«Questo Abramo è da bruciare» di Ettore Bernabei

18 POLEMICA. Un inserto speciale sul giornale missino spara a zero contro il kolossal televisivo «Questo Abramo è da bruciare» La destra accusa: neopagano e pericoloso ATTOLICI attenti: arriva l'Abramo «neopaga- ■ no». L'Abramo «feticcio1 i ecumenico» vestito da I arlecchino: ebreo nella barba, cristiano nel mantello, musulmano nello sguardo di fuoco. Cattolici attenti: questo kolossal televisivo che va in onda stasera su Raiuno è «un'opera pericolosa». La destra ha caricato le fionde. E ha colpito duro. Il film miliardario prodotto dalla Lux di Ettore Bernabei e dai tedeschi della Beta non è ancora arrivato sul video dopo il tgl, e già il quotidiano del msi, il Secolo d'Italia, apre le ostilità. Inserto di quattro pagine. Dissertazioni teologiche e citazioni bibliche. Una requisitoria alla Perry Mason che tira in ballo Vangelo e Corano e non sarebbe di certo dispiaciuta a monsignor Marcel Lefebvre, il falco del tradizionalismo cattolico. Qualche titolo e qualche occhiello: «Chi vuole il suicidio del Cristianesimo?» «Il film televisivo vuole accontentare tutti: i cattolici, i protestanti, gli ebrei, i musulmani e perfino i miscredenti. Ma tanto impegno ecumenico rischia di non soddisfare nessuno». «Ecumenismo: non basta la parola a sciogliere i dubbi: se ogni religione è idonea a salvare l'uomo, perché Gesù si è fatto uomo ed è morto per noi? Dietro l'unità delle religioni abramiche c'è un'antica tentazione: l'indifferentismo». Piccolo Buddha tentatore Fulmini di scomunica. Il film è stato girato con la collaborazione di biblisti ebrei, cattolici, protestanti e musulmani. E tanto basta. La destra gonfia i muscoli, e dalla barba di Abramo lancia il suo messaggio. Un messaggio a tutto campo. Sapete, cari cattolici, perché il vostro patrimonio è andato a farsi benedire? Perché fra le vostre file regna la confusione. Oggi avete paura del Piccolo Buddha? Scrivete su Avvenire che il nuovo film di Bernardo Bertolucci provocherà una ventata di conversioni buddiste, che la «bonzomania in tutte le salse» coprirà con la sua voce venti secoli di Cristianesimo? Colpa vostra, cari cattolici. Avete sposato tutte le mode, indossato tutti i vestiti e così il vostro credo è diventato un gran guazzabuglio. E per dare più forza alla condanna dell'Abramo televisivo, il Secolo intervista il biblista Sergio Quinzio. Che a proposito della Chiesa di Wojtyla non usa le mezze parole: «Mi sembra che ci siano delle generiche preoccupazioni per il bene di tutti, ma non un'indicazione chiara di cosa si può o non si può fare. Il "sì-sì, no-no" evangelico non l'ho mai sentito. Il Papa per me ha capito che non c'è da illudersi sulla cristianizzazione e preferisce far leva su una religiosità generica che va dai musulmani agli induisti e serve alla pace e all'ecologia». Insomma, il cristianesimo «omologato». Ridotto a umanesimo e appiattito su valori generici. Torre di Babele, bandiera da pensiero-debole destinato a un lento ma irreversibile tramonto. Quante cose ci sono in quella barba di Abramo... E allora che facciamo? Raccogliamo le fascine per preparare il rogo? «No, nessun rogo, per carità, anche se una cosa va detta - risponde don Baget-Bozzo -. Premetto che il film non l'ho visto. E tuttavia mi pare che un'opera come questa contenga un grosso rischio: la superficialità, l'annullamento delle differenze. Il rischio cioè di far perdere il tratto specifico di ogni religione, di miscelare per esempio in uno spettacolo indistinto il Cristianesimo trinitario e l'Islam rigidamente monoteista. Qui sta il punto: l'Islam è una religione profondamente intollerante. Vogliamo dirlo? Ogni anno, in Egitto quindicimila cristiani copti vengono costretti alla conversione forzata, in Sudan i cristiani sono perseguitati, in Arabia Saudita non possono essere nemmeno sepolti. Lo sanno i cristiani?» Insomma un'altra voce contro Abramo. Ma come mai Ettore Bernabei, cattolico di ferro ed ex direttore generale della Rai, ha finanziato un film neopagano? «Sciocchezze - risponde il presidente della Lux . In confronto a quei signori del movimento sociale, il vescovo Lefebvre mi sembra un teologo di sinistra». Bernabei sostiene di aver prodotto non una Bibbia per le facoltà teologiche, né un'opera di apologetica per convertire gli atei, i miscredenti o gli infedeli, i cattolici di sinistra o di destra: «Noi abbiamo girato un film in venti episodi per il popolo televisivo. E sa che cos'è il popolo televisivo? Quello che la sera, dopo cena, si mette davanti allo schermo per guardare gli sceneggiati, i giochini o le telenovelas. Un popolo che è fatto di ebrei, cattolici, protestanti, musulmani, atei e agnostici. Che è fatto di uomini, donne, anziani, intellettuali, ragazzi o analfabeti. E' a questo popolo che ci siamo rivolti. Non per fare la Bibbia della Santa Inquisizione. Ma per raccontare quei "Libri" in uno spettacolo corretto, avvincente, di alta qualità». Per dimenticare il telecomando Bernabei, dunque, anche se cattolico ha invitato gli esperti delle altre religioni: «Perché ho letto il Vangelo e ho rispetto per gli altri - spiega - Il problema era uno solo: non offendere nessuno. E così ho chiamato gli esperti, ci siamo confrontati e abbiamo aggiustato il testo finché non lo abbiamo trovato compatibile con le nostre convinzioni». E per «compatibile» il presidente della Lux intende una Bibbia che possa andare bene per tutti; che insomma nessuno possa dire: «Questa è una Bibbia cattolica, protestante, ebrea o musulmana»; che nessuno possa dire: «Questa è la mia Bibbia». E infatti, aggiunge Bernabei, «Nessuno dei rappresentanti delle varie religioni si ritrova totalmente in questo testo, e tutti avrebbero voluto aggiungere qualcosa in più. Questa è la Bibbia dello sceneggiatore Robert Me Kee, quello che ha realizzato i telefilm del tenente Colombo e del regista Joseph Sargent. E' una Bibbia pensata per il popolo della tv». Già perchè la speranza è che la gente guardando Abramo lasci perdere il telecomando: «Guai se si annoiasse. Salterebbe subito su un altro canale». Mauro Anselmo Baget-Bozzo: «Attenti al rischio di miscelare Cristianesimo e Islam intollerante» Bernabei replica: «Non ho fatto la Bibbia per la Santa Inquisizione» Nell'immagine grande l'Abramo televisivo Richard Harris. Qui a fianco Ettore Bernabei

Luoghi citati: Arabia Saudita, Egitto, Italia, Sudan