Negozi vuoti per il ciclone crisi
In attesa della tredicesima lo shopping natalizio resta per ora esplorativo In attesa della tredicesima lo shopping natalizio resta per ora esplorativo Negozi vuoti per il ciclone crisi La domenica in centro: folla e traffico impazzito Ma ipiù si sono limitati a curiosare e chiedere i prezzi Seconda domenica di negozi aperti: lo shopping natalizio dei torinesi resta «esplorativo». Sarà perché la tredicesima non è ancora arrivata, o perché la crisi incide più del previsto, ma la folla che ieri ha preso d'assalto il centro è rientrata a casa con mani libere da pacchetti-dono. Unica eccezione: le boutique superlusso. Loro hanno venduto bene: il '93 è un anno come gli altri per chi si può permettere stivali Chanel da un milione e mezzo. Ma torniamo allo shopping normale: la cravatta da regalare al papà, il portafoglio per il fidanzato. Il rito del «che cosa regalo quest'anno» si è svolto all'insegna della frenesia. Fin dalle prime ore del mattino una grande folla si è riversata nel quadrilatero dell'acquisto chic (via Roma, piazza San Carlo, piazza Castello, via Lagrange, piazza Carlo Felice), ha litigato per il parcheggio, si è ritrovata una multa sul parabrezza e ha sgomitato per dare un'occhiata alle vetrine più scenografiche. Sono pochi coloro che hanno rinunciato al tradizionale struscio fra vie decorate di pini e boutique sfavillanti di neve artificiale. Ma ancora meno quelli che sono andati oltre l'ammirazione da vetrina. La folla si è limitata a curiosare. A confronT tare i prezzi. A spiazzare la commessa con un sempre più frequente «Grazie, torno domani, prima ne parlo con mio marito». Alle 16 di ieri in piazza Castello si respirava un'atmosfera da autobus nelle ore di punta: un fiume di ragazzini armati di hotdog, eleganti signore con carlino a seguito, e papà con radiolina incollata all'orecchio si godeva la sua «vasca» di shopping immaginato. Dietro il muro di folla, le braccia conserte dei commessi: «Non abbiamo mai lavorato così poco come quest'anno» ammettono nel negozio di calzature Bata. Hanno l'aria di chi se lo aspettava: «Visti i tempi, la scorsa domenica, che era facoltativa, non volevamo nemmeno alzare la serranda». Stessa rassegnazione nel vicino punto vendita Benetton: «Gli altri anni, a Natale, la merce andava esaurita già nelle prime settimane: oggi abbiamo gli scaffali pieni». Il ciclone crisi non risparmia nemmeno i grandi magazzini: «Per ora, rispetto al Natale scorso abbiamo venduto il 30 per cento in meno» dicono alla Rinascente. Una stima che si poteva fare anche a occhio: a far da sfondo alla massa di ragazzini che si divertono a provare cappelli strani, le casse deserte sorvegliate dal sorriso di circostanza delle commesse: «I clienti - dice una responsabile - entrano per due ragioni: o per scaldarsi, o per curiosare. Sembra di essere in un aeroporto a ferragosto: un sacco di gente, tutti si informano, nessuno compra». E mentre via Roma è battuta da un infinito, instancabile serpentone di clienti in potenza (gli unici a concludere affari d'oro sono i venditori di caldarroste e i fast-food), le strade laterali sono vuote: «E che deserto - sbotta il titolare della boutique maschile Bib's - il mio negozio è vuoto da stamattina, speriamo che la situazione si sblocchi con l'arrivo della tredicesima». E le mecche del casual? Nemmeno loro fanno eccezione alla regola del portafoglio abbottonato: «E' stata - lamenta il titolare della "Jeanseria" di via Lagrange - una domenica in sordina». Se i registratori di cassa dei negozi di abbigliamento non hanno «cantato», quelli delle pasticcerie sono rimasti pressoché muti: «Da stamattina - dicono alla pasticceria storica "Giordano" di piazza Carlo Felice - sono entrati pochissimi clienti, i cestini natalizi colmi di specialità sono ancora tutti in vetrina». Ammettono che si aspettavano qualcosa di più anche da Paissa, in piazza San Carlo: «Gli anni scorsi, in questo stesso periodo, faticavamo a servire tutti: oggi non c'è mai stata ressa». Emanuela Minucci Grandi magazzini: incassato il 30 per cento in meno rispetto all'anno scorso Affari d'oro per i venditori di caldarroste A sinistra Babbo Natale. Santa Klaus è stato festeggiato ieri pomeriggio in piazza Palazzo di Città. Qui a fianco ressa in via Garibaldi davanti ad un negozio di primizie
Persone citate: Bata, Emanuela Minucci
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- Grace Kelly ha pagalo
- Scomparso il capobanda che era stato scarcerato
- Si scioglie un simpatico duo
- Il sopravvissuto all'atomica sotto i portici di via Roma
- Camorra, altri due morti
- Il Torino a Lisbona
- MARGARET LEE gira un film dopo l'altro a Roma
- LE «PERE» DI RIINA
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Grace Kelly ha pagalo
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
- Scomparso il capobanda che era stato scarcerato
- Mani pulite non va al governo
- La sindrome di Giuda
- In ricordo di Angeli
- Si scioglie un simpatico duo
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Grace Kelly ha pagalo
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
- Scomparso il capobanda che era stato scarcerato
- Mani pulite non va al governo
- La sindrome di Giuda
- In ricordo di Angeli
- Si scioglie un simpatico duo
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy