Solitario? D'inverno vive in clan

SCOPERTA SCOPERTA Solitario? D'inverno vive in clan Et stata una grande sorpresa, al Simposio internazionale sulla conservazione e biologia del panda gigante che si è tenuto a Chengdu (Sichuan) lo scorso settembre, la comunicazione dei due zoologi dell'Università di Pechino, Pan Wenshi e Lù Zhi. Studiano il comportamento dei panda allo stato naturale, sui monti Quin Ling, munendo gli animali di radiocollare. E' il metodo di George Schaller, e Pan Wenshi è l'unico scienziato ad aver raccolto quel seme. Con risultati sconosciuti al mondo occidentale, perché mai pubblicati su una rivista scientifica internazionale. Secondo Pan Wenshi e Lù Zhi, il panda è un animale sociale. Ogni anno, e per i nove mesi (da settembre al giugno seguente), che gli animali passano nel fondovalle (negli altri tre mesi migrano sulle vette e assumono abitudini solitarie), maschi, femmine e piccoli si riuniscono in un gruppo di una ventina di individui. Tutti stanno nel territorio di un maschio dominante, che si estende per circa undici chilometri quadrati, all'interno del quale ogni femmina si ritaglia un suo territorio personale, tollerando che le zone periferiche si sovrappongano con quelle delle femmine vicine. Il maschio dominante detiene il diritto di accoppiarsi con le sue ospiti, mentre i subordinati aspettano l'occasione propizia per sostituirlo nella funzione. Dopo poche settimane di gestazione, la femmina si -cerca una tana dove dà alla luce una creatura piccola come un criceto, cieca e senza pelo. La madre non la abbandona mai per una ventina di giorni, rinunciando a mangiare e a bere. A due anni e mezzo di età, il figlio se ne va: se femmina, migra in un altro gruppo, se maschio, sembra che si disponga a seguire un anziano, forse per completare la sua educazione alla vita del panda. 1 milione di dollari del Wwf, un contributo richiesto dai cinesi per consentire la ricerca di Schaller nella foresta. La realizzazione della faraonica stazione di Chengdu, iniziata nel 1987, avverrà invece in tre tappe: 870 mila dollari per il 1990; 6.780.000 dollari per il 1995; e infine 52 milioni di dollari per ricostruire in un'area di 254 ettari l'ambiente naturale in cui dovranno vivere circa 200 panda, gli animali nati in cattività previsti per il 2025. Si parla poi di istituire 14 nuove riserve oltre le 13 già esistenti, e 17 corridoi di foresta che le mettano in collegamento; mentre si cercherà di spostare altrove la gente che vive nelle riserve (4000 persone solo in quella di Wolong). Per questo programma, i ci¬ nesi chiedono aiuto alle numerose istituzioni internazionali interessate alla protezione del panda, ma queste a loro volta pretendono giustamente che le donazioni non vengano utilizzate principalmente per la riproduzione in cattività, come è stato fatto finora. Il Wwf, però, non accetta per principio che la popolazione umana venga trasferita, ed esige piuttosto che sia educata a convivere con il panda. Ma occorrerà essere più flessibili sulle questioni di principio, oltre a pretendere con forza che questo animale sia studiato e tutelato in natura, se non vorremo lasciare ai nostri figli soltanto il panda di peluche che gli regaliamo a Natale. Maria Luisa Bozzi [m. 1. b].

Persone citate: George Schaller, Ling, Maria Luisa Bozzi, Pan Wenshi, Schaller

Luoghi citati: Chengdu, Sichuan