Gli «ammutinati» dell'Ecu

Gli «ammutinati» dell'Ecu Gli «ammutinati» dell'Ecu Chi vuole può convertire i mutui L'Abi sconsiglia e spiega perché ROMA. Mutui in Ecu. L'Abi avverte gli 800 mila clienti esasperati: se volete li convertiamo in lire, ma pensateci bene prima di farlo, potreste pentirvi. Contemporaneamente l'Assobancaria rivolge un appello alle banche a contenere il più possibile i costi delle operazioni che, per quanto riguarda gli istituti di credito, rappresentano circa un terzo delle spese. Ad esse si aggiungono poi gli onorari notarili perii nuovo contratto e l'imposta di registro pari allo 0,25% del capitale. La questione scotta. Vediamo che cosa dice l'Abi. Premesso che le banche per loro natura operano semplicemente da intermediari per la raccolta di fondi e la successiva erogazione di mutui, quindi non hanno pertanto alcuna preferenza o beneficio particolare nell'offrire una soluzione piuttosto che l'altra, è bene fare due conti per spiegare meccanismi e convenienze dei mutui in Ecu. Il boom dei prestiti in euroscudi o in altre valute c'è stato a cavallo degli anni '86-'91, sulla scorta delle parità fisse. «Per un mutuo in ecu di cento milioni a 10 anni, il cui rimborso fosse iniziato il 30 giugno 1988 - spiega l'Abi - il tasso variabile alla scadenza della prima rata era pari al 4,65% semestrale, mentre il corrispondente tasso variabile in lire era pari al 7,25% semestrale. In sostanza si otteneva un risparmio di 2,6 punti percentuali a semestre (oltre 5,2 punti su base annua). L'analisi rileva inoltre che tale differenziale tende a permanere per tutta la durata del mutuo anche in una situazione di crescita dei tassi. Al 30 giugno '93 l'interesse per la medesima operazione in ecu era salito a circa il 6,3%, mentre quello in lire era a circa l'8,4%. «Il mutuatario, per valutare la convenienza attuale della sua scelta originaria - avverte l'Abi- deve tenere presente questo sconto di cui gode ad ogni rata, per l'intera durata dell'ammortamento». La scommessa di quasi un milione di piccoli risparmiatori negli ultimi cinque anni è stata quella di accettare uno sconto certo sul tasso d'interesse a fronte del rischio di cambio, allora ipotetico ma dal settembre scorso brutalmente reale, ossia del rischio di una svalutazione della lira che si è deprezzata sullo scudo europeo del 22,5%. Il 2 giugno '92, giorno del referendum danese sul trattato di Maastricht, infatti, l'Ecu valeva 1548,4 lire, venerdì 1899,07. La svalutazione - prosegue l'Abi - ha solo parzialmente ridotto il vantaggio esistente sul tasso d'interesse. L'importo complessivamente pagato, nei primi cinque anni di vita del mutuo, per l'opera¬ zione in ecu per un controvalore di 100 milioni di lire è infatti pari a 98 milioni e 940 mila lire contro i 107,002 milioni del mutuo in lire dello stesso importo e di identica durata. L'ultima rata in Ecu, versata nel giugno scorso, è ancora inferiore a quella corrispondente in lire, ragion per cui nell'ipotesi che la parità del cambio non subisca nuovi sostanziali scossoni nei successivi 5 anni «non sussiste alcuna convenienza alla sostituzione dell'Ecu con la lira». [r. e.) -, > m m -s ATTENTI ALLA RATA (Tassi e rate a confronto per un mutuo di 100 milioni); fonte Abi. SCADENZA MUTU0 IN ECU MUTU0 IN LIRE RATA TASS0 RATA TASS0 RATA 30/06/88 4,65% 7,89 mln 7,25% 9,56 mln 31/12/88 4,40% 7,63 mln 6,90% 9,23 mln 30/06/89 5,15% 8,19 mln 7,10% 9,43 mln 31/12/89 5,75% 8,63 mln 7,50% 9,81 mln 30/06/90 6,73% 9,51 mln 7,60% 9,90 mln 31/12/90 6,21% 9,45 mln 7,60% 9,90 mln 30/06/91 6.40% 9.16 mln 7,45% 9,77 mln 31/12/91 6,06% 9,08 mln 7,30% 9,66 mln 30/06/92 6,34% 9,24 mln 7,15% 9,55 mln 31/12/92 6,34% 10,11 mln 7,30% 9,67 mln 30/06/93 6,31% 9.98 mln 8,45% 10,46 mln T0TALE 98,94 mln 107,00 mln CAPITALE RESIDUO 62,02 mln 67,33 mln

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