GLI SPETTRI DEL CAOS di Giulietto Chiesa
GLI SPETTRI DEL CAOS GLI SPETTRI DEL CAOS 2MOSCA HIRINOVSK1J, ultima inquietante incarnazione dello «spirito russo», è personaggio molto più moderno di quanto appare a prima vista, piuttosto figlio della cronaca di questi anni che della storia secolare di un Paese sterminato, dove l'individuo e sempre stato condannato a essere molecola e perdersi, e dove il potere ha sempre dovuto essere terribile, se voleva restare tale. Forse ha ragione il politologo Aleksandr Zipko quando dice che «è impossibile trascinare l'uomo russo senza fare ricorso all'utopia, senza fare violenza al buon senso», poiché egli è capace di credere soltanto alle «promesse dell'impossibile». . Forse, dalle profondità scatenate dall'improvvisa libertà di scelta, non conquistata ma trovata per caso lungo un sentiero impervio e senza speranza, queste pulsioni «reazionarie» non possono che emergere in forme tumultuose, caotiche, inspiegabili come lo è l'inconscio individuale. Ma forse, nel «laboratorio Russia», è accaduto, sta accadendo, qualcosa di molto più semplice. Il distillato Zhirinovskij esce gocciolando da un alambicco che è fatto da tutta la storia precedente, ma che è stato caricato di veleni attuali. Pensare che la gente abbia votato per la sua piattaforma nazional-fascista, per una Russia espansionista, per la purezza della razza, per la rivincita contro i «popoli ingrati» che hanno deciso di abbandonare il tetto comune dell'Unione Sovietica, contro l'invadenza della cultura occidentale, ammirata e adorata non meno che ostile ed estranea, per la mano di ferro contro i «musi neri» del Caucaso e dell'Asia, cui affidare un ordine assoluto; pensare tutto questo significa non rendere giustizia alla maturazione civile di milioni di uomini, già avvenuta e irreversibile. Tutto questo c'è, e sarebbe sciocco negarlo. C'è nel popolo minuto delle lontane periferie, così come c'è nei cittadini delle grandi città, nell'intellettuale come nell'operaio di fabbrica e nel- Giulietto Chiesa CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA
Persone citate: Aleksandr Zipko, Zhirinovskij
Luoghi citati: Asia, Russia, Unione Sovietica
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