Sentenza-monito per i naziskin di Emanuele Novazio

Sentenza-monito per i naziskin GERMANIA Il giudice: i due imputati sono senza cuore e disprezzano la dignità umana Sentenza-monito per i naziskin Uccisero tre donne turche, massimo della pena BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un ergastolo e una condanna a dieci anni, la massima pena per chi non ha ancora compiuto 21 anni ed è dunque, per la legge tedesca, «penalmente minorenne»: con una sentenza subito considerata esemplare dalle associazioni per la protezione degli immigrati, il tribunale di Schwering ha concluso ieri il processo ai due neonazisti che nella notte fra il 23 e il 24 novembre dello scorso anno provocarono la morte di tre donne turche e il ferimento di altre 39 persone. Le vittime avevano 51, 10 e 14 anni: sono state uccise nel sonno dalle fiamme di un incendio criminale rivendicato con due telefonate al grido di «Heil Hitler». Michael Peters, 26 anni, e Lars Christiansen, 20 anni, erano stati arrestati pochi giorni dopo: avevano confessato di essere i responsabili della strage, il più grave attentato xenofobo commesso in Germania fino a quel momento (sei mesi più tardi, un altro incendio avrebbe provocato la morte di .5 donne turche a Moelln). Successivamente entrambi hanno ritrattato. Ma secondo i giudici - che hanno accolto le richieste della pubblica accusa - le testimonianze e le prove emerse durante il processo non lasciano dubbi sulla colpevolezza dei due giovani. «L'inchiesta e le udienze hanno confermato la veridicità delle confessioni», ha dichiarato il presidente del tribunale Hermann Erich. Peters e Christiansen, ha aggiunto il giudice Erich, «sono due individui senza cuore colmi di disprezzo per la dignità umana». La difesa, che aveva chiesto il proscioglimento di entrambi i giovani, farà ricorso, ma secondo gli avvocati di parte civile «la sentenza di Schwering è la più importante mai pronunciata da un tribunale tedesco contro estremisti di destra». Le condanne, ha commentato il segretario generale del partito liberale Werner Hoyer, «sono un monito per tutti coloro che diffondono la xenofobia e sono pronti a ricorrere alla violenza contro gli stranieri». La sentenza, esemplare, avrà un doppio riflesso: sarà un forte deterrente per le bande neonaziste che, assicurano i servizi di sicurezza federali, si stanno organizzando su scala nazionale. E contribuirà a rassicurare i sei milioni di immigrati che vivono in Germania. Il giudizio di ieri conferma infatti che le autorità tedesche hanno imboccato la via della fermezza di fronte all'estremismo neonazista: per mesi, polizia e giudici erano stati accusati di sottovalutare il pericolo dell'estrema destra, o addirittura di considerarlo con pericolosa benevo¬ lenza. Un effetto positivo le condanne decise dal tribunale di Schwering lo avranno probabilmente anche sull'opinione pubblica tedesca, che dall'avvio dell'ondata xenofoba di due anni fa ha alternato momenti di indifferenza ad altri di forte partecipazione, soprattutto dopo la strage di Moelln e quella di Solingen. Nonostante molte contraddizioni, il clima sembra mutato in Germania: anche se molto resta da fare, come hanno ricordato l'altro giorno al cancelliere Kohl gli ambasciatori accreditati a Bonn. I dati diffusi ieri dai servizi di sicurezza lo confermano: il numero delle violenze di estrema destra è diminuito rispetto all'anno scoreo, ma da gennaio a novembre sono state ancora commesse 1699 aggressioni di varia gravità. Emanuele Novazio Michael Peters e Lars Christiansen i due naziskin condannati per il mortale rogo di Moelln [FOTO REUTER]

Luoghi citati: Bonn, Germania, Moelln