E Fazio richiama il Paese di Stefano Lepri
E Fazio richiama il Paese E Fazio richiama il Paese «Un grande sforzo per la ripresa e valorizzare il capitale umano» ROMA. Autonoma dal potere politico, preoccupata del «bene comune»: celebrando solennemente il proprio centenario, la Banca d'Italia rifiuta ogni sacrale solitudine nel governo della moneta. «L'inflazione strisciante, dalla quale sono afflitte molte delle economie dei Paesi più industrializzati - dice il governatore Antonio Fazio - va affrontata con il miglioramento della qualità della spesa pubblica, con l'equità nella riscossione delle imposte, con una corretta distribuzione del credito, con l'efficienza nella produzione di beni e servizi nel settore privato». Combattere l'inflazione è molto importante perché l'inflazione «altera la distribuzione del reddito e abbassa l'efficienza del sistema» ma gli obiettivi principali si chiamano «crescita dell'economia e piena occupazione delle risorse, in primo luogo del capitale umano». L'autonomia della Banca centrale, secondo Fazio, nasce dall'opportunità di affidare il governo della moneta a «uomini diversi da quelli che presiedono alla spesa pubblica»; essa «si può realizzare pienamente solo in un regime democratico». Principio di buon governo costruito lentamente nei decenni, l'autonomia della Banca centrale si diffonde ora in tutto il mondo (ieri è giunta notizia della sua adozione in Messico). Nella cerimonia a via Nazionale ne ha parlato diffusamente Paul Volcker, governatore della Federai Reserve dal '79 all'87, l'uomo della grande svolta nella lotta all'inflazione: a suo giudizio, l'autonomia è compiuta quando alla Banca centrale la legge affida in modo esplicito il compito di difendere il valore della moneta. E' il modello della Bundesbank, seguito recentemente da Francia e Spagna, e che ora si discute se applicare in Italia: su questo Fazio però ha evitato di prendere posizione. In Italia - è emerso durante le due giornate di studi storici organizzate per il centenario - l'ipotesi di affidare per legge alla Banca d'Italia la tutela della moneta era stata avanzata durante i lavori dell'Assemblea costituente. Non se ne fece nulla forse perché l'allora governatore Luigi Einaudi chiese che la Costituzione non si occupasse affatto della Banca d'Italia. Volcker respinge invece la scelta estrema, discussa in altri Paesi, di arrivare a «una dettagliata specificazione di obiettivi numericamente formulati» che vincoli contro l'inflazione: perché «implica un livello di precisione irrealistico, a meno che non vengano previste eccezioni che genererebbero però confusione». Combattere l'inflazione, secondo l'ex presidente della Fed, serve non solo a un equilibrato sviluppo interno di ciascun Paese ma anche a ridurre il pericolo di instabilità finanziaria internazionale. Alla cerimonia hanno assistito - contrariamente a quanto avviene per le assemblee annuali - le autorità politiche, a cominciare dal capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro; e industriali, economisti, banchieri. In rappresentanza di Scalfaro ha parlato il presidente del Senato Giovanni Spadolini: la Banca d'Italia «rappresenta il cemento e il simbolo della nostra unità nazionale, quella che si vorrebbe rimettere in discussione». Carlo Azeglio Ciampi, assente a causa del vertice Cee di Bruxelles, in un messaggio ha esaltato «il modo d'essere di coloro che nella Banca lavorano» non solo come rispetto delle leggi, ma «anche e soprattutto» come coscienza morale. Stefano Lepri
Persone citate: Antonio Fazio, Carlo Azeglio Ciampi, Giovanni Spadolini, Luigi Einaudi, Oscar Luigi Scalfaro, Paul Volcker, Scalfaro, Volcker
Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Italia, Messico, Roma, Spagna
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