sua speciale missione spirituale: la sua missione di Terza Roma, ultima erede della prima Roma e di Bisanzio. Sempre ha dichiarato che il finale regolamento dei conti, scritto nel libro della Rivelazione, era alle porte. L'apocalisse è lo scudo che questa Russia oppone al satanico mondo esterno, e con cui si difende dai propri terrori, dai propri disastri storici. Le visioni apocalittiche si accendono ogni volta in cui i russi hanno dovuto vivere una sconfitta, o sanguinosi conflitti bellici, e non hanno trovato la via mediana tra paradiso e inferno, tra tutto e nulla: dopo il giogo dei Tartari, dopo la guerra di Crimea nel secolo scorso, dopo la guerra con il Giappone, dopo la prima e la seconda guerra mondiale. La visione si riaccende adesso, all'indomani di una caduta dei comunisti vissuta come disfatta, cedimento. La rivoluzione comunista ha portato indicibili sofferenze ma non il senso di impotenza nazionale, di mortificazione che c'è oggi. Le estreme destre russe riscoprono dunque il fascino del potere sovietico, e sognano di ricostituire il suo impero. L'impero comunista d'altronde divenne presto una versione rossa della Russia nera: la retorica messianica, apocalittica, pseudoreligiosa, è parte integrante della sua storia. Lo storico Leon Poliakov spiega come dal mito della Terza Roma nacque perversamente quello della Terza Internazionale; come il mausoleo di Lenin ravvivò la tradizione popolare ortodossa, associando la santità alla salma incorruttibile; come nel nazional-bolscevismo si ritrovarono uniti il rosso e il nero, più volte nella storia del comunismo (Poliakov, Mosca, Terza Roma, Hachette 1989). Oggi che la Russia soffre la nascita del capitalismo e della democrazia, ancor più forte è la tentazione apocalittico-xenofoba. «Non si vive di solo pane ma anche di spirito» dicono i suoi demagoghi visto che non c'è il pane, e disegnano uno scontro cosmico fra la Russia eterna e la bestia immonda che l'ha umiliata, che le impone capitalismo e democrazia contro la sua volontà. Germania e Giappone sono due nazioni che hanno perso la guerra, hanno accettato la disfatta, e sulla perdita dei territo- | . ri hanno costruito una potenza.^ La Russia non imiterà il loro itj^l nerario, che è visto come itinerario di un'umiliazione. Sembra che non pochi russi ed ucraini seppelliscano i pacchi do-, no spediti dalla Germania, ultimamente: LEADER: Antisemita Valerij UALTRI GRPOPOLADIA RUS per vergogna. Zhirinovskij è la sintesi di tutte queste tendenze antiche, antioccidentali ed antidemocratiche: in lui si riconoscono le destre slavofile e i nazional-bolscevichi, i dostojevskiani fascistoidi e neo-comunisti, gli ortodossi attratti dagli slavi del Sud (dai serbi) e da sempre ostili agli slavi del Nord (i polacchi). La tendenza antioccidentale è oggi maggioritaria: c'è il 23 per cento nero di Zhirinovskij, ma c'è anche il 30 per cento circa del fronte rosso (partito comunista, partito agrario, partito delle donne). I loro discorsi spesso si confondono, si sfruttano a vicenda. Il capo del partito comunista, Gennadi Zyuganov, firmò già una volta assieme a Zhirinovskij un manifesto dell'estrema destra, pochi giorni prima del colpo di Stato del '91 (Walter Laqueur, Le centurie nere, ascesa dell'estrema destra in Russia, Harper and Collins, 1993). Zhirinovskij sembra un ciarlatano in Occidente ma per milioni di russi è un'altra cosa. E' visto come un samozvanets, «uno che chiama se stesso», che si autoelegge, si autoproclama. E' l'uomo provvidenziale per l'età dei torbidi che la Russia attraversa oggigiorno: una dinastia regnante si è spezzata ancora una volta, come nel '500, e all'orizzonte spuntano i più svariati falsi pretendenti, impostori, acclamati dal popolo orfano di padre, di Stato, di fede. I falsi pretendenti disprezzano il proprio popolo nello stesso momento in cui lo dichiarano incomparabilmente grande, e nella tradizione del fascismo rivoluzionario russo dicono: c'è una cospirazione contro la Santa Russia, il mondo occidentale complotta per annichilirla. Le teorie della cospirazione elaborate dalla dinastia comunista non funzionano più, ed ecco rinascere quelle fascistoidi: così tornano in auge l'antisemitismo e l'antioccidentalismo delle Centurie Nere, l'associazione nata all'inizio del secolo quando lo zarismo vacillò, appoggiata dallo zar e dalla Chiesa Zhirinovskij, trionfatore