Trapianti: si muore ma per disinformazione

LO SCANDALO PI ROMA LO SCANDALO PI ROMA Trapianti: si muore/ma per disinformazione La vicenda dei furti di cornee rischia di far ulteriormente diminuire i donatori bastato un minimo di buon senso per mettere in evidenza l'assurdità delle accuse sul prelievo illegale degli organi ed evitare inutili e dannosi allarmismi. Non c'è bisogno di essere laureati in medicina per rendersi conto che l'organo destinato a essere trapiantato deve essere vitale, cioè deve dare la garanzia di funzionare dopo il trapianto. E tutti sanno che la vitalità e la funzionalità di un organo dipendono dalla circolazione sanguigna che porta alle cellule di quell'organo l'ossigeno e le sostanze nutritive. E allora, è mai possibile che si possa credere che l'organo di un cadavere dell'obitorio risponda a questi requisiti? Gli organi dei cadaveri delle sale autoptiche rimangono pieni di sangue e questo sangue stagnante (che non può più circolare perché il cuore è fermo) si coagula dentro le arterie e le v.2ue determinando una trombosi intravascolare che renderebbe impossibile la circolazione sanguigna dopo un eventuale trapianto. Quindi nessun organo prelevato da una salma sarebbe mai in grado di riprendere la sua funzione. Perché invece quésta sia possibile, bisogna che gli organi del donatore cadavere per morte cerebrale a cuore battente siano sottoposti (in condizioni di assoluta sterilità e in sale operatorie autorizzate dalla legge) a un lavaggio con soluzioni speciali che tolgono da essi ogni goccia di sangue e, contemporaneamente, ne determinano un raffreddamento che permette una migliore e più lunga conservazione fino al momento del trapianto. Il discorso è diverso per la cornea, che è un tessuto e non un organo e non è nutrita da arterie. Essa può essere prelevata da un cadavere. Ma, anche per il trapianto di cornea, il sospetto di commercializzazione è poco sostenibile perché in Italia (pur con tutti i gravi difetti del nostro sistema sanitario) i prebevi e i trapianti d'organo sono consentiti soltanto in strutture pubbliche e sono completamente gratuiti per il paziente. Si può, allora, ipotizzare un commercio di organi soltanto da parte di qualche medico disonesto (personalmente non ci credo) che si fa pagare sottobanco per le sue prestazioni sanitarie. Ma questa è una colpa individuale, che non può e non deve essere scaricata sul prelievo degli organi. La mia convinzione è che ci sia quasi un accanimento nel denigrare l'attività di prelievo degli organi, senza che ci si renda conto della gravità delle conseguenze che questo modo di agire ha sulla vita dei malati in attesa di trapianto. Certamente le false notizie sui prelievi illegali del San Camillo hanno spinto o spingeranno a negare il consenso alla donazione togliendo quelle poche speranze che ancora rimangono a chi è in fin di vita. Ma noi, che si voglia ammetterlo o no, queste morti le abbiamo sulla coscienza. : Luigi Rai nero Fassati Università di Milano Attività di trapianto in Italia dal 1988 al 1992 rispetto al fabbisogno teorico ed alle liste d'attesa o Trapianti effettuati [N. RENE 533 581 591 CUORE 184 *210 *243 CUORE-POIMONI 11 10 P01M0NE 8 8 FEGATO 119 156 202 PANCREAS 8 14 20

Persone citate: Fassati Università, Luigi Rai

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma