IL PICCOLO CLOWN SBAGLIATO di Furio Colombo

I nostri soldi La busta paga LA FINE DI MICHAELJACKSON IL PICCOLO CLOWN SBAGLIATO DNEW YORK A ieri, Michael Jackson, sospettato di molestie sessuali nei confronti di bambini con cui aveva stretto amicizia, ha un nuovo accusatore. E' la sorella La Toya, che in una conferenza stampa, durante un tour in Israele, ha detto di credere che il fratello sia colpevole. Michael Jackson, dunque, è un mostro o un bambino lui stesso? Molte storie ci insegnano che non è necessario scegliere fra queste due ipotesi per intravedere la sua sorte. L'infanzia prolungata oltre ogni limite (non l'adulto che protegge in se stesso il bambino, ma il bambino che ferocemente impedisce il passo all'adulto) si paga con uno scontro di mondi. Uno dei mondi è quello che Jackson («il clown bianco») aveva costruito per sé. Un mondo senza peso, senza responsabilità, senza gli scatti aspri della maturazione fisica, senza la connotazione di genere (maschio, femmina) o di gruppo (bianco, nero). «Clown bianco» questo significa: un personaggio che resta in sospeso ai bordi del mondo e che non interpreta se stesso. Si lascia interpretare dagli altri, proprio come accade ai bambini nel pieno del loro miracolo d'infanzia, quel modo irreale di esistere che è la bambinità. Ha fatto o non ha fatto Michael Jackson le cose di cui adesso è imputato? Come sempre accade in questi casi, ci saranno difese appassionate e accuse implacabili. Dato il genere, odioso e misterioso, di reato (misterioso perché si basa su accuse di bambini) lo spettacolo di questo stato d'accusa è destinato a crescere, a occupare tutta la scena. Dico «spettacolo» non solo perché si tratta di Michael Jackson. Ma perché, lo abbiamo imparato, ogni processo basato su un'accusa odiosa diventa (anche) grande spettacolo. La gente prenderà posizione. Come? Di giorno in giorno il clown bianco perde sostenitori. Perché? Perché quel genere di accusa induce a prendere le distanze. C'è sempre Furio Colombo CONTINUA A PAG. 4 SESTA COLONNA

Persone citate: Michael Jackson, Toya

Luoghi citati: Israele