alle elezioni russe ortodossa. Le Centurie Nere si richiamavano alle correnti slavofile dell'Ottocento, all'antisemitismo dei suoi rappresentanti più estremi, ed è all'origine dei Protocolli dei saggi di Sion, fabbricati dalla polizia segreta zarista. Il suo maestro di pensiero è Danilevski, che ai tempi di Dostojevski, mescolando neo-paganesimo e fede ortodossa, annunciava il declino dell'Occidente e il trionfo del popolo ariano primigenio che era la Russia. Il filosofo Soloviov diede un nome a questo nazionalismo: lo denunciò come «patriottismo zoologico». L'Europa e l'Occidente sono marci, scrivevano gli slavofili nel secolo scorso, e la democrazia è un triste e secco regime fondato sul denaro: senza messianesimo, apocalisse, empito spirituale. Senz'anima. Democrazia e capitalismo sono una fuga dall'inferno, ma non promettono paradisi. In realtà sono un purgatorio, e il purgatorio è una nozione cattolico-romana, non ortodossa. Nel purgatorio il peccato è relativizzato, l'espiazione non è infinita, il millenarismo finisce. Non sei vicino a Dio nel purgatorio, ma sei già lontano da Satana: cosa che gli estremisti slavofili non concepiscono. L'anima russa o esulta, o piange sconsolatamente, secondo questi ultimi. Dice lo scrittore Rasputin che la democrazia minaccia lo spiritualismo e l'anima russa assai più del comunismo: «Il popolo è in pericolo di vita, minacciato dall'omologazione-distruzione rischia di contrarre, attraverso la società dei consumi, l'Aids spirituale» (intervista a Ezio Mauro, Repubblica, 8 aprile 1990). A volte l'anima russa assomiglia alla tedesca, quando quest'ultima tende all'informe. Scriveva nel secolo scorso il pensatore liberale Boris Cicerin: «La caratteristica del pensiero russo è la mancanza di senso dei limiti. E' come se la smisurata estensione della nostra patria si fosse impressa nei nostri cervelli. Il russo vuole tutto, o niente. Il giusto mezzo da noi non esiste». E Soloviav: «Il russo è convinto che tutti i vicini lo vogliano offendere, è sempre vicino alla folie de grandeur, e spenderà enormi somme nell'acquisto di fucili, revolver, lucchetti di ferro. Se persevera in questa mania, se non sarà convinto a cambiare idea, né il denaro né le droghe serviranno». La destra russa, a differenza da quella occidentale, non è nata contro il potere costituito, contro la Chiesa e gli zar. E' nata con la loro complicità. Idolatra il potere degli autocrati, e dell'ortodossia asservita agli autocrati. Venera i santi che benedissero gli zar. Venera il Cristo Pantocrator di Bisanzio, infinitamente ultraterreno, trionfante. Si alleerà con qualsiasi ciarlatano, rosso o nero, pur di creare di nuovo uno Stato tutelare, totalitario, che metterà fine a tutti i conflitti. Barbara Spinelli Così, dall'eterna frustrazione del Paese, è nato Zhirinovskij Lo scrittore Rasputin: La democrazia èpeggio del comunismo 19 O V lì 1) I ' 16 LA STAMPA e Anticristo, Mosca come «terza Roma»: il ritorno di una destra ^^che vieRUSSIA NERA sogno dellApocalisse dall'eterna frustrazione del Paese, Zhirinovskij ulla: dopo il giogo dopo la guerra di ecolo scorso, dopo il Giappone, dopo a seconda guerra visione si riaccenl'indomani di una munisti vissuta coedimento. one comunista ha ibili sofferenze ma i impotenza naziotificazione che c'è me destre russe rinque il fascino del co, e sognano di riuo impero. L'impe d'altronde divenne ersione rossa della la retorica messiaittica, pseudorelie integrante della o storico Leon Po come dal mito dela nacque perversa della Terza Interome il mausoleo di ò la tradizione poossa, associando la salma incorruttibi nazional-bolsceviarono uniti il rosso ù volte nella storia mo (Poliakov, Mo Roma, Hachette a Russia soffre la capitalismo e della ancor più forte è la pocalittico-xenofoive di solo pane ma rito» dicono i suoi isto che non c'è il gnano uno scontro a Russia eterna e la nda che l'ha umiliapone capitalismo e contro la sua vonia e Giappone soni che hanno perso nno accettato la di perdita dei territo- | . truito una potenza.