IN TAVOLO IL VECCHIO BELL E I TAROCCHI DI DUMMETT di Stefano Bartezzaghi

REGALI IN GIOCO REGALI IN GIOCO INTAVOLO IL VECCHIO BELL E I TAROCCHI DI DUMMETT da hi gi ù tà n si screto motto dummettiano da cui si parte è: «le carte e i giochi che con esse si fanno sono lungi dall'essere uno dei prodotti più trascurabili della creatività umana...». Per il resto viviamo in un vecchio mondo nuovo, in cui si traduce nuovamente la vecchia Lolita di Vladimir Nabokov (pp. 396, L. 35.000, Adelphi); in cui arriva l'Enciclopedia Cambridge delle scienze del linguaggio (pp. 488, L. 88.000; Zanichelli), in cui una rivistalibro che si intitola «Riga» dedica un numero a Marcel Duchamp (pp. 274, L. 24.000, Marcos y Marcos); e in cui escono contemporaneamente l'ultimo libro e il primo volume delle opere di Luigi Meneghello (rispettivamente, Il dispatrio, pp. 240, L. 20.000, Rizzoli; e Opere I, pp. 984, s.i.p.). Ma che c'entrano i giochi con il romanzo del russo americanizzato, l'enciclopedia lingui- nano, risuonano e dicono. Spero che avrete occasione di ascoltarle. Tra il vecchio e il nuovo immaginatevi un filosofo italiano contemporaneo e autorevole (che già è un bell'esercizio di fantasia), che per hobby studi la stona dei giochi e delle carte da gioco. In Inghilterra c'è, e si chiama Michael Dummett. Nella vita quest'ultimo fa il filosofo, e lo fa bene (è autore, tra l'altro, di un volume dal titolo La verità e altri enigmi). Nel tempo libero studia i tarocchi, e lo fa anche meglio. Se volete fare, o farvi fare, un bel regalo rivolgetevi alle edizioni Bibliopolis (via Arangio Ruiz 83; Napoli) per le quali esce in edizione italiana originale II mondo e l'angelo. I tarocchi e la loro storia (pp. 490, L. 95.000). E' la storia delle carte, tratta e riarrangiata da Dummett dalle sue opere precedenti, per il pubblico italiano. Il di¬ fare (o richiedere) è un disco: in versione Lp o in versione Cd, come si vuole. Io spererei che Frankie hi-nrg me, così suona il nome dell'artista, non se ne abbia a male se qui si parla del suo disco (Verba manent; ed. BMG) per via dei giochi di parole che contiene. Le parole - in brani come «Fighi da Faida», «Potere alla parola», «Disconnetti il potere», «Libri di sangue» - sono strumenti per dire ma anche per suonare: e ammesso che i due aspetti si possano separare, le parole risuonano attraverso echi che sono le rime, le assonanze, e i nostri giochi. Cito: «... sono abili a crearsi alibi indimostrabili...» «... tatuaggio indelebile dell'anima ritrosa alla disamina...». C'è anche la raffinatezza sublime della rima elusa: «... è esplosa la moda, la massa si accosta...» (quando, ormai, invece che «si accosta» ci si aspettava «si accoda»). Le parole suo¬ dedicate ai giochi, non proprio ben informate, aggiornate: ma tutto il resto risulta utile per dare risposta ai nostri dubbi, vecchi e nuovi. Quanto a Meneghello, ini rifiuto di parlarne in poche righe. Scegliete voi tra una raccolta dei suoi «vecchi» libri e un libro nuovo: e decidete dov'è il meglio. Io me li tengo entrambi. Già che ci state pensando, pensate anche se è nuova o vecchia la notizia di una traduzione odierna di un libro del 1978. E' I generi del discorso di Tvetzan Todorov, che solo in questo autunno ha avuto un'edizione italiana (La Nuova Italia, pp. 348; L. 33.000). Chi non l'avesse già letto nell'edizione francese troverà capitoli sugli indovinelli, sui motti di spirito, sui giochi di parole. E un libro serio su questi argomenti è sempre una novità. stica, la rivista sull'artista, i volumi dell'italiano britannizzato? Fidatevi. L'unico film girato da Duchamp era una spirale di giochi di parole visuali, dal titolo anagrammatico Anemie cinema. La nuova edizione di Nabokov ha una nota della traduttrice, Giulia Arborio Mella, che dice: «a entrambi (Dmitri Nabokov e Serena Vitale) ho fatto spesso ricorso per ... sciogliere certi giochi di parole intraducibili» (e quando riusciremo, invece, a tradurre certi giochi di parole irrisolvibili? Questa è la vera utopia, l'isola introvabile). L'EnciclopediaCambridge ha un paio di pagine Stefano Bartezzaghi

Luoghi citati: Cambridge, Faida, Inghilterra, Italia, Napoli