Spirale di vendette in Cisgiordania di A. B.

Spirale di vendette in Cisgiordania Spirale di vendette in Cisgiordania Tre arabi ammazzati a sangue freddo dai coloni TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO A tre giorni dal previsto inizio del ripiegamento dell'esercito israeliano da Gaza e Gerico (in base agli accordi con l'Olp) la situazione nei Territori si fa sempre più convulsa: a Gaza attivisti palestinesi hanno condotto ieri quattro attentati contro soldati e coloni israeliani e presso Hebron (Cisgiordania) tre palestinesi sono stati uccisi a sangue freddo in quella che sembra essere una «vendetta» di coloni ebrei della zona». Secondo la televisione israeliana, i terroristi ebrei sono membri del movimento anti-arabo «Kach». Mai come prima l'esercito israeliano appare disorientato e incapace di circoscrivere la spirale di violenza. Giovedì il premier israeliano Yitzhak Rabin aveva rivelato di aver ordinato «un possente dispiegamento di forze» nei Territori: 120 compa¬ gnie, incaricate di difendere i coloni ebrei dagli attentati ormai quotidiani condotti dalle organizzazioni palestinesi che si oppongono agli accordi con l'Olp. Domenica Rabin incontrerà al Cairo il leader dell'Olp Yasser Arafat per suggellare l'accordo sulla realizzazione dell'autonomia a Gaza e a Gerico. Ma le posizioni - lo ha riconosciuto ieri Rabin - sono ancora distanti e Arafat chiederà di sicuro che l'invio di rinforzi militari sul terreno si concili con l'inizio del ritiro. L'episodio più agghiacciante della giornata per la sua assoluta casualità è stato l'uccisione di tre palestinesi, nel villaggio di Beit Aula (Hebron). Un'automobile con la targa israeliana ha affiancato la loro e qualcuno ha sparato a bruciapelo sui tre malcapitati. Più tardi, uno sconosciuto ha telefonato alle stazioni radio israeliane: «Mi chiamo Ronen ha detto. - L'uccisione dei tre palestinesi è una vendetta per quel¬ la di due coloni ebrei, il 6 dicembre a Hebron». Quell'attentato era stato altrettanto casuale: gli israeliani si erano fermati ai bordi di una strada e un'automobile palestinese aveva aperto il fuoco su di loro. Anche quella era stata definita una «vendetta»: per l'uccisione a Hebron di un palestinese da parte di un colono. «Se non riusciremo a raggiungere un accordo politico con l'Olp - ha detto Rabin in un'intervista alla tv - il terrorismo è destinato ad aumentare. L'Olp ha nei Territori migliori possibilità di sopraffare il terrorismo islamico, che sempre più ricorda quello degli sciiti "Hezbollah"». Mentre in Cisgiordania le vittime delle vendette aumentano in progressione aritmetica, a Gaza nemmeno l'imminenza del ritiro israeliano è in grado di rendere l'atmosfera più distesa. Nell'insediamento di Gan Or, tre manovali palestinesi hanno aggredito ieri un colono. Il padre di uno de¬ gli aggressori ha cercato di difendere il suo datore di lavoro, ed è stato pugnalato (sembra dal proprio figlio). Pochi minuti dopo, a Gaza, attivisti di «Hamas» hanno attaccato una stazione di polizia. «E' stato un diluvio di proiettili», ha detto un farmacista, che si trovava a breve distanza. Due ore dopo, tre palestinesi armati di scuri hanno tentato di aggredire un altro colono, ma l'uomo è riuscito a fuggire. Gli attivisti dell'intifada hanno anche fatto brillare presso una postazione militare una carica esplosiva, che non ha fatto danni. Domenica, dunque, Arafat e Rabin dovranno fare i conti con l'erodersi dell'appoggio agli accordi su Gaza e Gerico, sia fra gli israeliani, sia fra i palestinesi. Che fare? «La nostra priorità assoluta - ha confermato ieri il premier - è realizzare gli accordi con l'Olp, il più presto possibile». [a. b.]

Persone citate: Arafat, Aula, Rabin, Ronen, Yasser Arafat, Yitzhak Rabin