Minorenni inquiete e comici tristi

Minorenni inquiete e comici tristi LETTERE AL GIORNALE IL LUNEDI' DI O.d.B. Minorenni inquiete e comici tristi Molto di posta «Niente di posta / niente risposta / ed il cuore mio che muore...». E' un vecchio ritorneUo restatomi nelle orecchie che nella mia vita recente (ovvero da quando mi fu affidata la responsabilità di questa rubrica) torna a sfottermi paradossalmente. Infatti, per me, attualmente, vige il contrario. Il ritornello andrebbe ritoccato in un «Molto di posta / molta risposta / ed il cuore mio che muore...». A fine settimana, anche questa volta mi è arrivato un sacco di corrispondenza, e sono di nuovo nelle peste. Quali altre ingiurie mi comporta, quali altre minacce? ((Anche se i lager erano e sono un abominio, peccato che tu non ci sei morto. Attento a te, testa di cazzo!», è la garrula conclusione di un tizio che mi scrive con il normografo, a nome di un non meglio identificato gruppo di miei vecchi amici, da Poirino e dintorni. Non è che provi paura, me la sono dimenticata strada facendo. Si può avere paura quando si è ragazzi e si è autorizzati a pensare di avere una vi- ta davanti. Provo solo il fastidio e la delusione che finisca così. Ma proviamo a leggere. Chissà che questa volta non vada meglio. [o.d.b.l Le diavolesse Caro OdB, ho letto quanto da lei risposto al sig. Porro con il titolo Le minorenni non sono diavolesse (La Stampa, 24 novembre). Concordo con lei sul fatto che le minorenni non sono diavolesse, semmai figlie del loro tempo. Non concordo, invece, quando lei dice che la gioventù degli Anni 40 è stata peggiore di questa. Si viveva, si agiva secondo il modo di vivere di quell'epoca, lo ricordo gli anni della mia adolescenza in tempo di guerra (sono del 78). Unico divertimento: il cinema. Con le amiche si parlava poi per giorni di quel film che ci aveva entusiasmato come, La nave bianca, Piccolo mondo antico, Alfa Tau, La corona di ferro. Poi, a guerra finita, i primi balli con i compagni di scuola, però, per noi, il sesso era ancora lontano, non per virtù nostra, ma per l'educazione che ci veniva impartita in famiglia. Il terrore di «restare incinta» era uno dei migliori deterrenti per frenare i nostri desideri. Oltretutto, si viveva più poveramente: nessun ragazzo tra i miei coetanei o anche con qualche anno in più aveva un'auto o uno scooter a disposizione per portarci fuori città a fare romantiche passeggiate al chiaro di luna. Oggi per i giovani tutto è cambiato; mezzi di trasporto, mezzi di comunicazione sociale che si sono ingigantiti e, quindi, il divario tra questa e la nostra gioventù è notevole, troppo per fare un paragone. Però certe cose non cambiano anche per i giovani: i sentimenti. Le gioie, le ansie, le delusioni che possono provare sono identiche alle nostre. Purtroppo, in questo momento il telegiornale parla di quel turpe fatto accaduto a Civitavecchia e, quindi, qualcuno potrebbe sogghignare. Però chi mi dice che anche ai tempi della nostra giovinezza certe azioni infami non siano state commesse? Certe squallide vicende allora non venivano enfatizzate come oggi, la tv era agli inizi e certi fatti scandalosi, se non vedevano implicati personaggi noti, venivano pubblicati solo in un trafiletto. Ma torniamo al punto centrale della lettera e cioè della gioventù migliore o peggiore. Lei, signor Del Buono, si classifica (da giovane) «peggiore dei giovani d'oggi». Non sia così severo con se stesso perché tanto io non ci credo, e pe' so che, se vivesse ancora il caro Don Milani, le darebbe torto. A proposito di Don Lorenzo Milani, so che era del 1923, quindi si può andare orgogliosi di questa classe. Cordiali saluti, Elena Valli, Novara Gentile signora Valli, la ringrazio per la sua lettera. Altri mi hanno scritto molto peggio per quella mia risposta, ipotizzando un mio totale rimbambimento. Probabilmente, ho esagerato nella reazione all'interrogativo: «I nostri giovani, che intendono sposarsi, avranno come mogli donne che hanno offerto il loro corpo l'altro ieri a un giovane biondo, ieri a quello moro?...». Anche lei, gentile signora Valli, ammette che allora nelle famiglie vigeva un certo terrorismo sessuale. La virtù era perlomeno coatta, non era una conquista, restava un'imposizione, [o.d.b.] Uno scherzo Caro Del Buono, bravo per aver ricordato Augusto Frassineti nel «Tuttolibri» di oggi. Era una persona umana e geniale, oggi quasi introvabile. Ci chiamavano spesso, un tempo, a dibattere di burocrazia (io ero noto per la mia commedia / burosauri). E, a proposito di scrittori, nello stesso «Tuttolibri» Angelo Guglielmi, il quale ama scherzare, accosta Gene Gnocchi al massimo dei nostri scrittori, Carlo Emilio Gadda, e qualcuno potrebbe prenderlo sul serio. L'accostamento, invece, è improponibile non foss'altro perché anche nelle pagine più tragiche di Gadda guizzano sempre un umorismo e un'ironia ineguagliabili, mentre l'ultimo libro di Gene Gnocchi (ma non faceva il comico in tv?) è sicuramente il più lugubre fra quanti ne ho letti in questi ultimi trent'anni! Silvano Ambrogi, Roma Gentile e mdimenticato autore dei Burosauri, ringrazio per tutto, ma anzitutto per quanto dici di Angelo Guglielmi. E' proprio vero che, alle spese della letteratura, si diverte spesso e volentieri. E, quindi, è meglio avvisare la gente che le sue recensioni di libri sono sempre brillantissime, ma spesso a doppio taglio. Invece, è sempre attendibilissimo, e addirittura istruttivo, quando si occupa di televisione. La Rai gli deve le poche grandi cose di tutti i programmi unificati, [o.d.b.] Quasi un miracolo «In relazione alla lettera del sig. Nando Tonon da lei pubblicata nella sua rubrica del 19/11 u.s. Desidero informaria che ho provveduto a contattare telefonicamente il sig. Tonon e sono in attesa di ricevere copia della relativa documentazione, con particolare riferimento all'avviso spedito dall'Ufficio del Registro Bollo e Demanio di Torino. Abbiamo anche chiesto a detto Ufficio di fornire il suo punto di vista in merito a quanto segnalato. Sarà mia cura darle al più presto possibile notizie circa l'esito del mio intervento. Il direttore centrale dott. Giancarlo Fomarì ministero delle Finanze Segretariato generale, Roma Gentile Dottor Fornari, la ringrazio per la tempestività dell'interessamento e per quel poco, anzi quel tanto di fiducia che può introdurre tra i contribuenti un modo d'intervento come il suo. Mi permetta di sentirmi addirittura commosso nel constatare che, se la pubblicazione della lettera del sig. Tonon è avvenuta in data 19 novembre, la sua lettera porta la data 25 novembre, il che stupisce favorevolmente chi abbia mai dovuto trattare con i ministeri. Ha impiegato di più La Stampa a farmi avere la sua risposta, dato che abito a Milano e non a Torino. Qualsiasi possa essere l'esito del suo intervento le sono, a ogni modo, già da ora grato perché 1'«Ufficio per lo sviluppo della co scienza civica e per l'informazione del contribuente» mi pare funzionare veramente. [o.d.b.]

Luoghi citati: Civitavecchia, Milano, Novara, Poirino, Roma, Torino