Il sindaco: chiudiamo Amburgo agli stranieri di Emanuele Novazio

li sindaco: chiudiamo Amburgo agli stranieri Un piano contro i quartieri-ghetto, ma il governo è infuriato: così si fa il gioco dei neonazisti li sindaco: chiudiamo Amburgo agli stranieri «Anche Berlino e Monaco dovrebbero proteggersi dall'immigrazione» bonn DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Quartieri delle grandi città tedesche vietati agli stranieri, quando la loro presenza sia eccessiva e a rischio: per «evitare di creare ghetti» e proteggerle da «un'immigrazione sfrenata», la soluzione giusta per certe zone è «la chiusura», sostiene il sindaco di Amburgo Henning Voscherau. Si dovrebbe intervenire soltanto in «situazioni estreme»: «Non dico che la barca sia piena, ma certo lo è a Wilhelmsburg (un quartiere di Amburgo)», precisa il politico socialdemocratico, secondo il quale le stesse possibilità d'intervento dovrebbero averle i colleghi delle principali città tedesche, da Berlino a Monaco. Ma secondo il re¬ sponsabile per i problemi dell'immigrazione nel governo Kohl, Cornelia Schmalz-Jacobsen, in questo modo Voscherau alimenta il razzismo e fa il gioco delle bande neonaziste. La polemica rischia di infiammarsi, come sempre quando sul tappeto ci sono l'immigrazione e le tensioni che, negli ultimi due anni, si sono scatenate attorno alla legge che ne controlla il flusso. «Se c'è un quartiere dove gli stranieri sono il 50 per cento o di più, deve essere possibile dire basta», dichiara Voscherau. Gli risponde Cornelia Schmalz-Jacobsen: questa «propaganda razzista» dimostra che la popolazione non tedesca «è lontana dall'essere considerata parte integrante della Repubblica Federale». Le parole del borgomastro dimostrano dell'altro, insiste la Schmalz-Jacobsen: «Molti rappresentanti di partiti democratici devono ancora imparare che le organizzazioni di estrema destra non possono essere combattute facendo propri i loro motti». Parole durissime, ma la polemica ha almeno il merito di riaprire un dibattito spesso costretto a semplificazioni frettolose. Voscherau appartiene a un partito che, dopo anni di opposizione a norme più severe sull'immigrazione, ha compiuto una svolta e le ha approvate. La decisione - che i vertici dell'spd hanno definito realistica, di fronte a un flusso di immigrati clandestini non più controllabile - ha spaccato il partito: la sinistra non ha mai accet¬ tato una scelta considerata contraria alla storia e agli obiettivi del partito. Questa volta tuttavia, si obietta, sul tappeto non ci sono norme capaci di limitare l'«ingresso» degli stranieri. Questa volta si discute di mobilità «interna», della possibilità e del diritto che i cittadini di un Paese - qualunque sia la loro nazionalità d'origine - hanno di spostarsi: da una città all'altra, da un quartiere all'altro. La domanda che l'iniziativa di Voscherau ha sollevato è il nocciolo di un problema multiforme e ricco di contraddizioni: il rischio di aggravare le condizioni sociali di una comunità mista basta per discriminare una sua parte? Emanuele Novazio

Persone citate: Cornelia Schmalz-jacobsen, Henning Voscherau, Jacobsen, Kohl, Voscherau

Luoghi citati: Amburgo, Berlino, Monaco, Wilhelmsburg