A ognuno la sua opinione

Sindaci, date il diritto di voto ai nuovi italiani A ognuno la sua opinione GENTILE signor Spadafora, io non trovo giusto che, dissentendo dall'opinione' del collaboratore di un giornale, non si scriva direttamente all'interessato, ma si scriva a un altro collaboratore ilcllo stesso giornale perche prenda posizione, lo non sono qui per discutere l'operato di colleghi e, tanto meno, di maestri come Galante Garrone. »Mi sembra che, dopo tanto tempo, le ideologie dovrebbero essere ormai tramontate» lei scrive, «ma il Galante Garrone continua a mangiarepane e antifascismo e a far mangiare antifascismo. Del comunismo che esiste solo più in Italia, sia pure camuffato sotto varie forme e sigle, non parla mai...». Questa lettera, così risentita, dimostra che i quasi 50 anni non bastano ancora a sanare la con- A ogla opin nuno ua ione frapposizione che purtroppo è esistita, non solo sul piano ideologico, nella società italiana. D'altra parte, ho da rendere conto di un'altra lettera risentita che mi è arrivata contemporaneamente. «Egr. sig. Del Buono, sto osservando da tempo che un vostro collaboratore, tal Curzio Maltese, ama spesso chiosare fatti e misfatti che provengono dalla sinistra e dai suoi veri o supposti organi di informazione (l'Unità, Tg3 ecc.) con un'acredine degna di miglior causa. Nulla sfugge a questo attento tardoanticomunista e la sua biliosità anche verso accadimenti di modesta importanza mi lascia spesso sbigottito. Sia chiaro, nulla di più legittimo, da parte sua, pensarla come meglio creile sul pds, su Curzi, su D'Alema e via discorrendo. Un po' meno legittimo, credo, è l'utilizzo del suo ruolo di critico e di commentatore, in un giornale che si dichiara indipendente, per sfogare rancori e acidità clic probabilmente si trascina dietro dall'infanzia...». Franco Francesconi, Torino. Un giornale indipendente, gentile signor Francesconi, è quello su cui i collaboratori sono chiamati ad esporre le proprie opinioni, non quelle altrui. Oreste del Buono RISPONDE O.d.B. Cortese sig. Del Buono, so che lei non apprezza le lettere di contestazione nei confronti dei suoi colleghi, ma non saprei a chi altro rivolgere questa mia: ho letto l'articolo di Galante Garrone su lo Stampo del 24 novembre e sento il bisogno di dire, anche se non sono parte in causa, di essere disgustato. Il Galante Garrone ha dimostrato un livore e una faziosità che una persona della sua età non dovrebbe più avere. L'opinione di un ultrasessantenne è che non si può, a distanza di quasi 50 anni dalla fine della guerra, continuare a nutrirsi di pane e antifascismo... Walter Spadafora, Torino

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