«La mia vita al centro della terra»

Pesaro, lo speleologo è uscito ieri sera: «Chi mi critica non ha capito proprio nulla» Pesaro, lo speleologo è uscito ieri sera: «Chi mi critica non ha capito proprio nulla» «La mia vita al centro della terra» Montatomi racconta l'anno trascorso nella grotta PESARO. Maurizio Montatomi è uscito ieri sera dalla grotta del Monte Nerone dove si era rinchiuso, nell'ambito del progetto «Underlab», esattamente un anno e tre giorni fa. Erano le ore 20,21, ed è stato subissato di domande. Ad esempio, su come passava la sua giornata-tipo, risponde: «Dopo il risveglio dal sonno che giudicavo essere quello notturno, dal centro di controllo mi veniva chiesto in quale giorno pensavo di essere. Quindi dovevo rispondere a test di concentrazione, memoria e libere associazioni. Ogni tanto facevo da solo i prelievi di sangue e mi applicavo sulla testa, che ho sempre dovuto tenere rasata, gh elettrodi per l'elettroencefalogramma. Per il resto del tempo libero ho letto e scritto molto, ho disegnato, curato le piante della mia piccola serra e fatto anche ginnastica. Ho percorso circa 1600 km in cyclette». Momenti belli e brutti, ovviamente, ce ne sono stati stati «anche se - ha precisato lo speleonauta - non ce ne è stato uno peggiore di altri. Il più bello è stato sicuramente quando ho potuto riabbracciare mia moglie Antonella», due giorni fa, quando i medici scesero per annunciargli che stava per tornare a rivedere le stelle. Piante (oltre ad alcuni topini), dunque, per amici. «In particolare - ha fatto notare - ho curato il basilico, il prezzemolo, le carote ed alcuni piccoli meli. Per non perdere l'abitudine alla parola ci parlavo anche. Auguravo loro il buongiorno ed anche la buonanotte quando spegnevo la luce». E, gli ha chiesto qualcuno, come facevi con il sesso? «Non mi è mancato molto - ha replicato - fortunatamente. Bisogna infatti considerare che nelle esperienze di questo tipo il livello del testosterone si abbassa sensibilmente». Durante l'anno di confinamento lo speleonauta ha letto un centinaio di libri e ne ha scritti due. Il primo, già nelle librerie, si intitola «I giardini della memoria», il secondo sta per uscire con il titolo «Fabule, alle sorgenti del tempo». E' stato anche il momento di affrontare le note dolenti, le critiche che, ha detto, lo hanno ferito: quelle sull'utilità di questi tentativi e sul denaro. «Sincera¬ mente - ha sostenuto - non ritengo che i miei esperimenti siano inutili. Prova ne è il fatto che molte associazioni scientifiche e specialisti di ogni parte del mondo sono in contatto con noi e collaborano fattivamente alle analisi dei risultati di queste esperienze». Da ultimo, uno sguardo al futuro. «La mia vita ha detto - sarà quella di prima, con le passeggiate tra gli alberi, le levatacce per vedere l'alba, gli abbracci a mia moglie. Il lavoro? Come direttore del progetto continuerò la ricerca in questo campo ma dirigendo gli esperimenti dall'esterno». Il motivo? Montalbini ha ammesso che questi esperimenti saranno più autentici con persone meno esperte di lui nell'isolarsi. Il suo approccio con questi tentativi è diventato troppo «professionale». Alla fine un messaggio: «Imparate a vivere senza orologio, almeno nei momenti in cui è possibile - ha detto -. Un attimo di dolcezza con il partner, più attenzione nelle cose: la vita sarà diversa». Lo speleonauta marchigiano Maurizio Montalbini è uscito ieri sera dalla grotta che lo aveva ospitato in isolamento per un anno

Persone citate: Maurizio Montalbini, Montalbini, Nerone

Luoghi citati: Pesaro