La carta di credito va a sinistra di Francesco Bullo

La carta di credito va a sinistra Le Coop lanciano la loro «card»: non è più roba da ricchi La carta di credito va a sinistra CHI l'ha detto che la carta di credito è una roba da ricchi? I ricchi. Con questa singolare titolazione, sull'ultima pagina dell'Unità di ieri, le «coperative rosse» pubblicizzano (con Unipol e Banec) un loro nuovo prodotto: la Unicard-Visa. E' un altro tabù che cade, un passo avanti sulla strada che porta la sinistra a riconoscere «dignità» all'economia. Finanza e affari non sono più «peccati mortali». Solo una decina d'anni fa un comunista che avesse detto queste cose sarebbe stato guardato con sospetto, se non addirittura messo al bando. Un primo segnale importante, ma allora passato quasi inosservato, venne proprio dall'Unità quando, il 10 ottobre del 1985 incominciò a pubblicare il listino del mercato azionario, gli indici di Borsa, le quotazioni di oro e monete. Era un martedì. Lo spazio dedicato a questi numeri era limitato: solo tre colonne, ma che significavano una «rivoluzione ideologica». Poi nel marzo dell'87 il giornale (allora portava ancora la scritta «organo del partito comunista») cambiò la grafica e riservò alla Borsa più spazio, aggiungendo le quotazioni dei fondi d investimento, i cambi delle valute, i prezzi del mercato ristretto, delle obbligazioni, delle convertibili. E adesso un'inserzione fatta dalle cooperative sul giornale «fondato da Antonio Gramsci» scopre le carte di credito. Non roba da ricchi, ma «uno strumento di pagamento per tutti, che si usa al posto del denaro contante e degli assegni (scrive la nota pubblicitaria a fondo pagina) non solo in occasione dei viaggi o degli acquisti più importanti, ma anche e soprattutto nelle spese di tutti i giorni». «Pensate - spiegano i pubblicitari - se vi rubano la carta, con una telefonata la bloccate, se vi rubano i soldi, invece, non li rivedrete più». E poi, avanti con l'elenco dei vantaggi. Unicard-Visa è anche un modo per anticipare i soldi subito, pagando poi in realtà a fine mese sul proprio conto corrente «senza aggravi di costo»; oppure, volendo, «in comode rate mensili, fino a diciotto, con un tasso dell'1,65 per cento netto al mese, senza capitalizzazione degli interessi». Non basta. «Proprio a causa dei tempi che corrono» Unicard-Visa garantisce una copertura assicurativa automatica che include: furto e scippo degli acquisti, infortuni di viaggio, furto e smarrimento di bagagli o documenti. Anche viaggiare non è più un lusso che solo i ricchi possono permettersi, così i promotori fanno sapere che se andate all'estero «potete utilizzare Unicard-Visa in nove milioni di esercizi commerciali convenzionati con Visa in tutto il mondo». Come si vede, la sinistra ha voltato un'altra pagina. Francesco Bullo

Persone citate: Antonio Gramsci