L'Imi è pronta per Wall Street

29 Il dossier è stato inviato alla Sec. Qualche problema sui tempi per l'Ina l'[m\ è pronta per Wall Street Arcuti: la privatizzazione sarà anticipata MILANO. La privatizzazione dell'Imi partirà, probabilmente, con qualche giorno di anticipo. Lo ha detto ieri il presidente Luigi Arcuti, interpellato a margine della cerimonia di celebrazione del Centenario della Banca d'Italia. «L'offerta, in calendario dal 7 all'11 febbraio prossimi potrebbe essere anticipata di qualche giorno», ha spiegato Arcuti: «Cercheremo di fare quanto è possibile, ma dobbiamo sentire gli americani, dato che l'Imi sarà piazzata sul mercato di New York». Arcuti si è poi augurato che il collocamento Imi abbia immediato successo, per non accavallarsi con quello della Banca Commerciale Italiana, che dovrebbe partire nello stesso periodo. Ma ha aggiunto: «Non penso che ci saranno problemi. C'è tempo e spazio per tutti. Si tratta di due titoli assai diversi, anche se fanno capo al medesimo sistema bancario e finanziario». Il presidente dell'Imi ha ricordato che i prospetti dell'Opv sono già pronti, e sono stati inviati sia all'americana Sec sia alla Consob, non resta che approvarli. Per ufficializzare questo via libera, il consiglio di amministrazione dell'istituto si riunirà il 22 dicembre. Interrogato sulla questione dei rimborsi Imi agli eredi Rovelli, Arcuti ha chiarito: «La cosa più difficile da far capire all'estero, e anche da illustrare nel prospetto, è come mai un istituto creditore di 1800 miliardi nel 1979, cioè l'Imi, debba pagare a chi è stato insolvente 950 miliardi. E' questa una cosa quasi impossibile da spiegare agli stranieri. E' la prima volta che accade un fatto del genere. Quando il re d'In- ghilterra non pagò i banchieri fiorentini, almeno non chiese il risarcimento». Anticipare i tempi della privatizzazione, non sarà viceversa possible per l'Ina. «I tempi fissati sono già molto stretti ha detto il presidente dell'istituto, Lorenzo Pallesi - tanto che non sarà facile rispettarli. L'Ina non ha mai fatto un bilancio consolidato, ed è costretta ad anticipare i tempi, preparandolo per la metà di aprile. Il che significa un mese e mezzo prima della scadenza abituale». L'istituto, inoltre, deve riorganizzarsi, essendo stato scisso in due unità, ed ha inoltre una serie di partecipate estere che debbono essere riportate ad unità di bilancio. Sul collocamento Pallesi si è detto ottimista: «Il risparmio finanziario delle famiglie è enorme, rappresenta il 25% del Pil - ha osservato il presidente dell'Ina .Non ci sarà difficoltà a reperire le risorse, né ingolfamento per le scadenze ravvicinate». L'unica incognita, secondo Pallesi, potrebbe quindi venire dalle varianti politiche, «se queste decidessero rinvìi, rallentamenti o addirittura arresti del processo di privatizzazione». Sul successo ottenuto dal collocamento dei titoli Credito Italiano, si è invece soffermato uno dei due amministratori delegati dell'istituto, Piercarlo Marengo, secondo il quale «titoli di Stato e azioni delle società in via di privatizzazione coesisteranno a lungo nei portafogli dei risparmiatori italiani». Tuttavia, Marengo ha ammesso che il successo del collocamento Credit indica che, oggi, «c'è fame di diversificazione. Il risparmiatore desidera avere in portafoglio cose alternative ai titoli di Stato». Per quanto riguarda i possibili azionisti di riferimento, Marengo ha concluso: «Nulla si saprà fino a quando non verrà fatto il riparto delle quote». [r. m.] Luigi Arcuti

Persone citate: Arcuti, Luigi Arcuti, Pallesi, Rovelli

Luoghi citati: Milano, New York