Parolaio di Pierluigi Battista

•Parolaio •Parolaio IL PASSATO CHE NON PASSA. Nostalgia. Cara, tenera, struggente, celeste nostalgia. Passano gli anni, ma non la voglia di raccontare com'era verde la nostra valle. Goffredo Fofi, sull'LTnità, ricorda le risate del tempo che fu: «Si rideva meno, una volta, ma si rideva meglio». Chissà perché. Sul Giornale Giorgio Zampa pasolineggia e lamenta «l'abbandono dei campi, la scomparsa, nel giro di due generazioni, della razza contadina». Caspita. Colette Rosselli, in arto Donna Letizia, confessa all'Indipendente di aver fatto crescere sul terrazzo di piazza Navona «una siepe alta e fitta che non mi faccia vedere 10 scempio» delle baracche natalizie. Vuoi mettere le bancarelle di una volta. Su Repubblica Gabriele Salvatores, dopo aver comunicato una sconvolgente scoperta («Viviamo in un immaginario fortemente condizionato da quello americano»), formula l'ineludibile interrogativo: «Dov'è 11 romanzo, il quadro o l'opera musicale italiana in grado di competere con quelle del recente passato?». KING KONG. Franco Rocchetta, dissidente veneto della Lega, racconta la sua recente esperienza tra nugoli di damazze capitoline accorse in un salotto romano per vedere come erano fatti «quelli della Lega»: «Ci hanno studiato come animali da circo, come degli Inca arrivati a una corte europea del '500 o dei giapponesi giunti precocemente in Europa». BIPOLARISMO. Il Centro perduto? Si trova presso l'Adelphi, casa editrice perennemente nel mirino di Destra e Sinistra. Per Franco Fortini, intervistato da Liberazione, la casa editrice di Roberto Calasso è responsabile di «quell'orripilante sca- ^ vo nella miniera dell'Impero austro-ungarico»: operazione biecamente «restaurativa e di destra» compiuta «con la complicità di Cacciari». Sul Secolo d'Italia si deplora il «marx-nichilismo» dell'Adelphi, tempio del «neo-paganesimo», esito culturale di una sinistra che si è trasformata nell'ancella di una «nuova ideologia eco-frocio-tossica-pagana». Testuale. SCHIAVA D'AMORE. Punzecchiature a distanza tra Beniamino Placido e Ylndipendente. Sul giornale diretto da Vittorio Feltri, Antonio Socci ac- mm Sandra Milo Franco Fortimini I te. S I toric cusa l'ex critico televisivo, «implacabile fustigatore di tutti gli svarioni altrui», di aver datato la distruzione di Pompei al 79 avanti Cristo (avvenuta sì nel 79, ma dopo Cristo). Nello stesso giorno la vendetta di Placido che suitepubblica accusa Barbara Alberti di aver così tradotto sulYIndipendente un passo del Cantico dei Cantici: «Perché l'amore è duro, come la morte». Mentre nelle traduzioni consacrate (tranne quella di Ceronetti) l'amore è «forte» e non «duro»: «La Alberti deve essersi lasciata sedurre dal "celodurismo" di Bossi». ACTOR'S STUDIO. Luca Goldoni su Sette a proposito di Sandra Milo: per lei «giunse la gloria con 8 e mezzo (ma Fellini riusciva a far recitare anche i paracarri)». PICCOLO TEATRO. Giorgio Strehler sta meditando una scelta dolorosa: «Potrei decidere di smettere col teatro». E ne spiega la ragione al Messaggero: «Comunicare la Toesia è impossibile» giacché un «sipario di ferro» è destinato a calare sulla «carretta di legno» del Grande Attore. Ma Strehler vuole dare all'Italia un'ultima chance: se al debutto dei Giganti della montagna previsto per il prossimo 4 febbraio «il sipario di ferro si alzerà e gli attori riusciranno a ringraziare, vorrà dire che la forza di andare avanti l'avrò trovata». Applausi, please. FAMILY LIFE. Sul Giorno Adele Cambria è costretta a deplorare le dicerie su Elsa Morante divulgando, repetita iuvant, un dettaglio imbarazzante sui rapporti tra Elsa Morante e Alberto Moravia: «I suoi rapporti col marito, Moravia, il fatto che pubblicamente a cena nelle trattorie gli gridasse "Zitto, cretino!", |,:f. hanno alimenta¬ to per anni un pessimo pettegolezzo romano». Talmente «pessimo» che la Cambria ha pensato bene di tornarci su. GOVERNO DEI TECNICI. Ammirevole lo zelo con cui Michele Serra sull'Unità interviene nella polemica che ha diviso il neosindaco di Roma e Dino Zoff: «Rutelli ha tutto il diritto di dire ogni sabato ai giornali con quale formazione farebbe giocare la Lazio», Proprio così: «ogni sabato». Non sarebbe meglio, si fa per dire, soltanto un sabato sì e un sabato no? Pierluigi Battista mm ^ |,:f Sandra Milo Franco Fortini

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