Jane guardaspalle di Clinton di Paolo Passarini

UNA DONNA NELLA STANZA DEI BOTTONI Uno staff di 2000 agenti: ogni giorno arrivano minacce di morte Jone, guardaspalle di Clinton Guida la Sicurezza della Casa Bianca UNA DONNA NELLA STANZA DEI BOTTONI WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Tra tutti gli spettatori, Jane Vezeris è quella che ha certamente guardato con più attenzione il film «Nel centro del mirino». In fondo, quello è il suo lavoro. Dopo 20 anni di gavetta nel Secret Service, la signora Vezeris è stata finalmente nominata capo dell'intelligence della Casa Bianca, il posto più delicato nella squadra di persone che deve proteggere la vita del Presidente degli Stati Uniti. Al posto di Clint Eastwood avrebbe potuto esserci lei. Ma, del film, Vezeris non ha certo apprezzato l'attitudine a dipingere le donne spia come specchietti per le allodole, «nate ieri» di professione con la pistola nella borsetta. Lei è molto fiera di essere la donna più alta in rango nella storia quasi bisecolare del Secret Service. Venne fondato 185 anni fa e messo alle dipendenze del Tesoro. Questo spiega perché per moltissimo tempo il corpo si è occupato soprattutto di combattere falsari di valuta e contraffattori vari. Fino a che il presidente William McKinley non venne assassinato a colpi di pistola il 6 settembre del 1901, l'inquilino della Casa Bianca non godeva di alcuna particolare protezione. Dopo l'attentato a Robert Kennedy, che aveva appena annunciato la sua vittoria nelle primarie della California nel giugno '68, il Secret Service estese la sua protezione anche ai candidati presidenziali. Adesso i 2000 agenti più speciali d'America hanno un mucchio da fare, sia perché proteggere i Presidenti diventa sempre più difficile, sia perché tocca a loro garantire anche la sicurezza dei capi di Stato in visita ufficiale. Vezeris, 43 anni, è una delle 149 donne del corpo, una delle sette più alte in grado, ma l'unica a ricoprire una posizione esecutiva. Dato il mestiere, la nuova responsabile dell'intelligence della Casa Bianca non è tipo di molte parole, né di molte immagini. Una rara foto la ritrae con i capelli neri corti e l'aria dura della newyorkese che si è fatta la «pelle dura» nella più severa delle palestre. Per molti anni Vezeris è stata la portavoce del Secret Service e anche nel ruolo di chiaccherona autorizzata era particolarmente laconica. A parte la protezione fisica diretta del Presidente in ogni suo movimento (e della sua famiglia, come del vicepresidente e della sua), il Secret Service viene coinvolto perfino nelle più piccole modifiche costruttive alla Casa Bianca, perché implicano problemi di sicurezza. E poi quando si muovono gli operai per casa bisogna sempre stare attenti: qualcuno potrebbe installare un apparecchio indiscreto. Vezeris riconobbe già anni fa che «occorre stare molto attenti con qualsiasi forma di trasmissione». «Noi - aggiunge ci comportiamo sempre come seogni nostro messaggio potesse essere intercettato». Vezeris ammette di essere informata di «minacce alla vita del Presidente su base quotidiana» e di «prenderle tutte sul serio». E poi, naturalmente, ci sono i matti. Sono a battaglioni attorno alla Casa Bianca e occorre proteggere anche coloro che vogliono fare del male a se stesr.i, come quello che tempo fa si presentò di fronte a una guardia e, proclamando «sono immortale», si inflisse una pugnalata. Paolo Passarini

Luoghi citati: America, California, Stati Uniti