Borsano, fallimento in vista
Borsano, fallimento in vista Borsano, fallimento in vista Buco di 85 miliardi, altolà dei creditori Si fa stretta la strada del gruppo Borsano: il fallimento è da oggi più vicino, e con un passivo provvisorio che si aggira sugli 85 miliardi solo per le due principali società: l'ex Gima, la capofila, e l'altra finanziaria importante, la Miller & Benson. I creditori «chirografari» - la maggioranza, banche in testa - della seconda hanno bocciato la soluzione del concordato preventivo. E quelli della ex Gima, la capofila delle società del deputato socialista, hanno espresso il medesimo orientamento: ieri scadevano i termini per far pervenire le decisioni di ciascuno al commissario giudiziale, il commercialista di Acqui Vittorio Incaminato. In serata il professionista ha preparato la relazione per il tribunale della città termale e la consegnerà oggi. L'esito è scontato: i creditori della ex Gima sono in buona parte gli stessi della Miller & Benson. Che cosa accade ora? I giudici hanno convocato per il 7 gennaio l'amministratore unico della Miller & Benson, Adriano Lucattini, per conoscerne le eventuali proposte alternative alla dichiarazione di fallimento. «Stiamo preparando soluzioni positive», fa sapere da Milano l'avvocato Toffoletto dello studio Isolabella che difende l'on. Gian Mauro Borsano. Di più non dice. I legali del deputato socialista dovranno approntarne anche per la vecchia Gima, diventata Partecipazioni Generali dopo il trasferimento della sede legale nell'Ac- quese e per cui si ripeterà la medesima procedura. A distanza di un paio di settimane dalla prima convocazione, Lucattini, rappresentante legale anche dell'ex Gima, dovrà tornare dai giudici e rispondere alla stessa domanda: «Che soluzioni valide prospetta per evitare il fallimento?». Salvo miracoli finanziari, il gruppo Borsano è spacciato e rischia di provocare altri disastri: una volta che si dichiarasse il fallimento di Gima e Miller & Benson (che possedevano quote del Torino Calcio) e si rivelasse fittizia la cessione delle 176 mila azioni del club granata all'Alfa Sport, i curatori fallimentari delle due società potrebbero rivalersi sul successivo acquirente, il notaio Goveani, chiedendo al tribunale di disporre la restituzione delle azioni. [al. ga.] L'ex presidente del Toro Borsano
Luoghi citati: Acqui Vittorio Incaminato, Milano
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