Tute blu in piazza per il lavoro

Sciopero dei metalmeccanici. Scarse adesioni alla Fiat, manifestazioni in corso Marconi Sciopero dei metalmeccanici. Scarse adesioni alla Fiat, manifestazioni in corso Marconi Tute blu in piazza per il lavoro In 20 mila sfilano a Roma, cinquemila a Torino ROMA. Partecipazione massiccia dei lavoratori, accompagnati per un lungo tratto dal sindaco, Francesco Rutelli. In ventimila sono giunti nella capitale da tutta la penisola: fra gli altri i dipendenti della Fiat Auto di Pomigliano, della Italtel di Taranto, della Piaggio, della Alluminio Sardegna, dell'Ilva e dell'Alenia per protestare contro il piano di ristrutturazione presentato dall'azienda. Una partecipazione per difendere, come ha affermato Fausto Vigevani, leader della Fiom, nel suo intervento: «Un diritto: il diritto al lavoro». Alla manifestazione romana, partecipazione di molti esponenti delle forze sindacali. Sul palco i vari segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil: Natale Forlani (Cisl), Sergio Cofferati (Cgil), Silvano Veronese (Uil), Franco Lotito (Uil), il segretario generale aggiunto della Cgil Guglielmo Epifani, hanno espresso la propria soddisfazione sulla riuscita del comizio ed hanno promesso che si continuerà a protestare fino a quando «il governo non si muoverà nella direzione giusta». Il leader della componente di sinistra, Sergio Garavini, ha auspicato una «sinistra unita e attenta ai problemi del lavoro». «Dovrebbe esserci - ha affermato Garavini conversando con i giornalisti - una solidarietà più vasta sia sindacale che politica. La lezione della Volkswagen è chiara: se si vuole una partecipazione dei lavoratori ci vuole una posizione costruttiva, e quella di ridurre l'orario di lavoro cercando di evitare i licenziamenti è una posizione costruttiva». Toni minori a Torino dove circa 5000 metalmeccanici, circa duemila arrivati con i pullman dall'Alfa Romeo di Arese, hanno manifestato ieri per le vie del capoluogo piemontese, sostando a lungo davanti alla sede Fiat di corso Marconi. In testa al corteo i gonfaloni di una ventina di Comuni del Torinese e del Milanese. La manifestazione si è svolta senza incidenti, movimentata solo dal lancio di uova contro il palazzo Fiat e da numerosi slogan contro Agnelli e Romiti. Erano presenti Pierpaolo Baretta e Susanna Camusso, responsabili del settore auto della Firn-Cisl e della Fiom- Cgil. Davanti alla Fiat, hanno parlato Pierpaolo Baretta, segretario nazionale Fim-Cisl, Giuseppe Melillo, segretario della Quinta lega Mirafiori, Saverio Trono delia Lancia di Chivasso. «I dati sull'adesione allo sciopero in Fiat - ha detto Baretta - sono quelli che si registrano normalmente. Il problema vero è che non misuriamo la nostra rappresentatività al tavolo delle trattative in base allo sciopero (e se la Fiat pensa questo si sbaglia) ma sui contenuti, sui quali da lunedì vogliamo risposte concrete per raggiungere in tempi rapidi un'intesa. Vedremo se la Fiat sarà in grado di raccogliere questa sfida e scegliere un sistema di relazioni basato sul consenso». Susanna Camusso ha rilevato che «erano molti anni che non si riusciva a organizzare un'iniziativa di tutto il gruppo Fiat. Questo dà il segno della dimensione dei problemi e della volontà dei lavoratori di avere prospettive. L'azienda dovrà ora cominciare a dare risposte anche sugli strumenti. Altrimenti la trattativa non si fa». Divergenti i dati dell'adesione allo sciopero negli stabilimenti Fiat per Fiom e Fiat: secondo il sindacato, la partecipazione è stata a Mirafiori del 50% nei reparti Meccaniche e Presse, del 40% alle Carrozzerie; nello stabilimento di Rivalta del 50%. Ma in molti casi - hanno precisato gli stessi sindacalisti - si è trattato di permessi retribuiti richiesti da impiegati. Molto basse le cifre fornite dall'azienda per quanto riguarda gli operai: a Mirafiori 6%, alla Carrozzerie, !6% alle Meccaniche, 12% alle Presse; a Rivalta 10%, a Termoli 4%, a Pomigliano 28%, a Verrone 26%, a Cassino 7%, in Val di Sangro 7%, ad Arese 68%. La manifestazione di Torino si è conclusa in piazza Castello: «Torinesi svegliatevi» hanno gridato i lavoratori di Arese dal palco. Alta la partecipazione allo sciopero negli stabilimenti Olivetti del Canavese: ovunque adesione del 90%. L'azienda parI ladell'80%. [e.bac] i ministro Gino Giugni