Denuncia sua madre «Mi tratta da schiavo»

13 Teramo, dodicenne va dai carabineri Denuncia sua madre «Mi tratta da schiavo» «Non posso più studiare, devo lavorare E mi fa lavare i piedi alpatrigno» TERAMO. E' stato costretto, per oltre un anno, a lavare i piedi al convivente della madre. Perché, gli veniva detto, l'uomo tornava stanco dal lavoro e da solo non poteva farlo. Poi doveva prendersi cura degli animali, sbrigare tutte le faccende di casa e, se gli restava ancora un po' di tempo, fare i compiti di scuola. E questo, a lui che vuol fare l'astronauta e studiare con profitto, non andava giù. Così, un ragazzino di dodici anni di Civitella del Tronto, un bel paese di seimila abitanti nella provincia di Teramo, incoraggiato dal fratellastro di 20, si è rivolto dai carabinieri del paese e ha vuotato il sacco, raccontando gli abusi dei quali è quotidianamente vittima. ■ . Il fatto risale all'estate scorsa, allorché, dopo una lite in casa, il piccolo, C.C., ha preso coraggio e ha deciso a fare il grande passo e, con D.G., figlio che la madre aveva avuto dal suo matrimonio, è andato a denunciare quanto accadeva in casa sua. Ai militari, è stata descritta una realtà del tutto inaspettata. Una realtà in cui il compagno della donna, P.G., un cercatore di tartufi, era padrone di fare il bello e il cattivo tempo in famiglia. Subito è intervenuta, sia pure con mille cautele, la procura dei minorenni de L'Aquila che ha chiesto un supplemento d'indagine e affidato il piccolo a una zia. All'inizio dell'anno scolastico sono quindi stati ascoltati i professori che hanno parlato delle difficoltà del piccolo a concentrarsi a scuola, del suo scarso rendimento. Le sue capacità intellettive, hanno detto i docenti, stavano addirittura re¬ gredendo. Poca la memoria del bambino, enormi le difficoltà nello scrivere che gli riusciva sempre più arduo. In più, era sempre stanco. Che succedeva? Altra richiesta di indagini da parte della procura. I carabinieri tornano a casa della famiglia, ed eccolo lì, nonostante l'affidamento alla zia, il bambino. Per lui, evidentemente, la vita non era cambiata. Immediate, infatti, le conferme. Continuava a star dietro agli animali e alla casa. E continuava soprattutto a lavare i piedi dell'uomo, quando questi tornava a casa dal lavoro. Come prima, gli veniva detto che doveva farlo perché «lui» era stanco. D'altra parte la situazione è quella che è, la mamma, C.C., non ce la fa ad occuparsi della casa, lavorando come inserviente in una vicina residenza per anziani e gli affari del convivente non vanno granché bene. Perciò, di studiare per fare l'astronauta non se ne parla. Ma tra i mille problemi, il fratellastro l'ha aiutato. Ancora. Anche quando il bambino, a fine novembre, pochi giorni prima dell'ultima visita dei carabinieri, si era allontanato di casa. Voleva fuggire. Il fratellastro era andato a cercarlo, a fargli ancora coraggio, inducendolo a tornare a casa. Perché «quello», gli ha detto, non può comportarsi così, dopo soltanto un anno che sta con la mamma. Ed anche se lui è un figlio illegittimo, nato da una relazione che la donna ha avuto dopo la scomparsa del marito, non è detto che non possa fare l'astronauta. Jerry Paladini

Persone citate: Jerry Paladini

Luoghi citati: Civitella Del Tronto, L'aquila, Teramo