L' Atm vuole cementare il parcheggio a buche di Maurizio Lupo

Nuova guerra per piana Vittorio Braccio di ferro con la Soprintendenza che riparla di un giardino Nuova guerra per piana Vittorio L'Atm vuole cementare il parcheggio a buche Troppe buche nel parcheggio di piazza Vittorio. L'Atm vorrebbe bitumarlo, per tacitare le proteste degli utenti, ma la Soprintendenza ai Beni Architettonici preferisce discuterne ancora. Perché dinanzi alle difficoltà dell'impianto non esclude persino l'ipotesi di una sua chiusura. Senza dimenticare chi rilancia l'idea di un giardino nella piazza, al posto dell'attuale spianata. L'architetto Giorgio Fea della Soprintendenza ne parla sventolando la minuta di un rapporto che invierà nei prossimi giorni al ministero e al Comune. Secondo Fea «i costi di gestione del parcheggio risulterebbero sproporzionati alle esigue entrate. Causa le buche i torinesi ne fanno scarso uso. L'Atm vorrebbe pavimentarlo, ma in tal caso la Soprintendenza si vedrebbe costretta a chiedere una pavimentazione in ciotoli o porfido, soluzione costosa, sconsigliabile in previsione dei futuri parcheggi sotterranei». Fea dice che «la stessa Atm starebbe maturando la convinzione dell'inutilità della struttura, mentre vi è chi auspica un giardino al posto dell'attuale spianata». Sergio Craveri, vicedirettore d'esercizio dell'Atm, ammette «una discussione in corso con la Soprintendenza per definire una migliore pavimentazione, che proponiamo in conglomerati di cemento o bitume, perché il continuo percorso rotatorio nel parcheggio ha creato avvallamenti nelle curve che suscitano proteste». E non ha difficoltà a confermare che «il parcheggio d'estate ha reso poco. A settembre solo 8 milioni, ma a ottobre ne abbiamo incassati 22». Craveri smentisce però che l'Alni intenda rinunciare all'impianto: «La concessione scade a fine anno. Ci risulta tuttavia che la giunta la confermerà per il 1994. Apposta nei prossimi giorni cureremo interventi di manu¬ tenzione e chiuderemo le buche con terra di riporto, in attesa di poter fare di meglio, in accordo con la Soprintendenza». «Rinviamo ogni decisione - ribatte Fea - a dopo le feste natalizie. Saranno l'ultima prova effettiva per verificare l'utilità del parcheggio. Per giudicare il reale uso dei posteggi a pagamento attenderemo anche l'apertura di quello sotterraneo di via Roma, quasi finito». E l'ipotesi di un giardino? «Ha sostenitori», ripete Fea, senza schierarsi. «La spianata di piazza Vittorio fu concepita come piazza d'armi. Quando nell'800 l'attività militare venne trasferita altrove ci fu chi, già allora, suggerì la creazione di un giardino analogo a quelli nelle piazze Statuto e Carlo Felice, con aiuole all'inglese e gruppi statuari. L'idea fa discutere? Discutiamone, dicano i torinesi che cosa preferiscono». Maurizio Lupo

Persone citate: Carlo Felice, Craveri, Giorgio Fea, Sergio Craveri