Nuovo Parlamento da maneggiare con cura

I russi alle urne per le nuove Camere e la Costituzione, potranno scegliere fra 13 partiti ANALISI Nuovo Parlamento da maneggiare con cura MOSCA ONO 13 i «partiti» ammessi alla competizione elettorale di Russia. Virgolette d'obbligo, perché solo un po' di fantasia permette di chiamarli tali. Per ora sono club, gruppi di pressione, lobby, conglomerati di varia consistenza. In gran parte «moscoviti», cioè cittadini delle grandi città. La provincia non li conosce affatto e voterà secondo i propri criteri e per i propri notabili. Il che renderà molto difficile scoprire, da lunedì prossimo, quali saranno gli schieramenti politici «veri» nelle due camere - Duma e Consiglio della Federazione del nuovo Parlamento russo. Ma la battaglia, salvo sorprese, riguarda dieci liste al massimo, quelle che, almeno sulla carta, potrebbero superare il quorum del 5%. E si tratta di un elenco abbastanza sorprendente, dove i gruppi che si definiscono «riformatori» sono almeno sei. Uno, «Scelta della Russia» (Gaidar), governativo; un secondo, «Unità e consenso» (Shakhrai), in mezzo al guado tra appoggio e critica; gli altri quattro tutti più o meno ferocemente in polemica con Presidente e governo. Il gruppo «Mela» (Jabloko, in russo, dalle iniziali di Javlinskij, Boldyrev, Lukin) non fa mistero di collocarsi in netta opposizione su tutta la linea, politica ed economica, nei confronti del governo del Presidente. E, stando ai sondaggi della vigilia, Jabloko si collocherebbe in terza posizione nelle preferenze degli elettori. Altrettanto si può dire del Partito democratico di Nikolai Travkin, forse, insieme ai comunisti, l'unico partito organizzato, anche se minuscolo, esistente in Russia. I sondaggi lo collocano in quarta posizione. E all'opposizione, più o meno blanda, si sono ormai schierati sia «Riforma democratica» del sindaco di San Pietroburgo, Sobciak, e dell'ex sindaco di Mosca, Popov, sia «Unione civica», l'ex gruppo centrista del Soviet supremo, capitanato da Arkadij Volskij. Ma il panorama non si esaurisce con i riformatori. A prescindere dalla lista, difficilmente collocabile in termini di schieramento, delle «Donne di Russia», anch'essa accreditata sopra il quorum minimo, almeno tre partiti si candidano a una presenza I mini I cane consistente nel futuro Parlamento. Innanzitutto il «Liberal-democratico» di Vladimir Zhirinovskij, addirittura al secondo posto nei sondaggi. E' l'estrema destra più viscerale, l'antisemitismo plateale, la nostalgia grande-russa, la politica di potenza, l'anticomunismo e l'antioccidentalismo. Il 'tutto rivestito di molto buon senso comune, di un'accattivante e spregiudicata campagna elettorale che ha annichilito perfino la plateale propaganda dei media governativi a favore di «Scelta della Russia». Gli altri due partiti anti-riforma sono il Partito comunista e l'Unione agraria. I sondaggi accreditano loro compressivamente un discreto 12% dei voti. Se queste previsioni si verificassero, è chiaro che la Duma sarebbe in parte dominante orientata criticamente verso il Presidente e la sua squadra. E si noti che ciò riguarda i 225 seggi che saranno distribuiti proporzionalmente tra i partiti. L'altra metà della Duma sarà composta da deputati eletti in collegi uninominali. E nei 225 collegi una parte molto ampia di candidati è rappresentata dai notabili locali, che concorrono come indipendenti, ma che provengono dagli apparati dell'ex partito comunista, o da quelli dei poteri amministrativi precedenti, o sono direttori di fabbrica, ecc. Logico prevedere che la percentuale di deputati di opposizione sarà qui perfino più alta di quella dei seggi proporzionali. Il nuovo Parlamento potrebbe dunque rivelarsi un oggetto difficile da maneggiare. L'unica differenza con quello precedente, finito sotto le cannonate, è che avrà molto meno poteri e, in base alla nuova Costituzione - che dovrebbe essere approvata anch'essa oggi - potrà essere sciolto dal Presidente non appena manifesti inclinazioni critiche troppo accentuate. Giù Metto Chiesa

Persone citate: Boldyrev, Gaidar, Javlinskij, Lukin, Nikolai Travkin, Popov, Shakhrai, Sobciak, Vladimir Zhirinovskij, Volskij

Luoghi citati: Mosca, Russia, San Pietroburgo