Quei meccanici a gravità zero di Antonio Lo Campo

Quei meccanici a gravità zero Quei meccanici a gravità zero IL più ambizioso, difficile e spettacolare volo finora effettuato da una navetta spaziale - il recupero e la riparazione in orbita del grande telescopio «Hubble» - si è concluso felicemente lunedì sulla pista di Cape Canaveral dopo 11 giorni in orbita, 5 uscite all'esterno e 35 ore di lavoro nello spazio. Per una missione così complessa era essenziale un equipaggio di grandi professionisti dello spazio, e già prima del lancio in orbita di «Hubble» nel 1990, ben 28 astronauti avevano simulato passeggiate extraveicolari immergendosi con gli ingombranti scafandri nelle piscine appositamente attrezzate dei centri della Nasa e dell'Esa, per un totale di 738 ore. La squadra di cinque astronauti-meccanici (includendo la riserva Gregory Harbaugh) si è allenata per quasi due anni, seguita da un gruppetto di esperti supervisori come non accadeva dai tempi dei voli lunari Apollo : dal direttore della missione Randy Brinkley, ad ex astronauti quali Jerry Ross, Joe Alien e persino John Young, che volò con le Gemini e Apollo. Chi sono i protagonisti di questa impresa eccezionale nella storia dei voli spaziali? Il comandante Richard Co- Ipfettuato da una navetta spap vey e il copilota Ken Bowersox pur con 10 anni di differenza rispettivamente 47 e 37) nanno entrambi alle spalle più di 2000 ore di volo su aerei. Covey era alla sua quarta impresa spaziale, Bowersox alla seconda. Franklyn Story Musgrave, comandante della squadra di meccanici dello spazio, 58 anni, calvo come Kojak, era al suo quinto volo spaziale, raggiungendo così al secondo posto (dopo John Young a quota 6), il russo Vladimir Djanibekov nel Guinness dei voli spaziali. E' l'unico rimasto in attività tra gli astronauti dell'«epoca d'oro» della Nasa; fu scelto nel 1967, e lavorò a studio e progettazione dello Skylab lanciato nel '73. Grande specialista di «passeggiate spaziali» ha lavorato allo sviluppo delle tute e degli zaini a razzo per il programma Shuttle. Jeffrey A. Hoffmann: è nato a Brooklyn nel 1944, ed è l?vreato in astrofisica e scienza dei materiali. Ha prestato servizio al celebre Mit di Boston nel campo dell'astronomia a raggi X per il satellite Heao-1. Diventato astronauta nel 1978, ha lavorato allo sviluppo di nuove tute spaziali ad alta pressione. Aveva già partecipato alle missioni numero 16, 35 e 46 del programma Shuttle. Kathryn C. Thornton: nata •nel 1952 in Alabama, è dottoressa in fisica e filosofia. Astronauta dall'84, era alla sua terza missione. Nel maggio '92, con Toma Akers, affrontò un'attività extraveicolare di 7 ore e 45 minuti per collaudare metodi e strumenti in vista della costruzione della Stazione spaziale. Thomas D. Akers: anch'egli alla sua terza impresa spaziale, anche lui esperto di «passeggiate nello spazio», nel maggio 1992 durante il volo Sts-49, oltre all'attività extraveicolare con Kathy Thornton, fu protagonista del complicato recupero in orbita del satellite Intelsat 6 nel corso un'ulteriore «passeggiata». Ha 42 anni, è laureato in matematica applicata, e ha prestato servizio come pilota alla base Edwards, in California. Alla Nasa dall'87, fu anche protagonista del volo Sts41, che portò in orbita la sonda interplanetaria «Ulisse». Claude Nicollier: astronauta dell'Esa (Agenzia Spaziale Europea), nato 49 arur fa a Vevey, in Svizzera. E' stato pilota civile e militare con alle spalle 4700 ore di volo, e ha il grado di capitano. Nel corso di questa missione, Nicollier non compie attività extraveicolari, avendo il delicato compito di manovrare il braccio-robot della navetta «Endeavour» al quale viene agganciato il telescopio spaziale. Ha preso parte alla missione Sts-46, dove tra i membri dell'equipaggio figurava anche l'italiano Malerba. Laureato in astrofisica e fisica, fu scelto nel '77 come astronauta europeo destinato ai voli Spacelab. Dall'80 si è stabilito a Houston. Antonio Lo Campo

Luoghi citati: Alabama, Boston, California, Houston, Svizzera, Vevey