^ n imiterà il loro itj^l è tidi ra hi aiao-, ala, L'ARCIPELAGO DEI NAZIONALISTI Dopo la morte di Ivan il Terribile in Russia si aprì un'Epoca di Torbidi simile a quella che si verifica ora dopo la caduta del comunismo UFFICIALI PARTITO LIBERAL-DEMOCRATICO REGISTRATO: 14/12/92, ma (ondato nell'estate del 1989. ISCRITTI: dichiarati circa 100 mila, in realtà sarebbero non più di 2000. LEADER: Vladimir Vollovic Zhirinovskij. GIORNALI: «Liberal». «Sokol di Zhirinovskij», «Na semi kholmakh», ..Pravda Zhirinovskogo». —- ■■- - i PARTITO NAZIONAL-REP VBBLICAN O DI RVSSIA REGISTRATO: 15/2/92 . ISCRITTI: Un migliaio, quasi tutti a Mosca e nella Russia nordoccidentale: Il partito ha 17 sedi periferiche. GIORNALI: -Golos Rossij», -Nashe Vremia». LEADER: Nikolai Lysenko. ORGANIZZAZIONE PARAMILITARE: «Legione nazionale russa», recluta volontari slavi per le guerre «russe» e in ex Jugoslavia. ASSEMBLEA NAZIONALE RUSSA REGISTRATO: 1/11/92: ha 55 organizzazioni regionali GIORNALI: «Russkij Sobor». ■ LEADER: Aleksandr Sterligov e Valentin Rasputin. - UNIONE RUSSA DI TUTTO IL POPOLO REGISTRATO: 26/2/92. GIORNALI: «Vremia». settimanale. Organizzazioni forti a Tiumen, Volgogrado, Kaluga. FRONTE DI SALVEZZA NAZIONALE ISCRITTI: circa 40.000 membri. Vj aderiscono vari gruppi GIORNALI: «Notiziario del Fronte». «La nostra Russia». Dopo ottobre, e tuori legge. MOVIMENTO CRISTIANO-DEMOCRATICO DI RUSSIA TRATO: 6/6/1991. . ;'//// ' ISCRITTI: circa 7000, di cui 400 attivi a Mosca. LEADER: Viktor Aksiucis, llja Konstantinov. Boris Nemtsov. Ravik Smirnov. GIORNALI: mensile «Puf». NON UFFICIALI UNITA ' NAZIONALE RUSSA LEADER: Aleksandr Barkashov. STRUTTURA: paramilitare. ISCRITTJ: Avrebbe 200 sezioni sparse in tutta la Russia. A Mosca avrebbe 2000 combattenti armati. Ha partecipato attivamente alla difesa della Casa Bianca nei giorni di ottobre. E' stata messa luori legge con decreto di Eltsin. PAMIAT LEADER: Dmitrij Vassiliev. STRUTTURA: paramilitare Antisemita e nazionalista. Si è frazionato in almeno cinque gruppi minori che fanno capo a a Valerij Ulianov, Vassilij Popov, Aleksandr Kasantsev. Nikolai Filimonov, Viktor Tcheglov. ALTRI GRUPPI: UNIONE NAZIONALSOCIALE - MOVIMENTO PATRIA ■ PARTITO POPOLARE-SOCIALE ■ UNIONE DELLA GIOVENTÙ' RUSSA - CENTONERI ■ GUARDIA RUSSA ■ PARTITO RUSSO ■ UNIONE RUSSA. 7 Lo scrittore Rasputin: La democrazia èpeggio del comunismo per vergogna. Zhirinovskij è la sintesi di tutte queste tendenze antiche, antioccidentali ed antidemocratiche: in lui si riconoscono le destre slavofile e i nazional-bolscevichi, i dostojevskiani fascistoidi e neo-comunisti, gli ortodossi attratti dagli slavi del Sud (dai serbi) e da sempre ostili agli slavi del Nord (i polacchi). La tendenza antioccidentale è oggi maggioritaria: c'è il 23 per cento nero di Zhirinovskij, ma c'è anche il 30 per cento circa del fronte rosso (partito comunista, partito agrario, partito delle donne). I loro discorsi spesso si confondono, si sfruttano a vicenda. Il capo del partito comunista, Gennadi Zyuganov, firmò già una volta assieme a Zhirinovskij un manifesto dell'estrema destra, pochi giorni prima del colpo di Stato del '91 (Walter Laqueur, Le centurie nere, ascesa dell'estrema destra in Russia, Harper and Collins, 1993). Zhirinovskij sembra un ciarlatano in Occidente ma per milioni di russi è un'altra cosa. E' visto come un samozvanets, «uno che chiama se stesso», che si autoelegge, si autoproclama. E' l'uomo provvidenziale per l'età dei torbidi che la Russia attraversa oggigiorno: una dinastia regnante si è spezzata ancora una volta, come nel '500, e all'orizzonte spuntano i più svariati falsi pretendenti, impostori, acclamati dal popolo orfano di padre, di Stato, di fede. I falsi pretendenti disprezzano il proprio popolo nello stesso momento in cui lo dichiarano incomparabilmente grande, e nella tradizione del fascismo rivoluzionario russo dicono: c'è una cospirazione contro la Santa Russia, il mondo occidentale complotta per annichilirla. Le teorie della cospirazione elaborate dalla dinastia comunista non funzionano più, ed ecco rinascere quelle fascistoidi: così tornano in auge l'antisemitismo e l'antioccidentalismo delle Centurie Nere, l'associazione nata all'inizio del secolo quando lo zarismo vacillò, appogZhirinovskij, trionfatore alle elezioni russe orrivosetaneSiseditelaornodechlonammnezifosispcrfumnrimgatomvsechcpcscmlidpdrlasM1sqmicpdlannlemlotddmcrncldncttdabCitsptm IGDMOVIMENTO TRATO: 6/6/;'//// ' ISCRITTI: circa 70LEADER: Viktor Ak Dopo la morte di Ivan il Terribile in Russia si aprì un'Epoca di Torbidi simile a quella che si verifica ora dopo la caduta del comunismo Zhirinovskij, trionfatore alle elezioni russe