In manette anche i capi della banda dei Tir

Continua l'operazione della polizia per sgominare la gang che rapinava i camionisti sulle autostrade Continua l'operazione della polizia per sgominare la gang che rapinava i camionisti sulle autostrade In manette anche i capi della banda dei Tir Traditi da vitelli rubati fuggiti nei campi Altri tre rapinatori appartenenti alla banda dei Tir sono stati arrestati dalla polizia. Quattro banditi erano già stati colti sul fatto il 26 novembre scorso, ma gli uomini della Criminalpol sono riusciti ad identificare anche i capi dell'organizzazione: Francesco Bosio, 48 anni, agente di commercio, con precedenti per associazione e falso, residente a La Loggia in via Vistolfi 37, e Piero Freilone, 55 anni, di Montafia d'Asti, ex titolare di un'azienda produttrice di macchine utensili, residente a Torino in via Matteucci 2. I due avevano il compito più delicato: rivendere le merci rubate dalla banda il cui settimo componente era proprio un autotrasportatore: Giuseppe Martello Paterniti, 33 anni, originario di Messina e residente in lungo Dora Napoli 50 a Torino. Da quest'ultimo, pregiudicato con precedenti per associazione mafiosa e tentato omicidio, sono partite molte dritte sui carichi dei camionisti assaltati. La Criminalpol non considera ancora chiusa l'inchiesta mal- grado la nuova serie di arresti. Dice il vicequestore Antonio Baranello: «Dopo le prime indagini abbiamo compreso che nelle cascine usate come depositi dalla banda sono passati miliardi e miliardi di merce rubata. Adesso si tratta di capire chi l'ha ricettata. Abbiamo trovato le tracce di due Tir di caffè, 400 quintali, rubati alla Lavazza, ed i carichi di zainetti dell'Invicta, di cioccolato della Ferrerò, di generi alimentari della Stantìa. La ban¬ da si è persino impadronita, due mesi fa sulla Ventimiglia-Savona, di un Tir con 75 vitelli». La polizia ha avuto conferma di quest'ultima rapina nel modo più insolito: i contadini di frazione Airali di San Secondo, a Pinerolo, hanno visto le campagne invase da vitelli scappati agli uomini della banda incapaci di governarli e farli entrare nelle stalle. I veri contadini hanno dovuto dare una mano agli sprovveduti «allevatori» per catturare tutti gli animali. L'attività della banda dei Tir capitanata dal Bosio e dal Freilone (l'accusa è di concorso in sequestro di persona e rapina aggravata) andava avanti da più di un anno. La polizia è giunta agli arresti tenendo d'occhio Luigi Gallea, 36 anni, residente nella cascina di frazione Airali. Gli agenti sapevano che aveva dei debiti e che era finito in un «brutto giro». Sono stati disposti appostamenti. La notte del 26 novembre nella cascina è arrivato un Tir, rapinato un'ora prima davanti ad un supermercato di Settimo Torinese. E' stato lanciato l'allarme via radio. Un paio d'ore dopo sono arrivati i rinforzi ed è stata fatta un'irruzione. L'autista è stato trovato legato a faccia in giù nella cabina del Tir. Un bandito lo controllava con la pistola spianata mentre gli altri scaricavano confezioni di olio, pasta e tonno per un valore di 200 milioni. In manette erano finiti 4 pregiudicati: i fratelli Angelo e Giuseppe Moi, di 32 e 34 anni, Basilio Ciarello Pruiti, 38 anni, tutti di Torino. Oltre a Luigi Gallea. Bosio, 48 anni ommercio, con per e e falso Marco Vaglietti Già 7 gli uomini in carcere Cascine usate come depositi In un anno colpi miliardari Si prevedono altri arresti L'autotrasportatore Giuseppe Martello Paterniti, 33 anni, segnalava i carichi da rapinare Piero Freilone, 55 anni Francesco Bosio, 48 anni agente di commercio, con precedenti per associazione e falso

Luoghi citati: La Loggia, Messina, Montafia D'asti, Napoli, Pinerolo, Savona, Settimo Torinese, Torino